Uomini e caporali

I caporali, “muniti di un’autorità immeritata e forti
di una disciplina che impone ai sottoposti l’obbedienza senza discussione,
esercitano tali loro meschini poteri con un atteggiamento
da piccoli Ezzellini da Romano”.[1]

Emilio Gentile, Caporali tanti, uomini pochissimi. La Storia secondo Totò,
Editori Laterza, Bari 2020, p. 4.

Dominato da “Il nemico invisibile”[2], l’anno appena concluso è stato segnato da una pandemia che, quanto a numero di vittime, ricorda da vicino quelle di una guerra combattuta all’arma bianca nelle trincee del Triveneto, nella quale hanno perso la vita tantissimi uomini, e pochissimi caporali. Qualche caporale è rimasto ferito durante l’epidemia da Covid-19, ma è prontamente guarito, a differenza di tanti uomini periti in solitudine, le cui bare sono state trasportate in lunghe code di camion dell’esercito, e non tutte restituite alle rispettive famiglie.

Riassumendo: gli ultimi mesi del 2020 sono stati caratterizzati da alcuni fatti che non mancheranno di esercitare i loro effetti, sia positivi che negativi, sull’anno appena iniziato. Stando a quanto di meglio mi è capitato di leggere in materia,[3] la predisposizione dei vaccini anti-Covid-19 in tempi eccezionalmente brevi – per quanto attiene gli sforzi e i risultati nel campo della ricerca scientifica –, potrebbero portare, nell’arco di un anno o due (molto dipende dal comportamento degli individui che compongono il gregge), all’ottenimento di quella «immunità» che ha visto quasi del tutto scomparire pestifere malattie da virus o da batteri (come il vaiolo, la poliomielite, la difterite…) che, ancora negli anni dell’infanzia della mia generazione, hanno disseminato invalidità e morte. Ma la disponibilità dei vaccini è, forse, il solo aspetto positivo.

Dopo l’esito infausto e non previsto di un referendum promosso, dando per scontata la sconfitta dei Brexiter, al solo scopo di accrescere il proprio potere all’interno del Partito Conservatore, grazie ad un accordo ottenuto in extremis, l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea ha sancito il ritorno di questo Paese alla propria indipendenza. Una indipendenza, peraltro, che già possedeva in termini monetari, per il fatto di non far parte dell’Eurozona, ma che, a mio avviso, sopravvaluta i (pochi) vantaggi e sottovaluta gli (enormi) svantaggi derivanti dalla posizione che la Gran Bretagna occupa all’interno della graduatoria delle dieci più importanti potenze mondiali.[4] La prospettiva della ricerca di una indipendenza da parte della Scozia, intenzionata a rientrare quanto prima nell’Unione Europea, creerà problemi sia all’interno della Gran Bretagna, sia all’interno della stessa UE, riacutizzando le tensioni tra la Catalogna e la Spagna, con quest’ultima che potrebbe porre il veto all’ingresso della Scozia nella UE nel caso in cui riuscisse a conquistare l’indipendenza. Oltre a ciò, al momento in cui scrivo queste note, l’esito delle elezioni americane, che hanno sancito la vittoria di Biden sul presidente uscente Trump, restano incerte e l’eventuale Trumpexit, rischia di portare gli Stati Uniti sull’orlo di una guerra civile.

Da ultimo, in uno splendido articolo, apparso l’ultimo giorno del 2020, il matematico e scrittore Paolo Giordano,[5] ci pone di fronte al fatto che: “Noi che ormai viviamo tutti nel «frattempo»”, ci sentiamo intrappolati nel dilemma: “bipolari tra illusioni e paure”. Le parole chiave che danno un senso a quell’articolo di Giordano sono nell’ordine: “svolta”, “narrazione”, “nel «frattempo»”, “non siamo stati in grado” e, infine, una riflessione importante: primum “vivere”. Il “passaggio di un anno solare- scrive- porta con sé la nozione di svolta. (…) Dopo la pausa il sollievo. Dopo i limiti, la liberazione. Dopo l’anno della pandemia, l’anno della Immunità”. Poi il cambio di passo nella comunicazione, ovvero la nuova narrazione pubblica: “In alto i cuori, perché siamo all’inizio della fine, ormai è questione di poco, da qui in avanti si rimane in attesa dell’arrivo messianico del vaccino”. E tuttavia, sottolinea Giordano, “per quanto rapidi ed efficienti (e disposti a vaccinarci) ci dimostriamo, il nostro futuro prossimo non sarà univoco, come subliminalmente ci viene suggerito. (…) Molto più realisticamente (il 2021) si presenterà come una sovrapposizione di condizioni, alcune congiunturali, altre in contrasto. Sarà un «nel frattempo»” prolungato, che dovremo gestire”. Cos’è cambiato, si domanda Giordano, “se a settembre l’incremento giornaliero dei positivi era nell’ordine del migliaio e adesso è ancora vicino ai diecimila”. E, aggiungiamo noi, se a settembre il numero giornaliero dei decessi era attorno alla decina di unità e alla data del 10 dicembre 887, e il numero totale dei decessi è più che raddoppiato, salendo in soli quattro mesi da 35.541 del 1° di settembre ai 75.332 attuali?

