“Thinking the future”…. ma ci stiamo pensando davvero?

David Christian è un ottimista (1). In un momento in cui il futuro dell’umanità è più incerto che mai…. nella sua storia scrive che i principi di speranza, creatività e capacità di lavorare insieme ci salveranno dalla catastrofe. Lo storico e professore emerito della Macquarie University ci spiega su cosa si fonda questo ottimismo nel suo nuovo libro “Thinking the Future”. Una lettura da non perdere perchè ci permette di fare considerazioni impreviste.

David Christian, tra l’altro,  ha co-fondato il Big History Project con Bill Gates. Questo progetto si basa sul fatto che la storia dell’umanità non può essere raccontata separatamente dalla storia naturale del pianeta. Mmmmh interessante. Praticamente una riproposizione della “Madre terra” con cui, ciclicamente, ci troviamo a fare i conti.

Mentre nel suo libro precedente esaminava la questione di come qualcosa di così incredibilmente complesso come la Terra con i suoi miliardi di abitanti possa formarsi in un universo in cui si applica la seconda legge della termodinamica (2), ora sta valutando cosa riserva il futuro sulla base delle conoscenze odierne. – quello dell’umanità, della terra e dell’universo.

Il “pensiero futuro” dei batteri

Come al solito, si presenta con una serie di considerazioni da grande inteelettuale. Inizia, filosoficamente, con riflessioni su cosa sia realmente il tempo, se sia più simile  a un fiume o a una mappa e cosa possa significare veramente il concetto  di futuro se, portando avanti le sue ardite considerazioni fino a impersonarsi in altri esseri viventi. Di proposito cerca quelle più semplici ed umili. Rischiando a volte di essere rivoltante come quando prende  ad esempio una creatura senza cervello, batterica, l'”Escerichia coli”.

“Pensare al futuro – infatti –  è una prassi che ci omologa ad altri organismi”. Anche i batteri hanno un’idea del futuro che desiderano: vogliono sopravvivere e dividersi. Per realizzare queste aspettative  dispongono di sensori con i quali registrano informazioni dal loro ambiente. Ricavano input che poi elaborano utilizzando algoritmi integrati nel genoma e infine agiscono tramite complicati sistemi di segnalazione e cercano di raggiungere aree quanto più ricche possibile di sostanze nutritive.

Non hanno occhi, orecchie, traspirano attraverso la pelle o quel che è la membrana che li ricopre…ma hanno – semplice – questa frase scolpita nei loro gangli con funzione di testa: “vogliono sopravvivere e dividersi” cioè moltiplicarsi, occupare nuovi spazi senza essere rifiutati o peggio, mangiati da chi già opera quegli spazi. Semplice: cercano un equilibrio che li garantisca per il loro futuro e che permetta – in qualche modo – di perpetuarne la specie.

Sono sulla Terra da mezzo miliardo di anni (3) ed hanno sopportato ogni tipo di cambiamento ed angheria con una spiccata capacità di resilienza. La stessa “sopravvivenza con possibilità di perpetuarsi, cioè di avere un futuro comune”  che noi, evolutissimi primati superiori, non riusciamo a concepire come obiettivo primario. Di qui lo scialacquamento di denaro per la distruzione di uomini, mezzi e città. Di qui il prevalere della vendetta, dell’  “occhio per occhio”, della prevaricazione che sconfina nell’estorsione.  “Homo homini lupus” diceva un grande tragediografo latino  nativo della Romagna, “il primo pericolo per l’uomo, come fosse un lupo, è l’uomo stesso”. E i fatti del 7 ottobre intorno a Gaza ad opera di “Hamas” e la risposta dell’esercito israeliano direttamente a gaza lo confermano. Il cercello l’abbiamo sviluppato per moltissime altre cose…ma non per la fondamentale: la sopravvivienza in armonia con gli altri e con la natura.

.1. “Thinking the future” – https://www.lafeltrinelli.it/future-stories-user-s-guide-libro-inglese-david-christian/e/9781804990759

.2.  Insersco tutti e due i suoi recenti libri che trattano della “immensità del nulla” o, se vogliamo del “nulla del tutto”.

  • Big History: Between Nothing and Everything, first edition, 2014, McGraw-Hill Education (co-written by Cynthia Stokes Brown and Craig Benjamin)
  • Origin Story: A Big History of Everything, 2018, Little, Brown and Company, ISBN 9780316392006

.3. In verità potremmo risalire anche ad almeno tre miliardi di anni se pensiamo ai “procarioti” …ma di questo tratteremo – se sarà il caso – in futuro.   (…ecco qualcosa di interessante su cui dissertare davvero…”i procarioti di tre miliardi di anni fa” … vita , morte e miracoli…)

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