Ricordo di un Maestro: Vittorio Sirotti (1922-2015)

Non esistono maestri senza allievi. (…) Per entrare nella cerchia degli allievi (e per non uscirne), occorre conquistare la benevolenza e la fiducia del maestro.

Gustavo Zagrebelsky, Mai più senza maestri, il Mulino, Bologna 2019

Il 25 settembre scorso ricorreva il centenario della nascita del professor Vittorio Sirotti (1922- 2015). La sorte ha voluto che Egli ci lasciasse, all’età di novantatré anni, tre anni dopo essere stato festeggiato, in occasione del suo novantesimo compleanno, nel Convegno organizzato presso i locali della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Genova, dove ha sede la Rivista “Economia Internazionale/International Economics”.

Vorrei qui ricordare il Maestro con qualche ricordo personale e con qualche brano tratto dai saggi contenuti nel libro da me curato e pubblicato nel 2020[1], libro che a causa della pandemia da Covid-19 non è stato possibile presentare in presenza né a Genova né in altri luoghi, neppure laddove era già stata programmata da tempo la sua presentazione.

I novant’anni del Maestro. In occasione della ricorrenza dei suoi 90 anni, la rivista Economia Internazionale/International Economics ha pubblicato un numero speciale in onore del professor Vittorio Sirotti, professore Emerito di Politica economica e finanziaria nella Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Genova e Medaglia d’oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte. [2] Riporto di seguito un profilo del Maestro, scritto da tre dei suoi allievi, tratto dalla fonte più sopra indicata.

Nato a Genova nel 1922, Vittorio Sirotti si laurea a pieni voti con lode nella Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Genova il 30 luglio del 1946. Quando, nel novembre di quello stesso anno, venne inaugurato l’Istituto di Economia Internazionale – sorto l’anno precedente dalla collaborazione congiunta della Camera di Commercio di Genova e del Laboratorio di Politica economica e finanziaria dell’Università di Genova – ha inizio la Sua collaborazione con la nuova struttura scientifica. Nell’estate del 1947, su iniziativa dei professori Volrico Travaglini e Orlando D’Alauro e sotto l’egida dell’Istituto di Economia Internazionale, nasce la rivista Economia Internazionale. Nella sezione delle rassegne del primo fascicolo di quell’anno figurano i primi tre lavori a stampa del giovane ricercatore, siglati S.V.: uno sulle riforme in atto nell’economia jugoslava e sul relativo piano quinquennale, un secondo sull’andamento dell’economia argentina in quel periodo e un terzo sulla situazione economica del Canada. Sul primo numero del secondo volume comparirà poi una Sua rassegna sull’economia del Venezuela. L’Economia internazionale e i temi ad essa collegati diverranno il campo prevalente di interesse e di studio del professor Sirotti, e la rivista Economia Internazionale, ospiterà una parte significativa dei Suoi lavori scientifici, coinvolgendolo istituzionalmente dapprima in qualità di membro del Comitato di Redazione, poi del Consiglio Direttivo e, infine, dalla data della sua istituzione, quale componente del Consiglio Scientifico (…).Ben si comprende, quindi, la ragione per la quale la rivista Economia Internazionale/International Economics abbia ritenuto di dedicargli, in occasione del Suo novantesimo compleanno, il numero speciale all’interno del quale figurano i contributi dei Suoi allievi, amici e colleghi. [3]

Come ho conosciuto il Maestro. Nel corso degli anni di frequenza universitaria, avendo manifestato all’allora Segretario della Facoltà di Economia e Commercio il mio desiderio di continuare gli studi dopo la laurea, nel maggio del 1971, quando mi sono laureato, egli mi consigliò di farmi conoscere dal professor Vittorio Sirotti, un bravo professore che cinque anni prima era rientrato a Genova dopo un lungo periodo trascorso a Roma, al seguito del suo Maestro il professor Volrico Travaglini (1894-1985). Siccome il corso di Economia Politica del quale il professor Sirotti era diventato titolare era del primo anno del corso di laurea ed essendomi iscritto all’università l’anno prima del Suo ritorno a Genova, e avendo inoltre già sostenuto quell’esame, non avevo potuto frequentare le sue lezioni. Pertanto, accogliendo il suggerimento del Segretario della Facoltà, non privo di timore, andai a bussare alla porta dello studio del professor Vittorio Sirotti, il quale mi accolse con estrema cortesia. Nel corso della nostra conversazione gli espressi il desiderio di approfondire i miei studi nella disciplina da Lui insegnata ed Egli mi consigliò di seguire le sue lezioni di Microeconomia,[4] e di fargli da segretario agli esami. Non prima però, allo scopo di apprendere sia il suo metodo di insegnamento, sia il modo con il quale Egli accertava la preparazione dei suoi studenti, di avere studiato il libro Esercizi di analisi economica, scritto qualche anno prima in collaborazione con la professoressa Rosita Pampaloni Violi (1926-1988), un libro che veniva adottato a complemento delle lezioni impartite dal professor Volrico Travaglini. Iniziai così la mia collaborazione con quello che diverrà il mio Maestro, una collaborazione durata negli anni fino al suo ritiro dall’insegnamento per raggiunti limiti età nel 1994, e proseguita successivamente durante i nostri frequenti incontri sino alla sua scomparsa nel maggio del 2015.

