Peccati di omissione

Si avvicinano le elezioni per scegliere  Sindaco e Consiglio Comunale di Alessandria. Si discute giustamente, ma quasi esclusivamente, di grandi problemi, università, teatro, municipalizzate e nuovo ospedale ma non si sente praticamente nessuna proposta sulla gestione dei problemi quotidiani della vita di una città.

Sacrosanto occuparsi delle grandi opere che interessano la città e disegnare il progetto che hanno le diverse forze politiche di modello per il futuro della società urbana. È pero altrettanto necessario che i problemi quotidiani sia affrontati e risolti per permettere ai cittadini di vivere serenamente.

Basta camminare per la città per vedere come una buona ordinaria amministrazione sia un sogno. Sembra secondaria l’importanza del “capitale sociale” quotidianamente eroso da comportamenti che denotano un assoluta mancanza di rispetto delle regole minime di convivenza civile .

Il parcheggio selvaggio è ormai un abitudine, e se si osserva con attenzione si può notare che spesso le auto in divieto di sosta sono sempre le stesse, a dimostrare che i proprietari sono ormai certi della sostanziale impunità. Oltre a creare intralci e a volte, intralciando la visuale, pericolo per la circolazione, a volte sono causano indirettamente danni alle strade. L’amministrazione anziché intervenire per “reprimere” interviene sistemando paletti dissuasori della sosta con costi economici e imbruttendo la città (vedi recente intervento in via Guasco angolo via Plana).

Altro problema già comparso anche sui giornali[1] è la presenza di negozi di frutta e verdura che espongono all’esterno la merce, occupando i marciapiedi facendo nascere dubbi sul rispetto della normativa in merito.

Da quello che si nota in giro per la città è lecito supporre che i controlli e i conseguenti provvedimenti siano tutt’altro che frequenti o quantomeno inefficaci.

La Chiesa cattolica ci invita a confessare di aver “peccato in pensieri, parole, opere e omissioni”. Fortunatamente i nostri Stati laici non puniscono i pensieri (forse solo perché a non riescono a venirne a conoscenza). Puniscono, in certi casi, le parole; personalmente ritengo[2] che su questo si debba fare un ampia discussione e tenere alta l’attenzione a salvaguardia della libertà di opinione. Sul fatto che lo Stato, nel ambito delle leggi, debba punire “opere ed omissioni” non ci sono molte discussioni; c’è solo da augurarsi che venga fatto.

La Pubblica Amministrazione ha tra i suoi compiti anche quello di far rispettare leggi e regolamenti. Quando non esegue puntualmente questo compito difficilmente si può provare che ricorrano gli estremi per punirne i rappresentanti. Problemi economici e mancanza di personale giustificano pressoché sempre le eventuali mancanze.

Ma almeno rammentiamoci, assieme ai candidati a Sindaco, che la “omessa sorveglianza”, anche per chi professa il laicismo più intransigente al limite dell’anticlericalismo, è da considerarsi come “peccato laico” in cui perseverare è diabolico.

  1. https://www.ilpiccolo.net/generic/2021/03/24/news/frutta-e-verdura-sul-marciapiede-lennesimo-controllo-della-municipale-123404/
  2. https://www.cittafutura.al.it/sito/sciocchezza-od-eresia/

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