La deformazione della realtà

Si era alla fine del 2022, a Covid19 già espletato e con una guerra in corso da un anno. Uno scontro fratricida che lo zar Putin pensava di risolvere in fretta, sulla base di convinzioni sue, confermate (tra piaggeria e correttezza di indagine) dai suoi servizi di intelligence. Uno scenario che ben conosciamo e che ha portato morte e distruzione in centro Europa e morte e distruzione (etico-sociale) un po’ ovunque, con epicentro proprio nell’Unione Europea. Bene…. in quelle condizioni, in quel mondo pieno di contraddizioni infinite,  si è svolto un simposio internazionale da “metaverso” con centro congressi modernissimo, servizi di ogni tipo, ristoranti e hotel allertati per l’occasione e discorsi “fuori dalla realtà”. Non ci credete?….Seguiteci nel nostro percorso e vedrete.

Quante volte ci siamo riempiti la bocca con enunciazioni del tipo ” (bla…bla) Garantire la rappresentanza e la partecipazione piena, equa, inclusiva, efficace e rispettosa delle questioni di genere nel processo decisionale e l’accesso alla giustizia e alle informazioni relative alla biodiversità da parte delle popolazioni indigene e delle comunità locali, nel rispetto delle loro culture e dei loro diritti su terre, territori, risorse, e conoscenze tradizionali, nonché da donne e ragazze, bambini e giovani e persone con disabilità e garantire la piena protezione dei difensori dei diritti umani ambientali. (…..bla bla)” . Quante volte ci è capitato? Anche, spero involontariamente, con noi stessi come protagonisti, talmente infervorati da non accorgerci nemmeno del significato delle parole. Parole, frasi, concetti tipici di un mondo meraviglioso che ci aspetta e ci ha già (secondo qualcuno) aperto le porte. Nel caso specifico … il fatto  si svolge in Canada, in una delle roccaforti del capitalismo mondiale che, oltre a fare del businness il suo motivo di vita, sa anche manipolare e orientare i cittadini con paroloni altisonanti, impegni impossibili…conditi da speranze e buonismo. Siamo di nuovo caduti nella retorica delle varie COP (Conferenze delle Parti che aderiscono al patto UNFCCC sui cambiamenti climatici ecc.) specializzate nel piazzare numeri a caso per poi spostarli due o tre anni dopo.

Se non ci credete…, se pensate che sia impossibile continuare negli errori e nelle prese in giro… il testo che segue è tutto per Voi. Buona lettura.

A Montreal…un altro vertice di fumo

Convocata sotto gli auspici delle Nazioni Unite, presieduta dalla Cina e ospitata dal Canada, la 15a Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica ha adottato il “Quadro Globale per la Biodiversità Kunming-Montreal” (1) , che comprende quattro obiettivi e 23 traguardi da raggiungere entro il 2030 .Tra gli obiettivi globali per il 2030 vi è la conservazione e gestione efficace di almeno il 30% delle terre emerse, delle acque interne, delle zone costiere e degli oceani del mondo, con particolare attenzione alle aree di particolare importanza per la biodiversità e il funzionamento e i servizi degli ecosistemi. Il GBF dà la priorità a sistemi di aree protette ecologicamente rappresentativi, ben collegati ed equamente governati e ad altre efficaci aree di conservazione, riconoscendo i territori e le pratiche indigene e tradizionali. Attualmente sono sotto protezione rispettivamente il 17% e il 10% delle aree terrestri e marine del mondo.  Secondo il documento citato ci si dovrebbe attrezzare per completare il ripristino di almeno il 30% degli ecosistemi terrestri, delle acque interne e degli ecosistemi costieri e marini degradati.

