Con gli Cheminots o con Macron?

Francia: ferrovieri ad altre varie categorie di lavoratori hanno dato vita ad una serie di proteste. In particolare i ferrovieri (Cheminots) francesi hanno proclamato due giorni di sciopero ogni cinque, per un totale di 36 giornate fino al 28 giugno creando sicuramente molti disagi per chi utilizza i treni.

Cosa succede? Il governo intende trasformare le SNCF da “établissement public à caractère industriel et commercial (EPIC)”  in quella che noi possiamo definire SpA come intervento principale per ridurre il debito di oltre 54 miliardi e abolendo le garanzie contrattuali, attualmente in vigore, per il personale nuovo assunto[1].

Come si è già visto anche a casa nostra, il Governo giocherà la carta dei “lavoratori privilegiati” che difendono i loro privilegi che danneggiano i viaggiatori mentre il governo vuole solo modernizzare e rendere meno costoso il sistema per il bene dei cittadini utenti; e poi ce lo chiede l’Europa! Chi utilizza il trasporto ferroviario ha potuto verificare quanto “poco” di queste mirabolanti promesse si sia realizzato. Ma queste vuote promesse e insinuazioni sui lavoratori che difendono solo i loro privilegi, visto che non vengono dai nemici populisti o dai loro sostenitori stranieri, non sono “Fake News”.

Vediamo quel poco che la stampa riporta delle ragioni degli cheminots

 – non sembra godano di grossi privilegi economici[2];

.- non credono che la riforma possa servire a ridurre il debito e ma temono che vengano chiuse le line secondarie[3]

 – vogliono che anche per i giovani che saranno assunti vengano mantenute le garanzie attuali (egoismo o solidarietà di classe?)

Tra i privilegi che il Governo contesta,  per mettere in cattiva luce gli cheminots, ci sono le regole del trattamento pensionistico comunque già riformato nel 2011 prevedendo tra l’altro oltre ad un aumento dell’età di pensionamento, un aumento della contribuzione che continuerà a crescere fino al 2026[4]. Ma, come succede anche da noi quando si mette mano alla riforma delle pensioni si bada ai conti e non si tengono troppo in considerazione le conseguenze sulla salute di lavori disagiati e turni. Le statistiche ci dicono che un macchinista ( ma la cosa vale anche per infermieri che fanno i turni e altri lavoratori di categorie disagiate) ha una aspettativa di vita inferiore a quella del ministro che fa le riforme pensionistiche.

Certo il debito è grande ma le cause del debito[5], dovute in buona parte alla costruzione delle linee AV, non pare possano essere modificate dalle riforme di liberalizzazione che si dice “vuole l’Europa”. La Direttiva 91/440/CEE indica come via per il risanamento delle ferrovie la liberalizzazione e la concorrenza tra vari operator ottenute con trasformazioni societarie che miracolosamente dovrebbero produrre il miglioramento del sistema di trasporti ma i risultati ottenuti sembrano scarsi e personalmente non la ritengo la strada giusta[6].

Le SNCF avranno sicuramente bisogno di interventi che possano migliorare il sistema e a produrre risparmi ma occorre farli sfidando i lavoratori?

 migliorare il sistema e a produrre risparmi

Macron, che evidentemente ama scontrasi con i lavoratori, sembra avere estimatori in Italia.

Una parte (centrista) del centro sinistra sembra essersi innamorata di Lui, l’eroe che ha sconfitto il drago populista e certuni sognano un Macron italiano (e pensano di averlo già trovato). Tempo addietro l’eroe di certo centrosinistra era Tony Blair che però amoreggiava con Bush raccontandoci qualche frottola sulle armi di distruzione di massa ma agli innamorati si perdona tutto. Ma se gli ormoni possono scusare i ciechi amori adolescenziali in politica dovrebbero prevalere ragione e cautela.

Certo Macron rispetto ai politici nostrani vanta una buona preparazione e buone credenziali, ha persino lavorato alla banca d’affari Rothschild; ma dalle notizie di questi giorni sicuramente siamo autorizzati ad affermare che il Presidente si rivela per quel che è: uomo di destra pronto a sfidare lavoratori e sindacati.

