L’Asino in chat, ovvero “La pulizia del fiume”

L’altro giorno ho ricevuto un messaggio da parte del mio amico Lucio. Le cose che dice configurano una «Piccola storia infame» che mi sembra tipica delle nostre parti. Per capire la storia, devo però darvi qualche informazione in più. Lucio è un asino bracciante, vive in un grande cascinale nei dintorni della nostra Città e lavora, insieme a tanti altri Asini, sotto un padrone che fa l’agricoltore.

Così mi dice Lucio, nel suo messaggio: «Ehilà Asino istruito, come va? Ti ricordi di me. Passavamo tanto tempo insieme prima che tu partissi per andare a studiare, in giro per il mondo. Io invece sono rimasto qui e adesso sto nel vecchio cascinale, proprio tra i due fiumi. Non è che proprio mi sono pentito, ma non posso dire di spassarmela proprio. Lavoro sotto padrone e ogni tanto devo fare lavori pesanti. Poi capita spesso che qui attorno si allaga tutto.

Forse non lo sai, ma martedì 26 settembre ricorreva la “Giornata mondiale dei Fiumi”. Per modo di dire, perché proprio nel mio cascinale ci sono delle novità. Se ho bel capito, più che a proteggere i fiumi stiamo bene attenti a rovinarli. Ma proprio per questo chiedo il tuo parere. Non sono sicuro di aver capito bene.

È da qualche tempo che il mio padrone è tutto eccitato perché si prospettano grandi movimenti e grandi affari. C’è la “CIA” (non proprio quella che pensi!), un’organizzazione di agricoltori che la sanno lunga e sono alquanto ammanicati dove conta. Costoro hanno fatto capire al mio padrone che metteranno una parolina buona per fare arrivare dei finanziamenti anche a noi, per fare gli argini e la manutenzione nel nostro tratto di terreno lungo il fiume. Così potremo fare i lavori in piena autonomia. Per i progetti e le autorizzazioni, ci sarà un tale in quella casa rossa che chiamano ”Comune” che dovrebbe scrivere qualcosa e inviarlo, per conoscenza, alla Regione.

Ho sentito dire dal mio padrone che cominceremo alzando gli argini per nostro conto, perché non ci fidiamo dei tecnici e ci dobbiamo fare furbi. Chi meglio di noi conosce i nostri interessi? Questa cosa ahimè purtroppo l’avevo già sentita. L’ultima alluvione (ti ricordi?) ero andato a bagno fino alla coda Questo perché il nostro vicino, si era “fatto furbo” per primo e aveva alzato l’arginello di fronte alla nostra cascina. Risultato: lui salvo e noi a bagno! Evidentemente il mio padrone pensa: «Eh, no! Stavolta l’acqua la rimandiamo a quello che sta a valle. Che si arrangi lui!».

Da Asino qual sono, mi pare che con una cosa complicata come un fiume ci sia qualche rischio se ciascuno si fa furbo a modo suo e procede di propria iniziativa. Eppure sembra che sia proprio così. Quando chiacchiera con la moglie e con il figlio, il mio padrone racconta tutto, ed io imparo. Sarò anche Asino, ma non sono proprio stupido. Così sono venuto a sapere che secondo quelli della CIA “quelli del No” avrebbero davvero tirato troppo la corda. Ma chi sono costoro? Secondo la CIA: «Troppa ideologia ha impedito in passato di intervenire sul territorio: ora bisogna farlo, dando spazio e voce al ruolo degli agricoltori che lavorano sulla gestione del territorio tutti i giorni in modo professionale». In soldoni, è ora che ci facciamo furbi.

Oltre ad alzare gli argini, il mio padrone mi ha anche anticipato che andremo tutti insieme al fiume a togliere un po’ di ghiaia, per “fare pulito” e dare spazio all’acqua. Speriamo solo che non mi facciano fare la fine dell’altra volta. Per non fare troppa fatica abbiamo portato via mille cestoni di sabbia, ma tutti presi nello stesso posto. Così abbiamo fatto un gigantesco buco. Alla fine quasi annegavo, visto che sotto di me, per arrivare al fondo a caricare, ci sarebbero stati in piedi belli dritti altri dieci Asini. Sinceramente non mi era sembrato un bel modo di pulire per dare spazio all’acqua. Chissà se questa volta faremo la stessa cosa. Ma «Bisogna pulire» dicono. E tutti ad andargli dietro!

Così, nonostante la “Giornata mondiale dei Fiumi”, ci sarà la corsa all’argine, tutti contro tutti, e avremo una manutenzione pasticciata, ognuno a modo suo. Cosa pensi di questa storia? Hai qualche consiglio da darmi?».

Devo dire che mi fa proprio piacere che il vecchio Lucio abbia sviluppato una notevole sensibilità ambientale. Si vede che l’ambiente non è più solo monopolio dell’élite da ZTL. Ho subito girato il messaggio a Geronimo, il mio consulente per gli Affari speciali. Mi ha risposto un po’ sconsolato che purtroppo c’è un mucchio di gente che si dà tanto da fare per l’ambiente, guardando però soprattutto al proprio tornaconto e, oltretutto, credendosi chissà chi, facendo interventi incauti e spesso perniciosi, a spese della collettività. Se però anche gli Enti locali che dovrebbero controllare e regolare il tutto permettono e favoriscono queste cose, c’è ben poco da fare. Poi con tono da leguleio quale egli è: «Non c’è rimedio alcuno quando controllati e controllori hanno gli stessi interessi!». Geronimo era piuttosto arrabbiato. Purtroppo io, da buon Asino, non ho precisi consigli da dare, trattandosi di un campo non di mia competenza. Inserirò questa piccola storia ignobile nel mio taccuino sociologico che comunque mi servirà pur sempre per capire un po’ come va (o, forse, come non va) il mondo.

L’Asino (01/10/2023)

* Per comunicare con me, potete inviare le vostre missive alla “Posta dell’Asino” presso Città Futura (postadellasino@cittafutura.al.it).

 

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