Programma di mandato. Alessandria e il suo futuro

Mi chiedono, in quanto direttore di CittaFutura, di fare qualche domanda in uno dei molti talk show, locali – residuo di un pullulare di “Incontriamo oggi” / “Tre minuti con…” degli anni Novanta – ai membri dell’attuale amministrazione. Obiettivo: un primo “bilancio” dell’attività amministrativa.  Accetto di buon grado…anche perchè potrebbe essere una occasione per  capire ” a che punto siamo” con il programma. Una volta superata la facile scappatoia del “ho già altri impegni” e preso il toro (o la mucca, ricordando Gagliaudo) per le corna…. mi viene in mente che del “programma di mandato ” del Sindaco Giorgio Abonante avevamo già trattato, con tanto di trascrizione di una delle presentazioni ufficiali di allora.

Vediamo  cosa ci aveva promesso la Giunta Abonante giusto un anno fa (21 marzo 2022. in una saletta annessa alla libreria/bar di Via Bissati).

“(…) La concretezza è il tratto dell’esposizione del programma di cui sono state illustrate le priorità, tenuto conto del lascito disarmante dell’amministrazione uscente, anticipato da poche parole di rito dei delegati delle varie forze politiche direttamente a sostegno di Giorgio Abonante.

Sono state le domande dei molti giornalisti presenti (e di molti amici e curiosi) ad animare l’incontro. Per esempio su una sollecitazione riguardante il tema “rifiuti”, questa è stata la risposta.  “Amag e il Comune hanno dovuto revocare in autotutela i primi affidamenti fatti sulla base della famosa gara che era stata fatta nel 2021 sulla c.d. “Smart city”. Noi continuiamo a contestare quell’impostazione, anche perché si tratta di un mix di funzioni e servizi che poco hanno a che fare gli uni con gli altri. Del resto la cosa particolarmente strana è che ARAL qualche mese fa ha presentato una bozza di piano industriale molto interessante con alcune novità che noi , non abbiamo nessun dubbio, intenderemmo portare avanti. Si tratta di un piano , però, completamente in controtendenza rispetto al progetto “Alessandria Smart city”. Nel nostro programma c’è sicuramente l’integrazione della filiera “raccolta / smaltimento”. Non solo, aggiungiamo che c’è anche l’intenzione di integrare le società di raccolta con le società d smaltimento, su una dimensione di area vasta. Naturalmente da concordare con gli altri territori provinciali che soprattutto afferiscono al nostro ambito. Sta sbagliando l’Amministrazione attualmente a fine mandato. Ha sbagliato due anni fa, quando con la revoca ha dimostrato il fallimento di quell’operazione e sta sbagliando ancora adesso. Aggiungo un piccolo particolare: noi ci vediamo un approccio non proprio etico nel momento in cui si presenta un progetto di questa rilevanza poco prima delle elezioni, oltretutto già “fallito” e, addirittura con una prospettiva pluriennale.”

A rinforzo dell’autorevole opinione del candidato Abonante, è intervenuto l’esponente pentastellato Michelangelo Serra: “  le perplessità, oltre tutto,    non sono venute solo dalle forze politiche di opposizione, perché la “Smart city” è stata venduta come pacchetto e oltretutto come pacchetto costosissimo, che andrà a impattare per anni sui bilanci di Amag.  Tra l’altro, ricordiamoci che Amag ha delle problematiche irrisolte che deve ancora portare avanti. Con un sistema di raccolta rifiuti che, di fatto, è anacronistico, perché oggi qualunque Comune punta alla raccolta porta a porta puntuale che può garantire un livello di raccolta differenziata tale da potere arrivare verso una economia circolare. Esattamente quella richiesta dall’Agenda 2030. In più non è stata coinvolta la cittadinanza. Quando i nostri concittadini scopriranno che avranno meno bidoni a disposizione, che andranno aperti con il badge, nonostante tutti  problemi che già oggi vediamo intorno e davanti a tutti i bidoni dell’immondizia di Alessandria. Li vogliamo elencare questi problemi? Bidoni in fiamme, conferimenti fuori bidone, problematiche legate al servizio di raccolta. Tutte situazioni negative che vanno a pesare in modo quasi irreversibile sul futuro dei rifiuti della nostra città. E questa sicuramente è una scorrettezza. Noi avevamo chiesto di interrompere questo percorso, perché sbagliato , non coinvolgente per i cittadini e, oltretutto, prendendo una decisione di investimento così importante a pochi giorni, a poche settimane dalla fine di mandato”.