Macron gode del pieno appoggio dei francesi? Non sembra; infatti al primo turno delle elezioni presidenziali ha superato di un soffio il 24% e ha avuto oltre il 66% al secondo turno solo grazie ai voti antilepenisti. Alle elezioni legislative En Marche ha ottenuto in termini assoluti (sia al primo che al secondo turno) meno voti di  quelli ottenuti da Macron al primo turno delle elezioni presidenziali.

Certo l’astensionismo influisce sul totale dei voti e la percentuale 32% può sembrare un gran risultato, ma non sembra che il Presidente abbia “scaldato i cuori” dei francesi.

Anche al Presidente francese non interessa il consenso dei cittadini? Se i sindacati e le forze politiche di sinistra avranno i mezzi per far emergere che la volontà del Governo è principalmente quella di fiaccare i lavoratori potranno ottenere che il consenso verso gli scioperanti possa continuare a crescere[7].

In Francia come in Italia si pensa che lo scontro con i lavoratori sia la carta vincente?

Se si guarda ai risultati italiani non sembra che questa posizione abbia ptodotto buoni risultati ne in economia ne, per la sinistra, nelle urne e, probabilmente, nemmeno Macron avrà molta fortuna alle prossime presidenziali.

Vorrei un paese in cui la politica muscolare non sia una categoria della sinistra e i lavoratori siano i nemici da battere solo per le peggiori destre tatcheriane perciò, anche per evitare troppi emuli qui da noi, sempre e comunque dalla parte degli cheminots.

[1] http://www.lemonde.fr/les-decodeurs/article/2018/03/21/comprendre-la-reforme-de-la-sncf-en-neuf-points_5274316_4355770.html

[2] (Les conditions de travail sont souvent difficiles : métiers physiques, horaires de nuit et week-end, mobilité sur toute la France… pour des salaires très légèrement supérieurs (3 090 euros brut) à la moyenne française (2 912 euros))

[3] Le projet de réforme “vise à détruire le service public ferroviaire par pur dogmatisme idéologique” et “ne réglera pas le sujet de la dette, ni celui des dysfonctionnements”, affirment les syndicats dans leur préavis… link: https://www.francebleu.fr/infos/economie-social/sncf-pourquoi-les-cheminots-font-ils-greve-a-partir-de-ce-mardi-1522690463

[4] http://www.lemonde.fr/les-decodeurs/article/2018/03/16/la-retraite-des-cheminots-un-regime-special-largement-deficitaire_5272123_4355770.html#xbXAd5Igs0uo1V6H.99

[5] http://www.lemonde.fr/les-decodeurs/article/2018/03/19/cinq-questions-sur-la-dette-de-la-sncf_5273270_4355770.html

[6]Vedi articolo  http://win.cittafutura.al.it/web/_pages/detail.aspx?DOCID=20993

[7] Mais aussi pour Emmanuel Macron, élu il y a presque un an pour imposer sa « transformation » et lever ce qu’il considère être les « blocages » de « l’ancien monde ». « C’est une épreuve de vérité, reconnaît un proche du chef de l’Etat. Macron a été choisi par les Français pour sa volonté de tout changer (???nota personale), s’il recule à la première grève, ce sera un signal politique terrible. » Selon un sondage IFOP publié le 1er avril, 46 % des Français interrogés approuvent la grève à la SNCF, contre 42 % deux semaines plus tôt. Link http://www.lemonde.fr/entreprises/article/2018/04/04/greve-sncf-cheminots-et-gouvernement-droits-dans-leurs-bottes_5280425_1656994.html

 

1 Commento

  1. P.S. In questi giorni si legge di proteste degli studenti (appoggiati dai docenti) nelle università. Non sarà il ’68 ma il momento per Macron non è dei migliori e il Presidente pensa bene di rischiare qualche aereo per bombardare la Siria. Che si tratti di distrarre i francesi più che di punire i cattivi?

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