Economia circolare e gestione dei rifiuti urbani in Provincia

Negli ultimi anni, analizzando i dati ISPRA – Catasto Nazionale Rifiuti e della pubblicazione “Speciale comuni ricicloni 2023 di Rifiuti oggi. Periodico di Legambiente sull’economia circolare”, si può osservare che in base ai  seguenti due indicatori,  per i Comuni della Provincia di Alessandria: quota di raccolta differenziata e quantità procapite dei rifiuti indifferenziati inviati a smaltimento, i miglioramenti sono notevoli.

Nella classifica della Regione Piemonte  di Legambiente nella mappa dei “Comuni Free” (Comuni nei quali la produzione dei rifiuti urbani a smaltimento  in un anno   è meno di 75 kg per abitante ) per i Comuni sotto i 5000 abitanti, gli otto Comuni nei primi posti della classifica sono della Provincia di Alessandria.

Osservando le percentuali di raccolta differenziata  dai dati ISPRA 2022, complessivamente  la Provincia di Alessandria è passata da una raccolta differenziata del 49,12 % nel 2015 ad una raccolta differenziata del 65,59% nell’anno 2022, con Comuni centro zona come  Acqui Terme, Ovada e Tortona con raccolta differenziata superiore all’80 %, Novi Ligure del 78,55%, Casale Monferrato del 62,47 %,   Alessandria del 44,88% e Valenza del 39,80%.

Questi buoni risultati hanno in comune i seguenti cambiamenti:

– a) eliminazione dal suolo pubblico dei cassonetti a libero conferimento dei rifiuti;

– b) passaggio dalla tassa rifiuti alla tariffa rifiuti.

Con la tassa rifiuti il pagamento del servizio è basato: 1) sui metri quadrati e sul numero dei componenti della famiglia per le utenze domestiche; 2) sui metri quadrati e categoria di appartenenza per le utenze non domestiche.

Con la tariffa rifiuti, la quantità dei rifiuti  indifferenziati prodotti incide sul pagamento della parte variabile del servizio con lo slogan informativo alla base del servizio: “paga per quello che butti”.

Questi cambiamenti inerenti l’eliminazione  dei cassonetti a libero conferimento su suolo pubblico e sulle modalità di pagamento del servizio hanno determinato una responsabilizzazione da parte degli utenti che conseguentemente prestano più attenzione al conferimento dei rifiuti.

Accanto a queste generalizzate attenzioni sulle quantità dei rifiuti indifferenziati prodotti da parte dei cittadini e titolari di attività si riscontrano anche comportamenti meno virtuosi e dannosi per l’ambiente quali:

– utilizzo dei cestini stradali per il conferimento dei rifiuti indifferenziati;

– scarichi abusivi nell’ambiente;

– “turismo dei rifiuti”, con il conferimento dei rifiuti nei Comuni dove permangono su suolo pubblico contenitori a libero conferimento.

I Consorzi di gestione dei rifiuti,  i Comuni e le Aziende di gestione delle raccolte,  prestano attenzione per evitare delle discontinuità territoriali, eliminando il più possibile i contenitori a libero conferimento esistenti nel proprio territorio. Dove non vengono prestate queste attenzioni e accorgimenti si assiste allo spettacolo di cassonetti sommersi da rifiuti indifferenziati. Chi effettua questi scarichi abusivi nei cassonetti non del proprio Comune e/o nell’ambiente corre il rischio di sanzioni che per le utenze non abitative hanno rilevanza penale.

I Comuni più penalizzati da queste situazioni sono il Comune di Alessandria per la sua vastità territoriale e per il fatto che è circondato da Comuni che sono passati a tariffa  e il Comune di  Valenza. Un radicale cambiamento del servizio con l’eliminazione dei cassonetti a libero conferimento su suolo pubblico  e il passaggio da tassa a tariffa presuppone elevati investimenti e tempi non brevi di attuazione.

Cosa fare nel breve periodo per:

– a) un’economia circolare nella quale si riducano le quantità di rifiuti destinati a smaltimento e si aumentano i materiali destinati ad essere utilizzati in nuovi cicli produttivi;

–  b) ridurre il gettito e l’abbandono di rifiuti nell’ambiente;

– c) accedere ad eventuali finanziamenti previsti dall’ultimo bando  in materia dalla Regione Piemonte.

Partendo dalla composizione dei rifiuti e dal principio dell’E.P.R

I rifiuti urbani delle utenze domestiche e non domestiche sono costituiti prevalentemente  da materiali acquistati e per i quali, per effetto della responsabilità estesa del produttore (EPR)  in fase di acquisto, si pagano  gli oneri  per il successivo recupero.