E, siccome in mattinata c’era stata proprio una promozione della c.d. “Alessandria Snmart City”, è stata fatta un’altra domanda sull’argomento: .  “E se passa questa proposta e diventa realtà o anche se solo viene votata e approvata, per eventualmente tornare indietro quali saranno i costi per l’Ente Comune? In presenza anche di un incarico già assegnato ad una società specializzata… “ A cui ha risposto lo stesso Candidato Sindaco: “Beh…stiamo facendo riferimento ad una operazione di smantellamento che si è concretizzata all’indomani della vittoria del “centrodestra” del 2007, con un ritorno alla raccolta stradale che ha determinato costi altissimi sia di investimento che di gestione, portando poi ad un sistema di raccolta caotico, confuso che va cambiato e, in alcune parti del territorio comunale, semplicemente completato. Una scelta, tra l’altro , che ha contribuito al fallimento di AMIU. Una operazione che deve quindi puntare ad un riequilibrio e razionalizzazione. Lo pensiamo soprattutto partendo dalle zone periferiche, proprio perché si tratta di quelle aree di confine in cui, a volte, si verificano pure fenomeni di abbandono rifiuti, al limite di discariche abusive.Bisognerà fare i conti con la fine del concordato con Aral, proprio perché una Aral risanata (intorno al 2024) avrà degli utili a disposizione e con quei fondi si potrà – in parte – finanziare il miglioramento del sistema di raccolta, cioè del “porta a porta”. Come  sarà possibile risolvere i contratti derivanti dall’operazione “Alessandria Smart city” lo vedremo, però ricordiamoci che un prezzo è già stato pagato. Con questa fascinazione collettiva che ha riguardato la sede di Via Damiano Chiesa e lo stesso Palazzo Rosso è già stato pagato un prezzo pesante dai cittadini, e stiamo parlando di entità dell’ordine di tre/quattrocentomila euro. Un progetto che ha già dimostrato il suo fallimento in due anni in cui non ha portato assolutamente a nulla.”   E ancora    “Ci troviamo di fronte ad una città molto più sporca e peggiorata rispetto a cinque anni fa. Noi quello che potremo fare sarà sicuramente riprendere Aral e portare a compimento il percorso concordatario. Poi, attraverso gli utili di Aral iniziare ad avviare le modifiche necessarie. E’ assolutamente ragionevole pensare, per parte nostra, che si possa arrivare ad un efficiente sistema di raccolta a partire dal 2024, cioè completando il percorso già avviato. Per il resto bisogna vedere cosa ha firmato il Consorzio Amag con i contraenti.”

Cambiando discorso ci si è poi concentrati sulle aspettative di partecipazione al voto dei cittadini: “Le ultime elezioni a Torino hanno registrato una forte astensione e una certa forma di disaffezione dalla “politica”. Come ritenete di contrastare questa tendenza?”   Estremamente concreta la risposta: “Prima di tutto con le proposte e, ovviamente, con la nostra presenza. Infatti abbiamo iniziato a dialogare con i cittadini dei sobborghi. Nelle prossime settimane saremo ancora più presenti  e saremo presenti con le nostre proposte. Fra queste sarà centrale il trasporto pubblico locale, urbano. Facendo in modo che ci sia una interazione vera con quello extraurbano. Ci sono, infatti alcune linee extraurbane che penetrano in città che, se integrate, potrebbero essere una carta in più per avere meno intasamento di automobili private nel concentrico cittadino. Oltre tutto pensando anche alla possibilità di una ulteriore complementarietà a quello che è il trasporto ferroviario. L’idea è di arrivare ad un possibile biglietto unico  che permetta movimenti più agili e senza condizionamenti. Il tutto per evitare l’ulteriore spopolamento dei sobborghi che abbiamo dovuto verificare in questi ultimi anni. Un trend sociale che ha a che fare con la strutturazione e l’organizzazione della società moderna, più che con i “desiderata” dei vari politici. L’altro progetto su cui stiamo lavorando e che già proponemmo nel 2020 nel Consiglio Comunale è una linea di trasporto rapida tra Spinetta M.go e Alessandria. Fattibile anche nel medio periodo, quindi non con tempi lunghissimi, con una corsia dedicata. Quindi cercando di far attestare le persone in arrivo dalla zona Est sia sulla stazione ferroviaria di Spinetta M.go sia  sull’area del cimitero di Spinetta, andando quindi a creare un collegamento veloce per la città, appositamente dedicato. In questo modo si otterrà il risultato di sgravare di traffico una parte della città pesantemente interessata da intasamenti e relativi inquinamenti. In questo modo si andrà a creare un rapporto più virtuoso tra tutta la Fraschetta e il centro di Alessandria. In modo da offrire un servizio ai cittadini della Fraschetta (16.000 persone) e che serva da volano anche per operazioni simili destinate ad altre aree periferiche. Per esempio, riguardo ai sobborghi del sud della città, si tratta di trovare il modo per  attivare maggiori interazioni con l’area di Corso Acqui che, come è noto , sta diventando sempre più importante per la città nel suo insieme”   Per chiudere poi l’argomento con un impegno preciso: “L’attenzione specifica ai sobborghi è data anche dal fatto di cercare  che non si esprimano solo con un voto di protesta ma sulla base di proposte concrete. E queste spettano solo a noi. La città non è solo il centro, non è costituita soltanto dal concentrico cittadino ma una città molto vasta, anche con bisogni diversi.”

