L’Asino bagnato

Devo ammettere che anche noi Asini (nonostante siamo noti per avere un fisico robusto) soffriamo il caldo. E questa estate il Meteo è davvero poco clemente. Ieri me ne stavo nell’angolo fresco della mia stalla, col condizionatore acceso. Sognavo un bel bagno in acqua. Una cascatella, un fiume, il mare. Una bella nuotata. Io col nuoto me la cavo abbastanza bene. Mi riesce piuttosto bene lo stile a rana. Ammetto di avere qualche difficoltà con lo stile a farfalla. Troppo caldo per leggere, per studiare. Mi ero rassegnato a sfogliare la TV col telecomando, quando sulla nostra TV Locale mi sono imbattuto in un servizio filmato in cui – sarà stato un caso – si parlava proprio di acqua. Di tanta acqua. Addirittura di un’alluvione.

Quando non ero ancora nato, so che nei nostri paraggi, nel 1994, c’era stata una grande alluvione e che mezza città era finita sott’acqua. Il servizio della TV locale parlava proprio di quell’alluvione, dei lavori che sono stati fatti, dei lavori ancora da fare e, soprattutto, dei rischi che la nostra città corre di incocciare in una nuova alluvione. Mi spiego.

Gli autorevoli intervistati nel Servizio (alcuni nostri Amministratori) spiegano che molti lavori sono stati fatti per mettere in sicurezza la nostra città. Ma, ahimè, si tratta di una sicurezza commisurata agli standard dei decenni scorsi. Come ormai tutti sanno, da qualche anno c’è una grande novità, una cosa che si chiama cambiamento climatico. C’è chi ci crede, c’è chi non ci crede. Io che sono un Asino mi fido di quello che dicono gli esperti. E ho potuto costatare dalle notizie che circolano – proprio come dicono gli esperti – che nel nostro Paese il Meteo è impazzito. Periodi lunghi di caldo e di aridità, improvvisi rovesci, trombe d’aria, cose simili a tempeste tropicali. Con vittime e danni enormi. A questo punto ho realizzato che anch’io, pur essendo qui a boccheggiare per il caldo, potrei tutto a un tratto essere travolto da un uragano. Così mi è anche passata la voglia di fare il bagno.

Tanto perché possiate condividere con me i miei pensieri allarmati vi trascrivo il sottotitolo del servizio che rende bene l’idea. Si sta parlando proprio di noi: «Alessandria e l’incubo alluvione 1994, ecco perché la città è di nuovo a rischio. I fenomeni metereologici sempre più estremi rendono superati gli interventi fatti, per cui sono stati spesi centinaia di milioni di euro. Servono le vasche di laminazione. E occhio al Bormida».

Spiega il servizio: «Il trauma dell’alluvione del 1994 è vivo nella memoria degli alessandrini. 70 morti in tutto il Piemonte, di cui 14 nella sola Alessandria, e oltre 2mila sfollati. Nei 29 anni passati da allora, sono state prese una serie di misure. La Protezione civile è stata completamente riorganizzata. Ma non solo. Interventi che sono costati in tutto 60 milioni di euro di cui 20 solo per il Ponte Meier. Altri 200 milioni di euro in questi anni li ha spesi l’Aipo, Agenzia interregionale per il fiume Po, che ha alzato e allargato tutti gli argini del Tanaro. L’efficacia di queste misure è dimostrata dall’alluvione del 2016: stesso quantitativo d’acqua, zero danni.

Ma con il cambiamento climatico e gli eventi metereologici sempre più estremi, per gli addetti ai lavori tutto il lavoro fatto non basta più. Al Tanaro servono nuove vasche di laminazione e bacini di espansione, sfoghi dove accumulare l’acqua in eccesso da costruire a monte della città. E gli Alessandrini devono cominciare a temere anche il Bormida». Secondo le dichiarazioni del Sindaco, intervistato nel servizio, per completare le opere ora considerate indispensabili mancherebbero all’appello 50 milioni di euro.

Dopo aver visto il servizio confesso che mi sono sentito tutto bagnato. Bagnato per il sudore sì, ma anche bagnato virtualmente per quel che potrebbe presto capitarci, magari non più a novembre ma forse anche nel bel mezzo di agosto. Tutti coloro che hanno sperimentato i recenti fenomeni meteo disastrosi hanno riferito che si è trattato di «Una cosa mai vista!». E io, che sono Asino, mi domando: «Cosa può essere, dalle nostre parti, una cosa mai vista?».

Per farvi sudare freddo, vi metto qui l’indirizzo del Servizio TV .

L’Asino (03/07/2023)

* Per comunicare con me, potete inviare le vostre missive alla “Posta dell’Asino” presso Città Futura (postadellasino@cittafutura.al.it).

 

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