Un articolo comparso il 2 luglio sull’edizione di Alessandria de La Stampa ci informa che il “Comitato difesa trasporti Valli Orba e Stura” ribadisce la richiesta già fatta ai Sindaci della zona affinchè gli 87 milioni di euro di spesa previsti dal Pnnr sulla linea non siano utilizzati solo per il “restyling” delle stazioni, ma chiedendo vengano spesi anche per riattivare il secondo binario dove possibile. Richiesta sensata anche se, per la limitata lunghezza dei binari, i vantaggi potrebbero riguardare specialmente i treni viaggiatori. Non occorre essere degli esperti per capire che se, su una linea a semplice binario, è minore la distanza fra due impianti ferroviari in cui due treni possono incrociarsi, in caso di ritardo di un treno è più facile fare in modo che l’incrocio previsto in una località possa essere spostato in un’altra contenendo i ritardi a cascata.
Occorre però ricordare che l’eliminazione di binari e stazioni è principalmente frutto di una strategia posta in essere tempo fa da RFI essenzialmente per ridurre i costi del personale della manutenzione. La ricaduta negativa di tale scelta non è solo quella di rendere quasi impossibile ridurre le ricadute del ritardo di un treno sugli altri, ma in particolare su alcune linee a semplice binario la mancanza di stazioni rende praticamente impossibile modificare gli orari dei treni anche quando la variazione fosse necessaria per il cambiamento delle esigenze degli utenti ( es. cambiamenti negli orari scolastici).
Ma non è solo sulle linee a semplice binario che l’eliminazione delle stazioni può provocare disservizi anche notevoli. Dai giornali[1] liguri si apprende che per lavori nella galleria Megli, tra Recco e Genova Nervi, dal 25 luglio al 4 settembre, si avrà “la riprogrammazione della circolazione dei treni con riduzione e rimodulazione del servizio per i regionali nella tratta tra Genova e Sestri Levante”, detto in parole povere saranno cancellati un buon numero dei treni previsti in quanto è evidente che, sull’unico binario che resterebbe in esercizio, non può circolare lo stesso numero di treni che può circolare su un tratto a doppio binario; e anche i tempi di percorrenza saranno in qualche modo prolungati.
Occorre rilevare la distanza fra le stazioni di Ge Nervi e Recco è di circa 10 km e che poche decine di anni fa, a metà strada tra le due stazioni, esisteva la stazione di Pieve Ligure ormai semplice località di fermata dei treni regionali. Anche in questo caso non servono esperti per capire che se il tratto in cui resta in servizio un unico binario fosse lungo la metà le ricadute negative sulla circolazione dei treni dovute ai lavori sarebbero di molto ridotte, cosi come probabilmente lo sarebbero le conseguenze sui tempi di chiusura dei due unici passaggi a livello di tutta la linea.
Prevedere che i disservizi possano essere pesanti non è solo frutto di una visione pessimistica. Già nell’estate del 2018 un analogo intervento di manutenzione fra Ge Brignole e Ge Quarto aveva causato pesanti ricadute sulla qualità del servizio ( vedi articolo), attendersi qualcosa di simile non è irrealistico. Come già detto nelle considerazioni svolte per i lavori dell’estate 2018 interrompere a tempo indeterminato il binario su cui si svolgono i lavori, anziché prevederne la riattivazione per il periodo giornaliero in cui la circolazione è più intensa, non sempre è necessario. Quand’anche fosse necessario, visto i disagi arrecati si potrebbe valutare e nel caso prevedere, in certe condizioni, la costruzione di impianti (chiamati posti di comunicazione) che permettono, anche al di fuori, delle stazioni di far passare i treni da un binario all’altro. Certo la loro costruzione, anche considerando che una parte degli impianti potrebbe essere recuperata e riutilizzata in situazioni simili, avrebbe un costo considerevole. Se però consideriamo i costi che ricadono sui viaggiatori in termini di diminuzione dell’offerta e/o dei disservizi si potrebbe scoprire che il rapporto costo/benefici potrebbe consigliarne la realizzazione.
In fin dei conti le ferrovie sono state costruite per offrire un servizio ai cittadini.
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