Non solo. Si è parlato di ridurre quasi a zero la perdita di aree ad alta importanza per la biodiversità, compresi gli ecosistemi ad alta integrità ecologica. Si è sottolineato, inoltre,  che “bisognerà intervenire” per dimezzare lo spreco alimentare globale e per ridurre significativamente il consumo eccessivo e la produzione di rifiuti. E sempre dal “libro dei sogni” ci si impegnerà a ridurre della metà sia i nutrienti in eccesso che il rischio complessivo rappresentato dai pesticidi e dalle sostanze chimiche altamente pericolose. Il resto ve lo lascio tutto in originale, senza ritocchi…

“Eliminare gradualmente o riformare entro il 2030 le sovvenzioni che danneggiano la biodiversità di almeno 500 miliardi di dollari all’anno, aumentando nel contempo gli incentivi positivi per la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità
Mobilitare entro il 2030 almeno 200 miliardi di dollari all’anno in finanziamenti nazionali e internazionali relativi alla biodiversità da tutte le fonti, pubbliche e private.
Aumentare i flussi finanziari internazionali dai paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati, i piccoli Stati insulari in via di sviluppo e i paesi con economie in transizione, ad almeno 20 miliardi di dollari all’anno entro il 2025 e ad almeno 30 miliardi di dollari all’anno entro il 2030
Prevenire l’introduzione di specie esotiche invasive prioritarie e ridurre di almeno la metà l’introduzione e l’insediamento di altre specie esotiche invasive note o potenziali ed eliminare o controllare le specie esotiche invasive sulle isole e altri siti prioritari.
Richiedere alle grandi aziende e alle istituzioni finanziarie transnazionali di monitorare, valutare e divulgare in modo trasparente i propri margini di pericolosità, le eventuali dipendenze e gli impatti sulla biodiversità in relazione alle loro operazioni, alle catene di approvvigionamento e all’utilizzo dei ricavi.
Avverte il GBF: “Senza tale azione, ci sarà un’ulteriore accelerazione del tasso globale di estinzione delle specie, che è già almeno da decine a centinaia di volte superiore alla media degli ultimi 10 milioni di anni”.”

Ma non basta, ci sono anche i “quattro obiettivi globali generali del framework”

Primo obiettivo
L’integrità, la connettività e la resilienza di tutti gli ecosistemi sono mantenute, migliorate o ripristinate, aumentando sostanzialmente l’area degli ecosistemi naturali entro il 2050;
L’estinzione indotta dall’uomo di specie minacciate conosciute dovrà essere  arrestata e, entro il 2050. In tal modo il tasso di estinzione e il rischio di tutte le specie si riducono di dieci volte e l’abbondanza di specie selvatiche autoctone viene aumentata a livelli corretti e resilienti;
La diversità genetica all’interno delle popolazioni di specie selvatiche e domestiche viene mantenuta, salvaguardando il loro potenziale adattativo.

Secondo obiettivo
La biodiversità è utilizzata e gestita in modo sostenibile e i contributi della natura alle persone, comprese le funzioni e i servizi dell’ecosistema, sono valorizzati, mantenuti e migliorati, mentre quelli attualmente in declino vengono ripristinati, sostenendo il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile, a beneficio delle generazioni presenti e future entro il 2050 .

Terzo obiettivo
I benefici monetari e non monetari derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche e delle informazioni sulla efficacia delle risorse genetiche e delle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche devono essere condivise  in modo giusto ed equo, anche, se del caso, con le popolazioni indigene e le comunità locali. Anzi, è doveroso arrivare ad un sostanziale aumento entro il 2050, garantendo nel contempo un’adeguata protezione delle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche.Si potrà contribuire in tal  modo alla conservazione e all’uso sostenibile della biodiversità, conformemente agli strumenti di accesso e di ripartizione dei benefici concordati a livello internazionale.

Quarto obiettivo
Mezzi di attuazione adeguati, comprese le risorse finanziarie, lo sviluppo di capacità, la cooperazione tecnica e scientifica, l’accesso e il trasferimento di tecnologia per attuare pienamente il quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montreal sono garantiti ed equamente accessibili a tutte le parti, in particolare ai paesi in via di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo, nonché i paesi con economie in transizione, colmando progressivamente il divario finanziario della biodiversità di 700 miliardi di dollari all’anno.   

Ma da dove vengono queste 2promesse”? .  L’incontro in oggetto si è tenuto  Palais des Congrès di Montreal dal 7 al 19 dicembre del 2022, alla presenza dei  rappresentanti di 188 governi  (il 95% di tutte le 196 parti della CBD delle Nazioni Unite, nonché due non parti  (Stati Uniti e Vaticano), hanno finalizzato e approvato misure per arrestare la continua perdita di biodiversità terrestre e marina e indirizzare l’umanità verso un rapporto sostenibile con la natura, con indicatori chiari per misurare i progressi.