La nostra Marina Elettra Maranetto ha fatto presente la necessità di mantenere ciò che di bello e di buono si ha ancora in città  sobborghi, dopo diversi periodi di scellerate semplificazioni che hanno letteralmente tolto l’anima alla città di Alessandria. Fra le altre cosette ricordate: mantenere l’Università a Palazzo Borsalino avverso al progetto di un polo universitario decentrato: sarebbe un altro colpo mortale ad una città più volte ferita nel tempo da mani ignoranti della sua storia e della sua identità. Infatti quel breve percorso in Via Cavour è da annoverarsi tra i pochi interventi ben riusciti di ristrutturazione del centro e reso vivo dalla presenza degli studenti .

Come pure la riapertura del Teatro è un’aspirazione comune alla sensibilità di chi lo ha vissuto ed un atto dovuto alla cittadinanza culturalmente impoverita, un esempio di colpevole sciatteria come è lo stato malinconico dei giardini che destavano stupore al visitatore, oltre ad essere un luogo di aggregazione ormai desueto.

Una città privata di opportunità culturali e “di bellezza” è agonia dello spirito e quando se ne perde un battito si perde ciò che eleva dallo squallore della quotidianità. La risposta di Giorgio, più che una risposta una compartecipazione alla domanda stessa, va a riprendere anche il tema dei grandi contenitori, ora in disuso o in uso promiscuo. I passaggi, seppur brevi , hanno riguardato la Cittadella, il complesso dell’ex caserma Valfre’, lo stesso Ospedale Militare con la vicina, bellissima, Chiesa di San Francesco, le sedi che furono dei consigli di Circoscrizione e molto altro ancora. Tutte questioni legate alla complessa burocrazia ministeriale ma anche regionale e locale, con al centro – comunque – l’Ente Comunale. A margine dell’incontro Abonante è molto esplicito rispetto alla questione Cittadella, toccando anche l’area dell’ex Ospedale Militare. “La Giunta Calvo, con l’assessore Manzone, si era  – comprensibilmente e forse correttamente – esposta per una accelerazione del passaggio dell’intero complesso tra via Cavour, i giardini Cosola e via XXIV maggio, al c.d. “comparto cultura”. Con all’interno la bellissima Pinacoteca, le rinnovate sale del nostro Museo  cittadino (un tempo in via Tripoli ) con il recupero di ampi spazi liberi da adibire a mostre, concerti, incontri pubblici. I passi, anche burocratici, erano perfettamente avviati (e si parla di fine anni Novanta del secolo scorso) quando poi successero una serie di concause che rallentarono e poi fermarono tutto. Ma sarebbe sufficiente ripartire con le idee chiare, utilizzando i progetti che già ci sono, per ottenere risultati tangibili e in tempi stretti. E’ mancata la volontà e la chiarezza strategica di quest’ultima amministrazione come di quelle, ahime’ , che l’hanno preceduta. Un percorso da riprendere, così come è da riprendere l’iter di riapertura in grande stile e con la massima visibilità possibile, del bene unico “Cittadella di Alessandria”. Una struttura monumentale che ci invidia tutto il mondo e che noi non sappiamo valorizzare”.

Fin qui le accorate parole del candidato Giorgio Abonante, per noi il “Candidato”, che, riguardo al bene “Cittadella” ha più volte espresso il suo pensiero. Ci sono almeno venti progetti di qualità che riguardano in tutto o in parte l’ampio complesso settecentesco, con tre attori principali in gioco: l’Agenzia del Demanio, la Soprintendenza ai Beni Culturali e l’Ente Comune di Alessandria. Solo un traino convinto, consapevole e ben indirizzato di quest’ultimo potrà portare a movimenti significativi da parte degli altri due. Cioè, per essere più chiari, è il Comune che deve essere al centro dell’operazione Cittadella in stretto coordinamento con la Soprintendenza e con l’avallo del Demanio. Su cosa, sul come, sui tempi, secondo il “candidato”, c’è poco da cincischiare. E’ il Comune, il Sindaco in primis e tutta la struttura tecnico-amministrativa a dover assumersi la responsabilità di indirizzare, scegliere, promuovere e, quindi, gestire al meglio il futuro della Cittadella. Ci sarà un contatto con l’Ente Università per un “campus” di livello…bene. Ci saranno associazioni di qualità che si assumeranno oneri e onori di gestione di sezioni di struttura…benissimo. Ci saranno “privati” che, compatibilmente con i profili storico-architettonici degli edifici, vorranno promuovere attività di rilievo? Ancora meglio. L’importante è avere le idee chiare, partire in modo responsabile e , il più possibile, condiviso. Lo stesso tipo di approccio che Giorgio Abonante, e i suoi sostenitori, hanno voluto far trapelare dalla presentazione del 21 marzo scorso.  Vedremo se alle premesse corrisponderanno percorsi adeguati.”

