Giovanni Carpene’. Un vuoto incolmabile

Giovanni Carpene’ ci ha lasciato, così come Onesta, sua sorella, qualche anno fa. Figura conosciutissima in Alessandria e provincia. Da qualche tempo era tornato nel natio Veneto e solo sporadicamente tornava nella “città della palea”. Aveva un sorriso e uno sguardo particolare, mai una frase sopra tono, mai un urlo o una imprecazione. Una profonda conoscenza dello spirito umano lo portava ad essere curioso di tutto, delle reazioni altrui, delle possibilità di migliorare atteggiamenti e sensibilità, della vita nel suo complesso e di tutto quanto di positivo ci può essere al mondo. Una persona che aveva trovata nell’impegno sacerdotale una prima risposta alle proprie innumerevoli domande.  Le stesse istanze che lo portarono a conoscere direttamente il mondo della fabbrica e quello altrettanto impegnativo del sindacato. Ed in quell’ambito maturarono le prime grandi realizzazioni, sempre a favore dei più deboli, di chi non aveva potuto studiare, di chi era disposto a sacrificarsi per migliorare in una condizione di cambiamento complessivo, globale. Centinaia le iniziative a cui ha dato cuore e gambe, da quelle in Nicaragua, agli interventi in Cambogia, in Mozambico e, rimanendo a noi, ai corsi 150 ore per l’alfabetizzazione di base e per il conseguimento di un diploma. Una figura di riferimento per tutti coloro i quali cercarono di migliorare le condizioni del mondo, iniziando dal “proprio specifico”, imparando a mettersi dalla parte di chi è invisibile ed emarginato. Infine una nota personale. Il mio primo incarico come insegnante fu proprio alle “150 ore” di allora. Era la preistoria dei primi anni Settanta dello scorso secolo e “Giovanni” era “il” garante del buon funzionamento dei corsi di prima alfabetizzazione e di conseguimento del diploma di Terza Media.  Ad Alessandria le lezioni si tenevano nel palazzo della CISL entrando da Via Pontida, in pieno centro storico. Non passava settimana che ogni classe venisse visitata da Giovanni Cerpenè, sempre disponibile a risolvere grane di ogni tipo.  Non passava mese che ci fosse almeno una proposta pubblica ideata o supportata da lui. Volutamente in posizione poco appariscente, ma determinato a far venir fuori il meglio dagli altri, ci mancava già quando si trasferì nel trevigiano, ora non possiamo far altro che ricordarlo nel modo migliore.

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