“Per aumentare le possibilità di togliere il governo della Regione alla peggiore destra della storia repubblicana sarebbe importante mettere insieme un’ampia coalizione. Gli encomiabili sforzi per costruirla, tuttavia, non hanno fatto altro che rallentare la partenza di una corsa già in salita. La sensazione è che il tentativo di costruire un’alternativa di governo del Piemonte si stia scontrando con interessi di partito, quando non di consenso personale. Non c’è più tempo da perdere: il tavolo del centrosinistra va riavviato al più presto, per definire il programma e il candidato presidente, entro il mese di gennaio 2024” . Ad affermarlo, in una nota, è Giorgio Bertola, consigliere regionale Europa Verde Piemonte; gennaio, però, è passato e siamo ancora in alto mare. Ma chi è il consigliere Bertola, già grillino e ora punta di diamante del movimento di Angelo Bonelli?
Nato a Moncalieri (To) il 5 gennaio 1970. Conseguita la maturità scientifica si è successivamente dedicato agli studi in Giurisprudenza. Ha lavorato per diciassette anni in ambito commerciale per aziende di prodotti e servizi come dipendente e come libero professionista.
Nel 2008 si unisce ai gruppi “”Meetup”” degli Amici di Beppe Grillo, contribuendo a fondarne uno nel Comune di Moncalieri (To). Nel 2009 diventa presidente del Comitato promotore della lista Movimento 5 Stelle per le elezioni regionali del 2010.
Dal maggio dello stesso anno al febbraio 2014 lavora presso il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. Alle elezioni del 2014 viene eletto per la prima volta in Consiglio regionale.
Il 22 dicembre 2016 – in occasione del rinnovo dell’Ufficio di Presidenza di metà mandato – è eletto Consigliere segretario, carica che ha ricoperto fino al termine della legislatura, con delega alla presidenza della Consulta Giovani e dell’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento.
Nella medesima legislatura ha ricoperto la carica di presidente della Commissione speciale per la promozione della cultura della legalità e il contrasto dei fenomeni mafiosi.
Nelle elezioni del 2019 è stato candidato alla presidenza della Regione ed è stato eletto per la seconda volta in Consiglio regionale nella quota proporzionale nella circoscrizione di Torino con 4.639 voti di preferenza. Dall’inizio del 2021 Bertola porta avanti le sue battaglie politiche sotto la bandiera verde (di Europa verde) ma tecnicamente rimane nel gruppo misto di minoranza.
“Fronteggiare il cambiamento climatico, preservare la biodiversità, ridurre le emissioni inquinanti, promuovere un ciclo virtuoso dei rifiuti e l’economia circolare dovrebbero costituire la massima priorità per tutte le Istituzioni”, scrive Bertola in una nota in viata al presidente a margine dell’interpellanza riportata sotto (sull’emergenza Amianto), “Ma così non è. Queste sfide non trovano spazio nelle agende del Governo di Roma né tantomeno in quello dell’amministrazione piemontese guidata da Alberto Cirio e da una maggioranza di centrodestra che non è stata capace neanche di dichiarare ufficialmente lo stato di emergenza climatica“. Si presenta, pertanto , come un portatore diretto delle istanze del movimento ambientalista a cui vuole essere fedele fino in fondo. Anche nelle “battaglie” più difficili come quelle sull’eliminazione dell’amianto. Dal 2021 presenzia, oltre che ai consigli e alle commissioni regionali, a tutte le occasioni di incontro e di rifondazione del gruppo regionale che fa capo al geom. Trombin e a Mariella Ghira. Un insieme compatto che si prepara con buone aspettative alle prossime elezioni e da cui ci si aspetta molto in termini di coesione e costruzione di percorsi in rete con le latre forze di centro sinistra. Ma riprendiamo ancora qualche passo del dott. Bertola: “Oggi sento quindi la profonda esigenza di mettere a disposizione e al servizio di una causa che sento mia, tutta l’esperienza e le competenze che ho maturato in più di dieci anni di attivismo, militanza e presenza nelle istituzioni, per continuare ad occuparmi con il massimo impegno di tutela dell’ambiente e della salute, di legalità e giustizia sociale“, tanto è vero che ha praticamente iniziato la sua campagna elettorale su un tema forse poco considerato ma di estremo rilievo per la comunità montana piemontese. A “Piemonte Futuro” della Rete 7 se ne sono accorti e lo hanno interpellato. Il consigliere ci conferma che: “A Cesana torinese c’è ancora una grande pista da bob , o quel che ne resta, abbandonata da tempo. Costata ben 115 milioni di euro, quindi con uno spreco di risorse intollerabile. Con poche decine di praticanti di discipline molto specifiche ( bob, slittino e skeleton). Un impianto che, come è ben noto, è sempre stato sottoutilizzato. Le uniche alternative a Cortina (visto che la pista da bob di Cesana è stata pensata in funzione “altra” rispetto a Cortina combinata con Milano per le prossime Olimpiadi invernali del 2026) sarebbero Innsbruck o St. Moritz, ma per ora la regione mantiene l’inidicazione di partenza. D’altra parte si tratta di una riconferma della poca attenzione di questa Giunta regionale per i temi ambientali, di contrasto ai cambiamenti climatici e per la transizione ecologica” (1)
Il nostro si è interessato anche di argomenti legati al circuito dei rifiuti e alle penetrazioni mafiose. E, proprio da quegli “interessi” è giunto a toccare con mano l’immenso problema dell’amianto. “In Piemonte sono state recensite 66.000 coperture di amianto”. Numero spaventoso ufficializzato dall’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati in quinta Commissione, in un’informativa sullo stato di attuazione del Piano regionale amianto, richiesta – appunto – dal consigliere di Europa verde Giorgio Bertola. L’amianto antropico è stato verificato su 65.916 coperture sparse su tutto il territorio. “La mappatura – ha spiegato Marnati – diventerà un quadro dinamico, non solo sullo stato delle verifiche, ma anche sull’attuazione degli interventi di rimozione. Per quanto riguarda la bonifica degli edifici scolastici di proprietà pubblica e l’incentivazione delle bonifiche dei privati, si è proceduto con bandi per i quali dal 2009 al 22 sono stati stanziati oltre 12,2 milioni di euro per un totale di 260 interventi“. L’assessore fece riferimento anche alle bonifiche dei siti di Balangero e Corio, nel Torinese, dove è stata conclusa la sistemazione idrogeologica della discarica lapidea zona est ed è stata messa in sicurezza la cava. Sul lato di Corio l’operazione si è conclusa a fine 2023, mentre invece è ancora in corso la messa in sicurezza del permanente lato Balangero e delle vasche di decantazione dei fanghi. Sempre da questa recente interpellanza è venuto fuori che “le bonifiche dell’ex area Eternit di Casale Monferrato (Alessandria) e della sponda destra del Po, sono invece ultimate”. Di Bertola, però, ci è piaciuto ricordare nell’ incipit il suo appello accorato a fare passi in avanti nell’indicazione del candidato…. Vedremo se sarà ascoltato.
.1. https://www.facebook.com/watch/?v=3734066466839179 – ???? Ambiente, difesa del paesaggio, il futuro della pista da bob di Cesana. ???? Ne ha parlato in questa intervista durante la trasmissione “Piemonte Futuro” di Rete7
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