Il monopolio delle frottole?

A partire dal Ministro dei trasporti e a seguire nei telegiornali e nei “talk” in Tv e sui giornali fioccano sui sindacati dei trasporti le accuse di proclamare gli scioperi il venerdì per far si che gli scioperanti godano di una sorta di fine settimana allungato, insinuando che la scelta venga fatta per aumentare le adesioni.

Sappiamo che giornali e TV rispondono ad editori che nominando i direttori condizionano l’informazione, ma il meglio lo si ascolta nei cosiddetti “talk”, trasmissioni di chiacchere a ruota “libera dall’uso della ragione”. Se si possono capire certi politici che distorcono la realtà per fini propagandistici, soprattutto ad infastidire sono quelli che più che giornalisti dovrebbero essere considerati  pubblicitari, e di conseguenza offrono il prodotto “informazione propagandistica” gradito all’editore. Si comprende facilmente che, quelli che una volta si usava chiamare pennivendoli, vivono in un mondo loro, diverso da quello dei lavoratori dei trasporti privi di stipendi tali da potersi garantire dei fine settimana allungati, anche perché scioperando perdono una giornata di stipendio, informazione su cui i suddetti pennivendoli tendono a sorvolare!

L’informazione “di parte” dimentica di dire che per il trasporto regionale sono stati istituiti i servizi essenziali nelle fasce orarie di maggiore frequentazione (dalle ore 06.00 alle ore 09.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00 dei giorni feriali), inoltre vengono garantiti un congruo numero di treni a lunga percorrenza.

Quelli che secondo una corretta etica professionale dovrebbe informare correttamente, “dimenticano” anche di mettere in rilievo che la gran parte del personale del settore del trasporto pubblico lavora anche il sabato ed i festivi, per cui scioperare il venerdì o in qualsiasi altro giorno feriale della settimana è esattamente la stessa cosa, nei festivi scioperare comporta un danno economico ancora maggiore. Ma i pennivendoli insistono nella loro strategia di spargere calunnie seguendo la strategia descritta dalla celebre aria de Il barbiere di Siviglia[1].

Queste modalità di fare informazioni sono solo manifestazioni di negligenza professionale? Dubito. Siamo sommersi da notizie sui “cattivi” che cercano di influenzare gli elettori dei paesi dei “buoni”, per cui sta passando il principio che se, come successo in Romania, rischia di vincere un candidato sgradito si sospende il secondo turno delle elezioni. Il Parlamento europeo e la Commissione troppo impegnati a protestare per le elezioni in Georgia[2] non hanno forse tempo per discutere di quanto successo in Romania[3]?

Ribadisco un’opinione già espressa alcuni anni fa, anche i nostri “buoni” spargono “Fake news” ritenendo di avere, per diritto divino in quanto buoni, il monopolio delle frottole. Mi restano comunque molti dubbi sulla totale buona fede di parecchi di quelli che si accasano tra i “buoni”.

  1. https://www.youtube.com/watch?v=RSreEB9P6S4
  2. https://www.europarl.europa.eu/news/it/agenda/briefing/2024-12-16/5/il-parlamento-discute-delle-proteste-in-corso-in-georgia
  3. https://it.euronews.com/my-europe/2024/12/09/voto-in-romania-no-comment-di-bruxelles-sulla-decisione-senza-precedenti-di-annullare-le-e

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