Un caro amico ci ha lasciati…Paolo Berta.

Sono moltissimi i ricordi che abbiamo di Paolo Berta… Andando indietro nel tempo  lo ricordiamo nel 1991 con il Movimento pacifista alessandrino a manifestare per l’interruzione della Prima Guerra in Iraq. Avrebbe voluto passare una notte con noi nella roulottina appositamente piazzata davanti al Palazzo della Prefettura con presenza continua di giovani, operai, intellettuali, signore appena uscite dal mercato o dall’Ufficio Postale, impiegati, consiglieri comunali e provinciali, studenti, ma poteva fermarsi solo per qualche ora. E il suo rammarico era visibile. Voleva essere con tutti gli altri a segnalare un “no alla guerra” grande come una casa, facendo sentire la sua voce, il suo calore, la sua partecipazione.
Nel Novantatre’ era presente sotto i portici del Palazzo Comunale per una contromanifestazione organizzata il 25 aprile di quell’anno in cui – per decisione della Sindaca di allora Francesca Calvo – “le celebrazioni sarebbero state limitate e misurate“. Paolo era tra quelli che contestò quella decisione e, fra canti e discorsi pronunciati dai due megafoni di fortuna, ci scappo’ pure un “Bella ciao”.
L’anno della terribile alluvione era perennemente installato nell’ufficio dei Vigili Urbani in Via Lanza a coordinare interventi e a sollecitare la dovuta attenzione per una tragedia tanto imprevista quanto disastrosa. Spesso parlò di quel periodo e, ancora di recente, rievocò la tumultuosa serata del Consiglio comunale alessandrino del 10 novembre 1994 con tutta una serie di manovre tese a far cadere l’allora Sindaca in carica (appunto Francesca Calvo) rea – con la sua Giunta – di non aver avvisato per tempo la città dell’imminente alluvione. Nei mesi e negli anni a seguire, fu – comunque –  tra quelli che intravvidero come un cambiamento nell’operato della Calvo, con più attenzione ai doveri istituzionali, maggiore rappresentatività  di tutta la città e non solo di una parte e, soprattutto, l’inizio di un percorso che porterà, con altri Sindaci successivi , ad interventi significativi per i “diversamente abili”. E proprio “diversamente abili” era una combinazione di termini che non piaceva a Paolo Berta, come tutte le etichette che tendevano (e tendono) a segnalare differenze, inferiorità, difficoltà. Il suo pensiero e il suo modo di agire sono  sempre stati all’insegna del rispetto per tutti, per quelli in perfette condizioni fisiche, mentali ed economiche come per quelli che, per una ragione o per l’altra, manifestavano un bisogno. E “L’IDEA” di provare a soddisfare questi bisogni ha sempre caratterizzato l’operato di Paolo.
Gli siamo stati vicini, lo abbiamo confortato, a volte lo abbiamo spinto per permettergli di vedere/fare/operare come lui voleva, gli abbiamo voluto bene.
E l’idea che lo ha sempre sorretto è diventata, per l’appunto, l’associazione IDEA che conosciamo.
Facendo un lungo salto, perchè gli aneddoti sarebbero moltissimi e, piano piano, verranno fuori tutti, un altro “momento” particolare.  Riguarda la sua presenza ad una delle molte manifestazioni di pressione sulla “Solvay” di Spinetta Marengo. Il periodo è quello immediatamente precedente il “lockdown” da COVID, il luogo è l’entrata di Via Galimberti degli Uffici Ambiente della Provincia di Alessandria. Vi è in corso una “Conferenza dei Servizi” alla presenza di Dirigenza aziendale Solvay, Comune, Provincia, Regione, ASL, Arpa,  associazioni ambientaliste e rappresentanze di cittadini spinettesi. Vi è anche una delegazione di “Mamme vicentine No Pfas” toccate dal disastro “Miteni” di Trissino. Paolo non volle andare con le autorità, anche se sollecitato…Si fermò ad ascoltare tutti gli interventi che, a partire dal già assessore Lombardi, si susseguirono per due ore buone. Tutti duramente contrari all’operato della Solvay e di chi c’era prima, tutti impegnati a sostenere l’importanza della salute in fabbrica fino a richiederne la chiusura, se necessario… A quel punto intervenne Paolo e, con pacatezza, espose il suo pensiero che può essere riassunto in un “impegnamoci perchè cambino le lavorazioni, si modifichino i sistemi di lavoro e si procda subito alle quattro bonifiche previste; ovviamente all’interno di un diverso rapporto con la fabbrica che dovrebbe essere la prima ad avere benefici dal disinquinamento, dall’abbandono di procedimenti e procedure pericolose fino alla possibilità di diventare oggetto di studi e approfondimenti proprio in quanto testimone di fatti gravi di inquinamento”. Un totale rovesciamento dell’approccio che, pero’, non fu criticato, anzi … ricevette applausi e chiaro interesse.
Paolo era così…anche nelle situazioni più difficili non si perdeva d’animo, non si nascondeva. Ancor meno “andava dietro all’opinione della massa” non per spirito di contraddizione ma per una radicata sete di verità e di approfondimento dei fatti.
Ci mancherà tantissimo.
Concludiamo questo nostro ricordo con una comunicazione “caldo” del suo amico Giorgio Abonante, Sindaco di Alessandria un  po’ anche per merito suo.
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Il 7 Maggio 1990 Paolo Berta venne eletto per la prima volta alla carica di Consigliere Comunale. 
Da quel giorno, per quasi 30 anni, Paolo ha combattuto, passando più volte dai banchi dell’opposizione a quelli della maggioranza, affinché la città di Alessandria potesse diventare più inclusiva ed accessibile. 
E nella sua missione ha coinvolto tutti, dal Presidente Pertini a noi semplici colleghi d’aula e amici: una città senza barriere, né fisiche né sociali. 
Grazie al lavoro di Paolo, Alessandria è stata tra le prime città in Italia a dotarsi di un piano organico di eliminazione della barriere architettoniche e a facilitare l’accesso alle strutture pubbliche anche alle persone con disabilità. 
Quello che Paolo ha realizzato in decenni di rappresentanza nelle istituzioni cittadine e fuori da Palazzo Rosso con l’Associazione IDEA da lui fondata non è lontanamente riassumimbile in poche righe e non restituisce la portata eccezionale del lavoro da lui svolto. 
Ricorderemo Paolo non solo con le parole ma proveremo a portare avanti le idee per cui lui ha dedicato la sua intera vita.
Di Paolo mi mancherà la sua simpatica testardaggine, sapeva essere dolce e durissimo: credo che questa sia stata la sua forza ed è l’impronta che mi rimarrà di lui. (Giorgio Abonante. Sindaco di Alessandria)

1 Commento

  1. Grazie, caro Pierluigi, per questo bellissimo ricordo di una persona in cui mi riconosco molto per i grandi valori di umanità: lo ricorderemo sempre…

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