Oltre al GBF, l’incontro ha approvato una serie di accordi correlati alla sua attuazione, tra cui pianificazione, monitoraggio, rendicontazione e revisione; mobilitazione delle risorse; aiutare le nazioni a costruire la loro capacità di far fronte agli obblighi; e informazioni sulla sequenza digitale delle risorse genetiche.

Ad esempio, al Global Environment Facility è stato chiesto di istituire, il prima possibile, uno Special Trust Fund per sostenere l’attuazione del Global Biodiversity Framework (“GBF Fund”). Il fondo integrerebbe il sostegno esistente e aumenterebbe i finanziamenti per garantire la tempestiva attuazione del GBF con un flusso di fondi adeguato, prevedibile e tempestivo.

L’interesse sulla sequenza digitale delle risorse genetiche – argomento dominante alla COP15 – è motivato dalle molte applicazioni commerciali e non commerciali, tra cui lo sviluppo di prodotti farmaceutici, il miglioramento della selezione delle colture, la tassonomia e il monitoraggio delle specie invasive. L’accordo obbliga inoltre i paesi a monitorare e riferire ogni cinque anni o meno su un’ampia serie di “titoli” e altri indicatori relativi ai progressi rispetto agli obiettivi e ai traguardi del GBF.

Gli indicatori principali includono la percentuale di terra e mare effettivamente conservata, il numero di aziende che rivelano i propri impatti e dipendenze dalla biodiversità e molti altri. La CBD combinerà le informazioni nazionali presentate entro la fine di febbraio 2026 e la fine di giugno 2029 in relazioni globali sulle tendenze e sui progressi.

Quali sono le mete da raggiungere?

In tutti i documenti approvati viene sottolineata la necessità di promuovere il pieno ed effettivo contributo delle donne, delle persone con diverse identità di genere, dei giovani, delle popolazioni indigene e delle comunità locali, delle organizzazioni della società civile, del settore privato e finanziario e delle parti interessate di tutti gli altri settori (2) .

Sottolineato anche: la necessità di un “approccio dell’intero governo e dell’intera società” per l’attuazione del GBF.

.1. Garantire che tutte le aree siano soggette a una pianificazione territoriale inclusiva della biodiversità partecipata e/o a processi di gestione efficaci che affrontino il cambiamento dell’uso del suolo e del mare, per portare la perdita di aree ad alta importanza per la biodiversità, compresi gli ecosistemi di elevata integrità ecologica, vicino allo zero entro il 2030, in sinergia con il  rispetto dei diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali.

.2. Garantire che entro il 2030 almeno il 30 per cento delle aree di ecosistemi terrestri, acquatici interni, costieri e marini degradati siano in fase di ripristino effettivo, al fine di migliorare la biodiversità e le funzioni e i servizi degli ecosistemi, l’integrità ecologica e la connettività.

.3. Garantire e consentire che entro il 2030 almeno il 30 per cento delle aree terrestri, delle acque interne e delle aree costiere e marine, in particolare le aree di particolare importanza per la biodiversità e le funzioni e i servizi degli ecosistemi, siano effettivamente conservate e gestite attraverso mezzi ecologicamente rappresentativi, ben collegati e sistemi equamente governati di aree protette e altre efficaci misure di conservazione basate sull’area, riconoscendo i territori indigeni e tradizionali, ove applicabile, e integrati in paesaggi più ampi, paesaggi marini e oceani, garantendo nel contempo che qualsiasi uso sostenibile, ove appropriato in tali aree, sia pienamente coerenti con i risultati della conservazione, riconoscendo e rispettando i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali, anche sui loro territori tradizionali.

