Turchia: risultati elezioni 2024

Le elezioni amministrative del 31 marzo si sono concluse con la vittoria del principale partito d’opposizione, il Partito Popolare della Repubblica (CHP). Mentre il partito al governo, l’AKP, e il suo principale alleato, il MHP, hanno perso voti, è cresciuto anche il Partito dell’Uguaglianza e della Democrazia del Popolo (DEM). Un altro risultato importante di questa tornata elettorale è stato il protagonismo delle candidate donne e il successo delle persone di diverse fedi religiose.

La città di Istanbul, per la seconda volta nell’arco di cinque anni, è stata vinta dal CHP con il suo candidato Ekrem Imamoglu. In particolare, in alcuni municipi della città più grande della Turchia, la vittoria del CHP è stata schiacciante. Uno di questi è il Municipio di Bakirkoy, composto da più di duecentomila persone, dove la candidata del CHP, Ayşegül Özdemir Ovalıoğlu, ha vinto con il 67% dei voti. Margrit Dikme è una cittadina turca che fa parte della “comunità armena” di Istanbul ed è stata rieletta per la seconda volta consigliera nel Municipio di Bakirkoy.

Il Municipio di Beylikduzu, sempre a Istanbul e con una popolazione di oltre trecentosessanta mila persone, è il luogo di nascita della carriera politica del Sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu. Qui, la mattina del primo aprile, ha festeggiato la vittoria Mehmet Murat Çalık, candidato del CHP, per la seconda volta in cinque anni. Kristin Şenkal, un membro della “comunità armena” di Istanbul, è stata eletta come consigliera in questo municipio.

In un’altra roccaforte del CHP, nel Municipio di Sisli, ha trionfato Resul Emrah Şahan, conquistando circa il 67% dei voti. In questo municipio, che conta circa trecentomila abitanti, è significativa la presenza della comunità armena che sarà rappresentata nel consiglio da Talin Ergüneş Gazer.

Al di fuori di Istanbul, nella città di Diyarbakir, nel sud-est della Turchia, il partito DEM ha celebrato la vittoria con la candidata Ayşe Serra Bucak Küçük, che ha ottenuto il 65% dei voti. Nel consiglio comunale, è entrato con lo stesso partito Aret İbrahim Türkay, membro della “comunità armena” della città.

Sempre nel sud-est della Turchia, a Sirnak, città al confine tra Iraq e Siria, in particolare nel Municipio di Idil, il partito DEM ha ottenuto il 71% dei voti e la sua candidata Türkan Kayır ha vinto le elezioni. Türkan Kayır, insieme alla sua famiglia e a molte altre famiglie siriache/assire, ha dovuto lasciare la Turchia circa quarant’anni fa, quando aveva circa 12 anni, per motivi politici. Cresciuta in Germania, ha deciso di fare ritorno nella sua terra natale e perseguire una carriera politica, obiettivo che ha raggiunto con successo.

In questa tornata elettorale, complessivamente, sono state elette 11 donne come sindache su 81 città presenti in Turchia, mentre in 61 municipi su 922 in tutta la nazione le donne hanno ottenuto la vittoria. Con 32 sindache elette, il CHP si posiziona al primo posto, seguito dal partito DEM con 31 e dall’AKP con 8 donne sindache. Al contrario, i conservatori YRP hanno celebrato una vittoria, mentre i nazionalisti MHP non hanno avuto successo con nessuna delle loro candidate. È importante sottolineare che grazie al sistema amministrativo co-presidenziale, in ogni città e municipio dove il partito DEM ha vinto, ci sarà una donna a governare insieme a un uomo, anche se a livello legislativo questo sistema non è previsto.

Due donne in particolare, vincitrici delle elezioni, hanno attirato l’attenzione mediatica. Nejla Işık è diventata la sindaca di un piccolo villaggio chiamato İkizköy, con 164 voti a favore e 93 contrari. İkizköy si trova a Milas, che fa parte della città di Mugla, la casa di Alicarnasso. In questo piccolo villaggio, per la prima volta nella sua storia, una donna si è aggiudicata la vittoria. Nejla Işık è anche una contadina e una delle figure più importanti nella lotta locale contro la costruzione di una miniera di carbone che comporterebbe la distruzione di una foresta e dell’ecosistema della zona. La resistenza si è intensificata nell’estate del 2023, soprattutto con l’intervento della gendarmeria che ha permesso alle aziende appaltatrici di continuare l’ecocidio.

Nebahat Durmaz è un’altra donna eletta come sindaca in un piccolo villaggio. Questa volta dall’altra parte della Turchia, nel villaggio di Alagöz, che fa parte della città di Mardin, ricca di storia antica degli Ittiti e dei Babilonesi. Durmaz è stata data in sposa a 16 anni al suo cugino, che era già sposato con un’altra donna ufficialmente. Poiché la poligamia è fuori legge in Turchia, una volta deceduto “il marito”, Durmaz non ha avuto diritto all’eredità. Rimasta vedova, senza casa e con sette figli, Durmaz non si è arresa. “Ho deciso di imparare, ho lavorato come contadina e ho allevato bestiame per guadagnare denaro. In un certo momento ho deciso di prendere in mano le redini del mio villaggio, poiché gli abitanti si lamentavano costantemente dell’ex governatore. Naturalmente ho incontrato una forte resistenza, piena di pregiudizi contro le donne”. Così, circa dieci anni fa, Durmaz è diventata sindaca del suo villaggio e da allora ha lavorato instancabilmente per riqualificarlo e migliorare la vita dei suoi abitanti. “Le donne sono forti, è importante che riconoscano questa forza che possiedono dentro di loro”, ha dichiarato Nebahat Durmaz in un’intervista rilasciata alla rete tedesca DW. Durmaz ha celebrato la sua terza vittoria la mattina del primo aprile.

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