“Ciò che è davvero cambiato – scrive Polo Giordano – è che è stata abbandonata ogni strategia seria di mitigazione, che non sia quella delle chiusure alternate”. Purtroppo occorre riconoscere che ciò è potuto accadere, egli sottolinea, perché “non siamo stati in grado”. “Si potevano fare molte cose, e meglio: screening, pianificazione più accurata, implementazione della tecnologia, rafforzamento delle infrastrutture di monitoraggio. Capire i tempi e rispettarli. (…) Appena abbiamo intravisto lo spiraglio di luce (del vaccino) abbiamo rinunciato. Avanti con il distanziamento, quindi, solo con quello e con le sue conseguenze sociali ed economiche, fino a quando saremo tutti immuni”. E ci rammenta, giungendo infine a conclusione (che facciamo nostra), “che questo vivere non è e non è stato un essere morti né comatosi, se non per i troppi che sono morti davvero. Per noi altri è vivere un po’ meno magari, un po’ più faticosamente, ma è comunque vivere”.

Alessandria, 4 gennaio 2021

di Bruno Soro

  1. Gli Ezzelini Da Romano, – cito da Wikipedia – “furono un’antichissima famiglia nobiliare veneta di origine tedesca, molto potente e influente nella zona dell’odierno Veneto”. La spietatezza del temuto Ezzelino III il Terribile, provocò ritorsioni tali che, alla sua morte, gli ultimi esponenti della casata, tra cui il fratello Ecelino Alberico II, vennero trucidati il 26 agosto 1260.
  2. 2020 Il Nemico Invisibile è il titolo del bellissimo (quanto inquietante) libro – i proventi del quale sono devoluti a cinque Associazioni benefiche alessandrine – dell’amico fotografo Fabio Decorato il quale ci mostra, con 64 splendide immagini scattate durante il lockdown della primavera scorsa, una Alessandria deserta.
  3. R. Burioni, Vaccini. La grande arma della medicina moderna, tra vecchi e nuovi virus, RCS MediaGroup, Milano 2020.
  4. la Gran Bretagna, stando ai dati della Banca Mondiale relativi al 2019, con lo 0,9% della popolazione mondiale occupa la decima posizione nella graduatoria delle prime dieci potenze demografiche, subito dopo la Germania (1,1%), pari alla Francia (0,9%), e di poco superiore all’Italia (0,8%) e alla Spagna (0,6%). La potenza demografica di questi paesi va tuttavia confrontata con quella della Cina e dell’India, che da sole totalizzano poco meno della metà della popolazione mondiale, con la popolazione del continente africano (1 miliardo e 100 milioni), il cui tasso di crescita è più di tre volte quello dell’Unione Europea (6,6% della popolazione mondiale) e gli Stati Uniti (4,4%). Quanto alla potenza economica, la Gran Bretagna, con il 3,2% della produzione mondiale, ha un peso è inferiore a quello della Germania (4,5), pari a quello della Francia (3,2%), e superiore a quello dell’Italia (2,3%). Percentuali che vanno confrontate con la potenza economica degli Stati Uniti (24,3%), dell’Unione Europea (18,2% senza la UK), della Cina (16,4%) e dell’Eurozona (15,4%). Tenendo conto dello spostamento del baricentro economico dall’Atlantico al Pacifico, e della crescita sia economica che demografica dei paesi africani, è possibile nutrire qualche dubbio sui supposti vantaggi derivanti dall’abbandono dell’Unione Europea.
  5. P. Giordano, “Noi che ormai viviamo tutti «nel frattempo»: bipolari tra illusioni e paure”, Il Corriere della Sera, giovedì 31 dicembre 2020.

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