Tutto chiaro? Parole di un anno fa. Non fanfaluche e nemmeno la tavola delle leggi…solo alcune proposte – anche convintamente sostenute – che si vorrebbe tramutate in realtà. Sull’esito degli impegni  lascio il lettore a commentare. Desidero solo fare un breve elenco di ciò di cui Alessandria, il suo circondario i suoi cittadini hanno bisogno. Forse cominciando da una “reductio ad unum”  cioè da una operazione che permetta una nuova rinascita partendo da mille rivoli, a volte meno distanti di quel che sembra. E la citazione della “Giunta Calvo 1” con il nostro Guido Manzone alla “Cultura” ci sembra perfettamente calzante.

Ma andiamo per ordine.

Alessandria è una città semplice, con gente tranquilla e abituata al suo tran tran. Inutile richiederle voli pindarici o proiettarla in “sperimentazioni” di vario tipo che poi, piano piano , sarebbero riassorbite. Intendiamoci…non si tratta di “pochezza intellettuale”, ma di sincera e semplice voglia di vivere la propria vita in dignità con i propri amici e con i propri cari. Non ci vuole molto a capirlo. Quindi…per prima cosa assicurare che vi sia un piano sicurezza degno di questo nonme, non solo basato su telecamere e “spot” vari ma con una presenza capillare sul territorio sia della forza pubblica sia di chi potrebbe facilitare e armonizzare situazioni potenzialmente pericolose. Vi sono intere parti di quartieri che sono poco più che dormitori, altre – specie nelle frazioni – non allacciate ai servizi base e non servite adeguatamente dai trasporti o con una copertura internet ridicola. Nel programma di mandato di un anno fa non se ne è parlato (solo un pochino “a latere”) ma si tratta di problemi all’ordine del giorno per chi fa amministrazione. Due: dare alla città un “piano traffico” equilibrato e credibile. Non si può chiedere dall’oggi al domani che tutti, o quasi, gli automobilisti vadano in bici, sui mezzi pubblici o a piedi ma si possono fare politiche di “avvio alla disintossicazione dall’auto”…cominciando con le isole in sicurezza vicino a scuole, edifici sanitari e pubblici. Con parti di reti ciclabili credibili, sicure e appetibili con diritto di transito in sicurezza ai semafori. E con, ovviamente, una politica totalmente differente in materia di trasporto pubblico, sull’esempio di moltissime altre città europee o di aree del mondo fino a ieri considerate “sottosviluppate” (Mumbay ha un sistema di trasporto pubblico assicurato ogni cinque minuti e con irradiamento su una rete di trenta chilometri di diametro…rifatta integralmente tra il 2005 e il 2012). Non dovrebbe essere particolarmente difficile. Stesso discorso vale per gli edifici ereditati dalle presenze militari sul territorio. Cremona (e anche Novara) hanno saputo rapportarsi con intelligenza con il “dismesso” anche di gran pregio, trasformando intere strutture – a volte fatiscenti – in palazzi di rappresentanza, centri studi, musei o sedi di importanti aziende. E’ così difficile?  E per non girare troppo il coltello nella piaga limitiamoci – per ultimo punto – a cosa è successo con il comparto rifiuti in questi ultimi trent’anni. Passaggi di proprietà, fallimenti, progetti abortiti prima ancora di nascere, proposte lasciate a metà e, alla fine il solito ricorso alle scappatoie dei megacontenitori per tipologia di rifiuto e, alla fine, la solita discarica da rialzare o , peggio, il mega inceneritore/termovalorizzatore da alimentare. Chi ha responsabilità si assuma completamente le conseguenze delle sue scelte. Dica esattamente cosa vuol fare, in quale filone “trattamento rifiuti” vuole inserirsi e agisca di conseguenza. Alla fine del mandato si faranno le dovute valutazioni.

Ecco…siamo arrivati al” punto”.  Siamo ancora alla fase ascensionale del mandato al Sindaco Abonante e, con amicizia, sincerità e convinzione, lo esortiamo a fare tutto quanto gli è amministrativamente possibile. Con idee chiare, percorsi condivisi e obiettivi fattibili. …E se si interpongono ostacoli…non abbia timore a segnalarli. Alessandria sarà anche tranquilla e sorniona ma…sa riconoscere e apprezzare chi si impegna e”si spende” sul serio senza fini di parte.

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