Permettete che mi presenti

Permettete che mi presenti. Sono un Asino. Intendiamoci, sono un asino di buona famiglia e bene educato. Discendo da una nobile schiatta. Un mio antenato è rimasto famoso per avere insegnato la filosofia a un certo Buridano. So quel che pensate, ma non dovete credere a tutto quello che si dice sui manuali scolastici. Sono nato proprio dalle nostre parti. Dopo avere frequentato le scuole che fan tutti, essendo consapevole di essere ancora troppo asino, ho passato quasi tutta la mia giovinezza all’estero, cercando di colmare le mie lacune e di farmi una degna formazione. Proprio perché asino, sono sempre stato desideroso di conoscere e ampliare i miei orizzonti. Ho passato i miei migliori anni a Parigi e Londra. Ho frequentato la LSE. Mi sono spinto anche ad Harward, dove ho familiarizzato con tanti miei simili, che lì lavorano davvero molto seriamente.

Ora, dopo molto impegno, sono arrivato finalmente a sentirmi soddisfatto di me stesso. Credo di avere capito un po’ come va il mondo e finalmente ho sentito il bisogno di fare ritorno alla mia terra natia. Ansioso di mettere la mia formazione matura a disposizione del mio Paese e della mia Città. Purtroppo devo riconoscere che l’impatto del ritorno non poteva essere peggiore. Dalle nostre parti ho dovuto costatare che gli Asini bene educati sono visti con sospetto, quasi come la peste. Nei loro confronti vige un vero e proprio pregiudizio. Rispetto a quando sono partito, non c’è più nessuno che abbia voglia di discutere, di confrontarsi, di misurare i propri meriti e demeriti. È chiaro che senza un minimo di confronto vien meno la nozione stessa dell’asinità.

Ho dovuto così rassegnarmi e rinchiudermi nella mia stalla, davanti a un bel mucchio di fieno. Certo, mi tengo a contatto col mondo, ho una bella biblioteca e diversi amici corrispondenti. Questa delusione e questo relativo isolamento non mi disturbano più di tanto, anche perché sto sviluppando una certa propensione per la metafisica, come il mio famoso antenato. Tuttavia la metafisica ha i suoi limiti e io resto convinto sia necessario mantenere pur sempre una relazione con la realtà circostante. Mi sono allora guardato intorno incuriosito per vedere cosa succede nella mia città. Purtroppo ci sono davvero molte cose che non capisco. Del resto il non capire sembra essere il destino perverso di tutti noi asini.

Ho trovato tuttavia una soluzione minimalista per affrontare questa situazione. Ho pensato semplicemente di tenere un quadernetto e di scrivere tutte le mie annotazioni sul mondo che mi circonda. Così consigliava di fare un illustre sociologo americano che ho avuto modo di studiare attentamente. Lui pensava che le annotazioni costituissero il materiale primario per procedere poi a costruire una più matura conoscenza della società, per arrivare magari, un giorno, a costruire anche una bella teoria sociale. Grazie alla disponibilità di questo giornale online – ringrazio per questo il Direttore – mi sarà consentito di pubblicare le mie annotazioni, le mie interrogazioni, le cose che non capisco. Magari qualche fotografia emblematica. Confesso che sono un appassionato di fotografia e giro sempre con la macchina fotografica al collo.

Sono materiali modesti e li propongo solo per verificare se in giro non ci sia qualche altro Asino che abbia fatto le stesse mie osservazioni, oppure non le condivida e voglia discuterle, oppure abbia delle sue osservazioni da proporre (che in tal caso aggiungerei volentieri alle mie osservazioni). Il mio scopo – come vedete – è puramente scientifico, anche se non escludo che questa analisi critica della realtà circostante possa avere in prospettiva anche un qualche significato politico.

Credo di dovere ancora spiegare perché sono un Asino democratico. Non mi riferisco al Partito democratico. Non faccio propaganda politica. La mia adesione piena alla democrazia deriva dai miei studi e dalle mie frequentazioni all’estero, dove ho potuto osservare in dettaglio il funzionamento dei grandi sistemi politici democratici. Ma c’è un’altra ragione. Noi Asini, in quanto asini, differenze individuali a parte, ci somigliamo proprio un po’ tutti. Come dire che siamo un po’ tutti uguali. Davvero difficile trovare un Asino che sia più asino degli altri Asini. Insomma, condividiamo la nostra comune essenza asinina. Per questo noi Asini abbiamo uno spiccato senso della eguaglianza, che, come quantunque asino ognun sa, è uno dei prerequisiti della democrazia.

Spero che, nonostante i tempi bui, tra Asini ci faremo una buona compagnia.

L’Asino

* Per comunicare con me, potete inviare le vostre missive alla “Posta dell’Asino” presso Città Futura: postadellasino@cittafutura.al.it

1 Commento

  1. Grazie. Asino mandrogno è già di per se’ una presentazione. Le faremo sapere…caro asino. Qui tra bufale, granchi, cavedani e farfalle (nel loro senso metaforico) un asino, specie se raziocinante (e non ragliante), la fa da re.

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