Le donne non si sostengono con mance erogate ad associazioni antiabortiste

L’assessore Marrone ha portato in approvazione in Commissione questa mattina i criteri per l’assegnazione delle risorse regionali, pari ad un milione di Euro, destinate al c.d. Fondo vita nascente per i prossimi 12 mesi. La delibera è passata con il voto contrario nostro, del PD e del M5S.
Continuiamo a chiedere come possa essere considerato legittimo dalla Regione Piemonte che i fondi vengano erogati ad associazioni antiabortiste, che hanno nel loro statuto l’opposizione alla legge 194/1978.
Dal rendiconto del 2023 è emerso che le donne che sono state seguite dal progetto sono 449, per una media di circa 1.000 Euro ciascuna. Ricordiamo che, secondo i dati di Federconsumatori del 2024, nel primo anno di vita di un neonato i costi che una famiglia deve sostenere oscillano da un minimo di 7.500 Euro a un massimo di 17.500.  Alla luce dei dati, ribadiamo come AVS che non è con una mancia che si sostiene la maternità né l’autodeterminazione delle donne.
Non è accettabile che quasi un milione di risorse pubbliche vengano destinate ad associazioni antiabortiste private, che le useranno a loro discrezione, mentre la Regione non investe sui consultori che sono il luogo pubblico e laico preposto a dare alle donne ogni necessaria informazione e supporto durante la gravidanza: occorre personale, al fine di poter ampliare gli orari di apertura, mediatori e mediatrici culturali, oggi in numero assolutamente insufficiente rispetto alle donne straniere che si rivolgono a quei servizi, e strumentazione.
Il Fondo Vita Nascente resta una misura inutile e ideologica, e un utilizzo distorto di risorse pubbliche.

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