.4. Garantire azioni di gestione urgenti, per arrestare l’estinzione indotta dall’uomo di specie minacciate conosciute e per il recupero e la conservazione delle specie, in particolare delle specie minacciate, per ridurre significativamente il rischio di estinzione, nonché per mantenere e ripristinare la diversità genetica all’interno e tra le popolazioni di nativi , specie selvatiche e domestiche per mantenere il loro potenziale di adattamento, anche attraverso la conservazione in situ ed ex situ e pratiche di gestione sostenibili, e gestire efficacemente le interazioni uomo-fauna selvatica per ridurre al minimo il conflitto uomo-fauna selvatica per la coesistenza.

.5. Garantire che l’uso, la raccolta e il commercio di specie selvatiche siano sostenibili, sicuri e legali, prevenendo l’eccessivo sfruttamento, riducendo al minimo gli impatti sulle specie e sugli ecosistemi non bersaglio e riducendo il rischio di ricadute di agenti patogeni, applicando l’approccio ecosistemico, rispettando e proteggendo uso sostenibile consueto da parte delle popolazioni indigene e delle comunità locali.

.6. Eliminare, minimizzare, ridurre e/o mitigare gli impatti delle specie esotiche invasive sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici identificando e gestendo percorsi di introduzione di specie esotiche, prevenendo l’introduzione e l’insediamento di specie esotiche invasive prioritarie, riducendo i tassi di introduzione e insediamento di altre specie esotiche invasive note o potenziali di almeno il 50 percento, entro il 2030, eradicando o controllando le specie esotiche invasive soprattutto nei siti prioritari, come le isole.

.7. Ridurre i rischi di inquinamento e l’impatto negativo dell’inquinamento da tutte le fonti, entro il 2030, a livelli non dannosi per la biodiversità e le funzioni e i servizi degli ecosistemi, considerando gli effetti cumulativi, tra cui: ridurre di almeno la metà i nutrienti in eccesso dispersi nell’ambiente, anche attraverso sistemi più efficienti ciclo e uso dei nutrienti; ridurre di almeno la metà il rischio complessivo derivante dai pesticidi e dalle sostanze chimiche altamente pericolose, anche attraverso la lotta integrata ai parassiti, basata sulla scienza, tenendo conto della sicurezza alimentare e dei mezzi di sussistenza; e anche prevenire, ridurre e lavorare per eliminare l’inquinamento da plastica.

.8. Ridurre al minimo l’impatto dei cambiamenti climatici e dell’acidificazione degli oceani sulla biodiversità e aumentarne la resilienza attraverso azioni di mitigazione, adattamento e riduzione del rischio di catastrofi, anche attraverso soluzioni basate sulla natura e/o approcci basati sugli ecosistemi, riducendo al minimo gli impatti negativi e promuovendo gli impatti positivi delle azioni per il clima sulla biodiversità.

.9. Garantire che la gestione e l’uso delle specie selvatiche siano sostenibili, fornendo in tal modo vantaggi sociali, economici e ambientali alle persone, in particolare quelle in situazioni vulnerabili e quelle maggiormente dipendenti dalla biodiversità, anche attraverso attività, prodotti e servizi sostenibili basati sul riequilibrio globale che ne migliorino la biodiversità;  proteggere e incoraggiare l’ “uso sostenibile abituale” da parte delle popolazioni indigene e delle comunità locali.

.10. Garantire che le aree destinate all’agricoltura, all’acquacoltura, alla pesca e alla silvicoltura siano gestite in modo sostenibile, in particolare attraverso l’uso sostenibile della biodiversità, anche attraverso un aumento sostanziale dell’applicazione di pratiche rispettose della biodiversità, come l’intensificazione sostenibile, gli approcci agroecologici e altri approcci innovativi che contribuiscono alla la resilienza, l’efficienza e la produttività a lungo termine di questi sistemi di produzione e alla sicurezza alimentare, la conservazione e il ripristino della biodiversità e il mantenimento dei contributi della natura alle persone, comprese le funzioni e i servizi dell’ecosistema.

.11. Ripristinare, mantenere e migliorare gli effetti positivi della natura sulle persone, comprese le funzioni e i servizi propri dell’ecosistema, come la regolazione dell’aria, dell’acqua e del clima, la salute del suolo, l’impollinazione e la riduzione del rischio di malattie, nonché la protezione dai pericoli naturali e dai disastri, attraverso la natura- soluzioni basate e approcci basati sugli ecosistemi a beneficio di tutte le persone e della natura.

