Oggi è il 2 giugno ricorre la festa della repubblica: la meritiamo?

Oggi è la Festa della Repubblica, mai come ora dal momento della Sua costituzione, la Repubblica sta correndo dei grossissimi rischi, rischi legati alla enorme incertezza politica, rischi legati al bassissimo livello della attuale classe politica, rischi legati alla tipologia stessa dei Partiti non più rispecchianti idee, valori, fini, programmi, tesi, ma Partiti ad personam, dove vi è la celebrazione del grande capo, dove il grande capo impersona in sé stesso il Partito, il tutto è iniziato con Berlusconi, proseguito poi da Renzi, ed infine portato alla massima indecenza, perché di indecenza si tratta, dai vari Salvini e Meloni. Ormai il grande capo parla solo e solamente in prima persona, mai fa riferimento al gruppo, mai fa riferimento alla sua squadra, sembra che il tutto gli sia dovuto, sembra che qualunque decisione debba essere presa dall’unico ed incontrovertibile capo, in sostanza se le cose proseguono nello stesso modo e per troppo tempo ci avvieremo verso una democrazia azzoppata nei valori, nelle idee, nella solidarietà, nella lungimiranza politica, praticamente l’interesse del singolo partito o del singolo capo viene al di sopra di tutto il resto, qualunque iniziativa è tesa a delegittimare l’avversario o gli avversari, ed ecco la declamazione costante e continua sul “ faccio questo o faccio quello “, io sono, io resto, io rappresento, io,io,io ed ancora io.

No, non va bene, la democrazia è un’altra cosa od almeno dovrebbe essere un’altra cosa, infatti tutta la classe politica che mi ha preceduto ha sempre anteposto alla base del proprio discorso, del proprio programma, delle proprie idee, dei propri valori, l’interesse del Paese, l’interesse della Comunità, non certamente ed esclusivamente l’interesse della propria parte politica, ogni Partito rappresentava e dovrebbe ancora oggi rappresentare l’interesse in senso lato del Paese, secondo le proprie tradizioni politiche, e spesso è capitato che è stato anteposto l’interesse del Paese a quello della propria classe politica, oggi ormai non è più così.

In troppi parlano di programmazione, di visione del futuro, del futuro dell’Europa, ma parlano, e poi parlano, ma i fatti, i documenti programmatici, quelli si fan fatica ad intravedere, e ciò ha portato al disastro attuale dove l’Italia, il nostro Paese, pur trovandosi in una posizione strategica nel Mediterraneo e nell’Europa, pur avendo grandissime tradizioni storiche, politiche, sociali ed economiche, ma non avendo una grande e lungimirante politica economica, degli esteri, della società, è ormai e da troppo tempo isolato dai più importanti avvenimenti internazionali. Alcuni  esempi per tutti: la Libia, l’Afganistan, l’Iraq, la Siria, l’Egitto, la Somalia, il Sudan, il Sud Sudan, il Ciad, la Cina, l’India, e via dicendo dove pur avendo cercato di contare, contiamo nulla.

Solo le nostre Imprese, solo quelle, riescono a mantenere viva la fiamma italiana, ma non potranno reggere a lungo, il carro armato tedesco, quello russo, quello americano, quello inglese, quello cinese, ed anche quello francese, ci stanno anzi ci hanno relegato in una posizione di secondo od addirittura di terzo piano.

Ma ciò non è un caso, quando un Paese non riesce ad esprimere al proprio interno valori ed idee come potrà farlo all’esterno?, in sostanza un Paese senza programmazione, senza visioni del futuro, senza entusiasmo politico e sociale è condannato al tramonto, e noi Italiani se non ci diamo una mossa, se non prendiamo in mano il nostro futuro saremo condannati ad un mesto e triste declino, i nostri figli ed i nostri nipoti ci accuseranno e giustamente di ignavia, di incapacità, di incompetenza. Quindi chi può, chi si sente, chi ha idee, chi ha voglia, deve assolutamente cimentarsi secondo le proprie capacità e competenze in una dura, e spero non lunga, lotta a questo strapotere parafascista, lo dobbiamo a noi stessi ma soprattutto ai nostri figli e nipoti.

Firmato un fervente Repubblicano

Antonio Tedesco

AL        02/6/2019

PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO
SEZIONE DI ALESSANDRIA
FERRUCCIO PARRI

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