L’arte di insegnare. Nei 28 anni di collaborazione con il Maestro, ebbi modo di apprendere l’arte con la quale il professor Vittorio Sirotti insegnava le discipline economiche, discipline che, a partire dall’anno accademico 1970/71 e fino all’a.a. 1984/85, riguardavano, oltre all’insegnamento ufficiale di Economia politica I nella Facoltà di Economia e Commercio, anche Politica Economica nella neonata Facoltà di Scienze Politiche. Infine, divenuto titolare dell’insegnamento di Politica economica nella Facoltà di Economia e Commercio, collaborai a questo insegnamento fino al Suo collocamento a riposo. Un’arte di insegnare ben impressa nella memoria del professor Guglielmo Chiodi, discepolo di Sirotti negli anni in cui il Maestro insegnò Economia politica nella Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Roma, il quale, oltre ad aver frequentato le lezioni del professor Sirotti, ha gelosamente conservato i suoi Appunti manoscritti. Rammenta il professor Chiodi “come il professor Sirotti non portasse mai con sé a lezione alcun foglio o appunto, e come fosse capace, se sollecitato a fornire qualche chiarimento, di soffermarsi su un grafico anche per un’intera lezione. Inoltre, sebbene facesse uso del linguaggio matematico con parsimonia e semplicità, ancorché con grande rigore, non mancava di consigliare ai Suoi studenti di sostenere l’esame di Matematica generale prima di quello di Economia politica, e di completare la preparazione, oltre che sugli appunti, sull’edizione italiana, da poco uscita, del testo di Stonier e Hague, Principi di Economica. (…) Incaricato di Politica economica e finanziaria nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa dal 1961 al 1967, [quando] lasciò questo incarico – con immenso rammarico degli studenti […] gli esprimeranno per iscritto riconoscenza “per aver trasformato, nella valorizzazione delle singole personalità, l’insegnamento in un piacevole colloquio” -.[5]

Gli impegni amministrativi. Oltre all’arte dell’insegnamento di cui si è detto, l’attività accademica comporta anche quella della ricerca scientifica; sui risultati ottenuti dal Maestro in questo campo vale la pena di riportare il seguente giudizio dei suoi allievi:

“Vittorio Sirotti è stato tra i primissimi economisti, a livello internazionale, ad aver individuato, con grande rigore teorico ed acume interpretativo, l’evoluzione reale dei sistemi economici, nonché la potenzialità e i limiti di un’area che è stata, nei decenni successivi, oggetto di indagine di moltissimi economisti teorici.” [6]

L’impegno di un docente universitario comporta poi anche la partecipazione agli organi dell’Università. In merito a questo genere di impegni, nel novembre del 1970 la neonata Facoltà di Scienze Politiche diede al professor Sirotti il compito di creare e dirigere il nuovo Istituto di Studi economici unitamente all’incarico di insegnare Politica economica e finanziaria. Due incarichi che Egli mantenne fino a quando, nel 1985, fu chiamato ad insegnare Politica economica e finanziaria nella Facoltà di Economia e Commercio. Nel frattempo, il Maestro ricoprì anche la carica di Prorettore dell’Università di Genova, con delega a svolgere le funzioni attinenti la vigilanza sui servizi amministrativi e contabili, e nel 1984 venne eletto Preside della Facoltà di Economia e Commercio, carica che mantenne nei sei anni successivi.[7] Infine, a partire dal 1983, il professor Sirotti assunse anche la Direzione della Biblioteca Centrale della Facoltà, un compito che mantenne fino al 1991.

L’attività extra-universitaria. Accanto ai molteplici impegni che il professor Vittorio Sirotti ha assunto nelle Università nelle quali ha prestato servizio, le Università di Roma, di Pisa e di Genova, Egli ha dedicato una parte significativa del suo tempo anche ad attività extra-universitarie, insegnando ai suoi allievi, con la signorilità che lo contraddistingueva, che anche al di fuori dall’Università vi sono campi di interesse che meritano di essere presi in considerazione. Al solo scopo di evidenziare l’attività extra-universitaria svolta dal professor Vittorio Sirotti contestualmente agli impegni derivanti dall’attività accademica, riporterò di seguito alcuni tra i più significativi incarichi universitari ed extra-universitari assunti dal Maestro: Membro per 10 anni del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Genova in rappresentanza dei professori ordinari; per 3 anni Membro del Consiglio direttivo del Centro di Calcolo dell’Università di Genova; Presidente di innumerevoli Commissioni giudicatrici di concorsi per l’assunzione di personale non docente dell’Università di Genova; Membro (e Vicepresidente) del Consiglio di Amministrazione dell’Ente regionale per il diritto allo Studio Universitario (Regione Liguria) dal 1989 al 1995; Presidente di Commissioni giudicatrici per gli esami di Stato di abilitazione all’esercizio della professione di Dottore Commercialista; Membro del comitato scientifico di diverse riviste di economia; Membro, Presidente, Membro del Comitato d’Onore, e infine Presidente Onorario del Comitato artistico e del Comitato organizzativo del Concorso internazionale di violino “Premio Niccolò Paganini”. Egli fu inoltre Socio effettivo dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere e Socio della Società Italiana degli Economisti.