.12. Aumentare in modo significativo l’area, la qualità e la connettività, l’accesso e i benefici degli spazi verdi e blu nelle aree urbane e densamente popolate in modo sostenibile, integrando la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità e garantendo una pianificazione urbana che includa la biodiversità, migliorando la biodiversità nativa, la interconnettività e integrità ecologica,  migliorando così la salute umana e il benessere generale.

.13. Adottare efficaci misure legali, politiche, amministrative e di rafforzamento delle capacità a tutti i livelli, a seconda dei casi, per garantire la giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche e dalle informazioni sulla sequenza digitale delle risorse genetiche, nonché delle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche e facilitare un accesso adeguato alle risorse genetiche e, entro il 2030, facilitare un aumento significativo dei benefici condivisi, conformemente agli strumenti internazionali applicabili in materia di accesso e condivisione dei benefici.

.14. Garantire la piena integrazione della biodiversità e dei suoi molteplici valori nelle politiche, nei regolamenti, nei processi di pianificazione e sviluppo, nelle strategie di sradicamento della povertà, nelle valutazioni ambientali strategiche, nelle valutazioni di impatto ambientale e, se del caso, nella contabilità nazionale, all’interno e attraverso tutti i livelli di governo e in tutti i settori , in particolare quelli con impatti significativi sulla biodiversità, allineando progressivamente tutte le attività pubbliche e private rilevanti, i flussi fiscali e finanziari agli obiettivi e ai traguardi di questo quadro.

.15. Adottare misure legali, amministrative o politiche per incoraggiare e incentivare  le imprese green , e in particolare per garantire che le grandi imprese e le istituzioni finanziarie transnazionali operino in modo compatibile e resiliente:

(a) Monitorare regolarmente, valutare e divulgare in modo trasparente i loro rischi, dipendenze e impatti sulla biodiversità.

(b) Fornire le informazioni necessarie ai consumatori per promuovere modelli di consumo sostenibili.

(c) riferire sulla conformità ai regolamenti e alle misure in materia di accesso e ripartizione dei benefici, a seconda dei casi, al fine di ridurre progressivamente gli impatti negativi sulla biodiversità;  aumentare gli impatti positivi, ridurre i rischi legati alla biodiversità per le imprese e le istituzioni finanziarie e promuovere azioni per garantire modelli di produzione sostenibili.

.16. Garantire che le persone siano incoraggiate e abilitate a fare scelte di consumo sostenibili, anche stabilendo politiche di sostegno, quadri legislativi o normativi, migliorando l’istruzione e l’accesso a informazioni e alternative pertinenti e accurate e, entro il 2030, ridurre l’impronta globale del consumo in modo equo, dimezzare lo spreco alimentare globale, ridurre in modo significativo il consumo eccessivo e ridurre sostanzialmente la produzione di rifiuti, affinché tutte le persone possano vivere bene in armonia con la Madre Terra (sic).

.17. Stabilire, rafforzare la capacità e attuare in tutti i paesi le misure di biosicurezza di cui all’articolo 8 (g) della Convenzione sulla diversità biologica e le misure per la gestione della biotecnologia e la distribuzione dei suoi benefici di cui all’articolo 19 della Convenzione .

.18. Identificare entro il 2025 ed eliminare, eliminare gradualmente o riformare gli incentivi, compresi i sussidi dannosi per la biodiversità, in modo proporzionato, giusto, giusto, efficace ed equo, riducendoli sostanzialmente e progressivamente di almeno 500 miliardi di dollari statunitensi all’anno entro il 2030, a partire dagli incentivi più dannosi, e intensificare gli incentivi positivi per la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità.

