La magia dei numeri. La magia di AVS

Penso che sia noto a tutte/i che AVS sta per Alleanza Verdi Sinistra, una alleanza spuria nata per fini elettorali alle ultime Elezioni Politiche nazionali di due anni fa. Una alleanza nuova che metteva, e mette, insieme due, tre storie differenti. Quella di Europa verde – Bonelli, quella di Sinistra Italiana – Fratorianni ma anche quella di molti transfughi dal Partito Radicale, al PD, dai Pentastellati” e dal “Movimento”. Quest’ultimo indifferentemente riferito al “Movimento Studentesco, ai CUB e ai Movimenti Sindacali di Base, ai Movimenti Femministi e per i Diritti Civili, alle organizzazioni di Magistrati (“di sinistra”) giù giù fino alle varie rappresentanze NoTav,. NoTriv, NoVat e, a volte, anche NoVax. Un mix di competenze indiscusse (con personaggi di primissimo piano nel campo della Ricerca medica, dell’Architettura, della Tutela dell’Ambiente e del Paesaggio) con “politici di professione” che opera sulla base di un semplice assioma (vagamente tardo-leninista) “Noi comandiamo, abbiamo i contatti giusti…”, “A Roma ci prendono in considerazione perchè dimostriamo di saper prendere voti…”. “Possiamo scegliere tecnici ed esperti di parte che ci diano il meglio delle soluzioni (che poi provvederemo a far conoscere)”. Meccanismo semplice, magnificato da un uso avanzato dei “media”, che permettono di mettere in luce persone, di promuovere giovani a discapito di chi è già a più mandati o, semplicemente, è portatore di azioni ed idee con cui non si vuole avere niente a che fare. In pratica “si fa quel decide il partito e chi non è d’accordo è “fuori””. Ecco perchè prima si faceva riferimento ad un certo “leninismo” di fondo. Una macchina perfetta che trova nella organizzazione della componente Sinistra Italiana , la parte più operativa, compiti organizzativi e di rappresentanza, lasciando la scelta dei temi da promuovere alla dirigenza nazionale di Europa Verde. Il tutto deciso a livello di vertice e poi, a cascata, con il coinvolgimento di tutto il partito, in  tutte le realtà, una volta definite “sezioni”, presenti sul territorio. Bene. Questa “perfect machine” è riuscita in un primo grandioso blitz, anzi in un secondo. Perchè il primo, diretta conseguenza delle Elezioni Politiche del 2022, si era già avuto con il piazzamento (influente) di una decina di parlamentari a livello nazionale, sia al Sento  che alla Camera. E ora si replica in Europa. Ah….questa volta nella “camera riservata delle scelte importanti” , si è giocato pesante e “per tempo”. La scelta di candidare Ilaria Salis per il Parlamento Europeo avviando così la sua liberazione finale, così come il ripescaggio di Ignazio Marino, già Sindaco di Roma, illustre medico chirurgo inviso alla maggioranza del centrosinistra per i suoi comportamenti indipendenti e liberi da ogni condizionamento. Stessa cosa vale per Leoluca Orlando già coraggioso sindaco in area PDS di Palermo e per Mimmo Lucano sindaco “sui generis” di Ria ce in calabria, diventato mitico per le sue iniziative pro migranti. Quattro personaggi conosciuti al di là della Politica, di indubbio valore intrinseco che …attenzione…. “dovrebbero interessare elettori di vari schieramenti e anche l’area del non voto”. Praticamente una “operazione promozionale” cucita sulle sensibilità e sulle attenzioni dei cittadini di buona parte del centrosinistra, più area radicale, più settori anarcoidi e estremisti dei Movimenti. Una combinazione vincente, alla fine, che – con il sistema elettorale europeo – di fatto un “proporzionale” ha permesso di raccimolare voti in area diverse, contigue ma con interessi differenti. Strizzando un occhio all’ampia area del non voto.

I numeri parlano chiaro e sono lì a certificare la correttezza politica, quasi machiavellica, dei comportamenti e delle scelte di questo ultimo anno. “Quelli buoni fatteli amici, quelli bolliti, già eliminati dalla politica, incapaci di comprendere l’evoluzione dei partiti, tienli alla larga”. E così è stato. Fatta la scelta migliore dei candidati. Fatto il miglior impegno dei fondi (non ingentissimi) a disposizione. Soprattutto creata una rete ferrea di “antenne” e di portavoce, in perenne contatto con il vertice. Il sette per cento, dopo anni di astinaneze e di bisticci più o meno alla luce del sole, è il premio migliore per questa componente che andrà ad arricchire la rappresentanza italiana. Significativo l’esito di queste Europee: con l’Italia avanti di una lunghezza su Spagna, Francia e Germania per quanto riguarda il confronto in atto fra “sovranisti” e “europeisti” (aggiungerei “mondialisti”) veri. Bonelli e Fratoianni con semplici protocolli di ingaggio hanno eroso voti ad un confuso partito pentastellato di Conte, hanno pescato nell’ampia area del non voto e, in modo particolare, hanno saputo adeguare slogan e argomenti a quanto le “piazze”, gli “interlocutori” volevano sentire.

Quello che succederà dopo, se ci si dividerà per andare in gruppi diversi, se si avra’ una unanimità nelle posizioni da prendere, saranno questioni da affrontare volta per volta. Per ora l’obiettivo è raggiunto: “ci siamo”…. ma si ha come l’impressione di essere su un piroscafo troppo antiquato e piccolo inadeguato alle prevedibili tempeste interne ed esterne che sicuramente coinvolgeranno i nostri capitani coraggiosi.

1 Commento

  1. Corretta analisi. I verdi tedeschi hanno perso malamente e quelli italiani pure. Ha vinto la coalizione ma tra gli eletti di verdi ne ho visti pochi. Poi, per carità, anche chi ha perso urlerà parlando di vittoria. In Piemonte i verdi hanno superato se stessi candidando in due liste diverse con l’obiettivo di farsi danno?

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