Un Maestro di vita. Concluderei questo profilo del mio Maestro, con le parole di tre dei suoi allievi: “Coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere e frequentare il professor Vittorio Sirotti nel corso del quasi mezzo secolo di dedizione all’università hanno sicuramente potuto apprezzare, oltre alle Sue doti di competenza, serietà e onestà intellettuale – proverbiale è la meticolosità con la quale ha sempre seguito le tesi di laurea controllando ogni dettaglio e discutendo a lungo con gli studenti sulle singole affermazioni al fine di assicurare la coerenza interna dell’elaborato – la Sua innata signorilità e gentilezza. Doti che lo inducono ancora oggi a portare la mano destra sulla tesa del cappello in un cenno di saluto quando incontra una persona conosciuta”.[8] Un gesto di cui dà testimonianza l’immagine riprodotta sulla copertina del libro da me curato, che ritrae il professor Vittorio Sirotti mentre saluta un economista dell’Università di Bergamo, il professor Riccardo Leoni, intervenuto al convegno tenutosi a Genova nel maggio del 2005 in occasione della ricorrenza dei 5 anni dalla scomparsa dell’amico e collega Luciano Stella (1946-2000), al quale il professor Vittorio Sirotti ha voluto dedicare un sintetico quanto toccante ricordo.[9] Parole e gesti che oltre a dare conto in maniera significativa dei tratti del suo carattere ed il rispetto che portava ai colleghi, appaiono più che sufficienti a ricordare la figura del professor Vittorio Sirotti come un autentico Maestro di vita.

  1. B. Soro (a cura di), Tra economia e politica economica. Vittorio Sirotti e Luciano Stella, Edizioni Epoké, Novi Ligure 2020.
  2. Essays in Honour of Vittorio Sirotti, Economia Internazionale/International Economics, No. 1, 2012.
  3. Da “Ritratto di un maestro: Vittorio Sirotti”, di Amedeo Amato, Isabel Consigliere, Bruno Soro, in Economia Internazionale/International Economics, No. 1, 2012, pp. V-XII, riprodotto nel libro citato nella nota precedente, alle pagine 23-24. Colgo l’occasione per ricordare con affetto il professor Amedeo Amato, a un anno dalla sua scomparsa all’età di 79 anni il 15 luglio 2021.
  4. A differenza del corso di Economia politica I, quello del secondo anno, incentrato sulla «Macroeconomia» era tenuto dal professor Roberto Zaneletti (1925-1982).
  5. Da “Ritratto di un maestro”, di Amedeo Amato, Isabel Consigliere e Bruno Soro, citato nella nota precedente nota 3, p. 25.
  6. Da “Ritratto di un maestro”, di Amedeo Amato, Isabel Consigliere e Bruno Soro, citato nella nota precedente nota 3, p. 27.
  7. In merito all’impegno del professor Sirotti nella sua qualità di Preside della Facoltà di Economia e Commercio, è d’obbligo il riferimento al contributo del professor Pier Maria Ferrando, ultimo Preside della Facoltà di Economia e Commercio, il quale dà conto, inoltre, della riforma dello Statuto dell’Università di Genova in attuazione della Legge Gelmini del 2010, Legge che ha “disposto lo scioglimento delle Facoltà e la riorganizzazione delle attività didattiche e scientifiche nell’ambito di nuovi Dipartimenti, coordinati questi ultimi nell’ambito di Scuole”. P. M. Ferrando, “Vittorio Sirotti, Preside della Facoltà di Economia e Commercio”, contenuto alle pagine 19-21 del già citato libro nella precedente nota 1.
  8. Da “Ritratto di un maestro”, di Amedeo Amato, Isabel Consigliere e Bruno Soro, citato nella nota precedente nota 3, p. 29.
  9. Il libro curato da G. Barberis, I. Lavanda, G. Rampa e B. Soro, La politica economica tra mercati e regole. Scritti in ricordo di Luciano Stella, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 2005, raccoglie 35 scritti che gli amici e i colleghi delle tre Facoltà di Scienze Sociali dell’Università di Genova hanno voluto dedicare alla memoria di Luciano Stella.

di Bruno Soro

Tra economia e politica economica (copertina)

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