.19. Aumentare sostanzialmente e progressivamente il livello delle risorse finanziarie da tutte le fonti, in modo efficace, tempestivo e facilmente accessibile, comprese le risorse nazionali, internazionali, pubbliche e private, in conformità con l’articolo 20 della Convenzione, per attuare strategie e piani d’azione nazionali sulla biodiversità , mobilitando entro il 2030 almeno 200 miliardi di dollari statunitensi all’anno, anche attraverso:

(a) aumento delle risorse finanziarie internazionali totali relative alla biodiversità provenienti dai paesi sviluppati, compresa l’assistenza ufficiale allo sviluppo, e dai paesi che volontariamente assumono obblighi delle parti contraenti dei paesi sviluppati, ai paesi in via di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo, nonché paesi con economie in transizione, ad almeno 20 miliardi di dollari all’anno entro il 2025 e ad almeno 30 miliardi di dollari all’anno entro il 2030;

(b) aumento significativo della mobilitazione delle risorse nazionali, facilitata dalla preparazione e attuazione di piani nazionali di finanziamento della biodiversità o strumenti simili in base alle esigenze, priorità e circostanze nazionali;

(c) sfruttare i finanziamenti privati, promuovere la finanza mista, attuare strategie per raccogliere risorse nuove e aggiuntive e incoraggiare il settore privato a investire nella biodiversità, anche attraverso fondi di impatto e altri strumenti;

(d) stimolare schemi innovativi come il pagamento per servizi ecosistemici, obbligazioni verdi, compensazioni e crediti per la biodiversità, meccanismi di condivisione dei benefici, con tutele ambientali e sociali;

(e) ottimizzare i co-benefici e le sinergie dei finanziamenti destinati alla biodiversità e alle crisi climatiche,

(f) Rafforzare il ruolo delle azioni collettive, anche da parte delle popolazioni indigene e delle comunità locali, azioni incentrate sulla Madre Terra e approcci non basati sul mercato, compresa la gestione delle risorse naturali su base comunitaria e la cooperazione e la solidarietà della società civile volte alla conservazione della biodiversità

(g) Migliorare l’efficacia, l’efficienza e la trasparenza della fornitura e dell’utilizzo delle risorse.

.20. Rafforzare il rafforzamento delle capacità e lo sviluppo, l’accesso e il trasferimento della tecnologia e promuovere lo sviluppo e l’accesso all’innovazione e alla cooperazione tecnica e scientifica, anche attraverso la cooperazione sud-sud, nord-sud e triangolare, per soddisfare le esigenze di un’attuazione efficace, in particolare nei paesi in via di sviluppo, promuovendo lo sviluppo tecnologico congiunto e programmi di ricerca scientifica congiunti per la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità e rafforzando la ricerca scientifica e le capacità di monitoraggio, commisurate all’ambizione degli obiettivi e dei traguardi del quadro.

.21. Garantire che i migliori dati, informazioni e conoscenze disponibili siano accessibili ai decisori, ai professionisti e al pubblico per guidare una governance efficace ed equa, una gestione integrata e partecipativa della biodiversità e rafforzare la comunicazione, la sensibilizzazione, l’educazione, il monitoraggio, la ricerca e la gestione della conoscenza e, anche in questo contesto, le conoscenze tradizionali, le innovazioni, le pratiche e le tecnologie delle popolazioni indigene e delle comunità locali dovrebbero essere accessibili solo con il loro consenso libero, preventivo e informato, in conformità con la legislazione nazionale.

.22. Garantire la rappresentanza e la partecipazione piena, equa, inclusiva, efficace e rispettosa delle questioni di genere nel processo decisionale e l’accesso alla giustizia e alle informazioni relative alla biodiversità da parte delle popolazioni indigene e delle comunità locali, nel rispetto delle loro culture e dei loro diritti su terre, territori, risorse, e conoscenze tradizionali, nonché da donne e ragazze, bambini e giovani e persone con disabilità e garantire la piena protezione dei difensori dei diritti umani ambientali.

.23. Garantire la parità di genere nell’attuazione del quadro attraverso un approccio attento alle questioni di genere in cui tutte le donne e le ragazze abbiano pari opportunità e capacità di contribuire ai tre obiettivi della Convenzione, anche riconoscendo loro pari diritti e accesso alla terra e alle risorse naturali e il loro partecipazione e leadership piena, equa, significativa e informata a tutti i livelli di azione, impegno, politica e processo decisionale relativo alla biodiversità.

1. Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework” (GBF)

.2. Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework: 23 obiettivi

Links to documents L25 through L30

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*