Questo argomento è stato trattato in un recente  articolo redatto per “Città Futura” dal titolo: “Non solo TARI quando il pagamento è doppio”

In Italia il principio dell’EPR è stato recepito con il Decreto Ronchi (Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 n. 22). Per gli imballaggi veniva introdotto il principio della responsabilità condivisa: «Al fine di assicurare la responsabilizzazione degli operatori economici conformemente al principio “chi inquina paga” nonché la cooperazione degli stessi secondo il principio della “responsabilità condivisa”, l’attività di gestione dei rifiuti di imballaggio si ispira, inoltre, ai seguenti principi: individuazione degli obblighi di ciascun operatore economico, garantendo che il costo della raccolta, della valorizzazione e dell’eliminazione dei rifiuti di imballaggio sia sostenuto dai produttori e dagli utilizzatori in proporzione della quantità di imballaggi immessi sul mercato nazionale e che la pubblica amministrazione organizzi la raccolta differenziata».

       Il Decreto Ronchi ha determinato la strutturazione del sistema CONAI e dei Consorzi rappresentativi dei materiali, che hanno consentito dei sicuri sbocchi logistici alle raccolte differenziate per il successivo riciclo. Il sistema CONAI a livello europeo costituisce un’eccellenza italiana per gli ottimi risultati di riciclo dei materiali raggiunti. Il CONAI indirizza l’attività e garantisce i risultati di recupero di 7 Consorzi dei materiali: acciaio (Ricrea), alluminio (Cial), carta/cartone (Comieco), legno (Rilegno), plastica (Corepla), bioplastica (Biorepack), vetro (Coreve), garantendo il necessario raccordo tra questi e la Pubblica Amministrazione.

Il CONAI è finanziato tramite il Contributo Ambientale CONAI che ripartisce tra i produttori e gli utilizzatori il costo per gli oneri della raccolta differenziata, per il riciclaggio e per il recupero dei rifiuti di imballaggio. Questi costi  sono  compresi nel costo finale dei beni di consumo imballati. Quindi il consumatore, in fase di acquisto di un bene imballato, provvede già a pagare gli oneri per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi.

       In pratica, coloro che raccolgono e gestiscono  i rifiuti differenziati, che da noi sono di solito le aziende dei  Comuni o dei  Consorzi di comuni, possono conferire il differenziato ai diversi Consorzi CONAI per i rispettivi materiali. In cambio ricevono una quota del Contributo CONAI che i produttori e utilizzatori di imballaggi hanno già versato. Questa quota serve a coprire i costi della raccolta. E dunque dovrebbe servire a far diminuire la TARI in maniera sensibile. Insomma, una parte dei costi di raccolta va a carico dell’economia circolare.

Proposta per il breve periodo

Tutti i materiali soggetti ad EPR conferiti in modo rigorosamente differenziato per definite tipologie ai centri di conferimento delle Aziende di gestione dei servizi di raccolta e/o di trattamento daranno luogo ad un incentivo economico di importo correlato agli accordi definiti da ANCI – CONAI sostenuti per fare la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio e/o di altri materiali soggetti ad E.P.R.

Nel panorama delle realizzazioni questa proposta non è una novità. Nella  pubblicazione “Speciale comuni ricicloni 2023 di Rifiuti oggi. Periodico di Legambiente sull’economia circolare”  viene riportata l’iniziativa del Comune di Baronissi in provincia di Salerno dal titolo: l’isola ecologica che premia.

“Dal 2010 nel Comune di Baronissi ai cittadini che conferiscono direttamente i rifiuti differenziati presso l’isola ecologica vengono riconosciuti degli ecopunti corrispondenti ad una somma da poter spendere presso gli esercizi commerciali convenzionati sotto forma di buoni acquisto con valore nominale prepagato. Al negozio convenzionato riconosce il 90% del valore dell’eco-buono mentre il restante 10% è a carico dello stesso a titolo di sponsorizzazione dell’iniziativa”

Un’ultima considerazione sui centri di conferimento che premiamo i conferimenti differenziati.  Questi potrebbero essere funzionali a chi pratica   una nuova disciplina sportiva denominata PLOGGING ,  che consiste nel correre e/o camminare nell’ambiente e raccogliere rifiuti (deve essere una raccolta selettiva: esempio solo  plastica, vetro o carta). Quando lo sport aiuta l’ambiente…

L’Associazione “Città Futura” sulla gestione dei rifiuti urbani effettua approfondimenti ed analisi ed esprime la massima disponibilità per illustrare ai Comuni e alle Aziende di gestione dei servizi l’iniziativa proposta.

Anselmo Rinaldi

Alessandria 29 gennaio 2024

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