L’altra Storia

Da alcuni mesi, seguo con attenzione il programma “Passato e Presente”, condotto da Paolo Mieli.
Dovrei fare alcune osservazioni, determinate in primo luogo dalla mia passione per la Storia, frutto dei miei studi universitari.
Mi rammento di aver molto appreso dalle lezioni accademiche di FIlippo Cassola per Storia Greca e Romana, Giovanni Miccoli per quanto riguarda la Storia Medioevale, Enzo Collotti per i suoi brillanti saggi sulla Storia Contemporanea…
Mi ricordo le lezioni stimolanti, i seminari e gli esami brillantemente superati.
Come se non bastasse, ho avuto modo di seguire a Londra le lezioni di Eric Hobsbawm, all’epoca non ancora riconosciuto come il maestro de “Il Secolo Breve”.
Ma, come osserva giustamente lo “spumeggiante” Prof. Alessandro Barbero, la Grande Storiografia del XX secolo è stata esaltata dalle lezioni della scuola francese di Duby, Le Goff, Braudel.
Durante i miei tre anni di lavoro in Francia, ho avuto modo di seguire con passione qualche conferenza di questi maestri.
Si potrebbe dire che la Storia, soprattutto quella medioevale, è strettamente connessa ai miei interessi più viscerali: e non esagero.
Quindi, per me, il programma “Passato e Presente” potrebbe rappresentare un momento di grande interesse, però: mentre ringrazio Paolo Mieli per aver finalmente condotto a conoscenza di un pubblico vasto argomenti che ritengo importanti, talora decisivi, non posso fare a meno di rilevare che la conduzione del programma ha degli aspetti, diciamo così, folkloristici e spesso non adatti all’importanza che l’argomento richiede.
Caro Mieli, se Le sta veramente a cuore la Grande Storia, non si dovrebbero inserire nel contesto frasi come: “Se gli avvenimenti si fossero svolti in modo diverso…”, oppure certi suggerimenti “dietro le quinte”, che molto richiamano al gossip…
Meglio sarebbe inserire nella terza pagina di uno dei numerosi quotidiani a cui Mieli collabora un articolo da intitolarsi: “Gossip Historia”.
Ivi, egli potrebbe esprimere tutta la vis inventiva della Sua Storia, mettendo da parte uno studio critico e analitico.
Il Prof. Luciano Canfora, che ritengo essere uno dei miei Maestri culturali, potrebbe insegnare molto in questo senso: in lui non è mai disgiunto lo studio meticoloso dalla volontà di far comprendere a tutti la materia.
Caro Paolo, non si finisce mai di imparare a pensare…

Giorgio Penzo

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