A Sud dell’Arizona

Mi trovavo a percorrere il Sud-Ovest degli Stati Uniti, a bordo del pick-up noleggiato all’aeroporto di Los Angeles.

Dovevo attraversare praticamente tutti gli Stati Uniti lungo le varie strade nazionali (routes) e il viaggio sarebbe stato lungo, eterno. Procedevo non troppo velocemente, poiché i limiti di velocità erano stringenti e la polizia, come sapete, molto occhiuta.

Stavo passando nel Sud dell’Arizona, quando una sera mi fermai in uno degli innumerevoli motels che si trovano lungo le highways. Era piuttosto desolato, sembrava tratto dalle immagini conosciutissime del motel di Psycho, ma, fortunatamente, il guardiano era un tipo piuttosto simpatico e piacevole.

A parte il prezzo molto basso, mi assicurò che c’erano tutti i comforts, cioè, inevitabili, l’aria condizionata, la macchina per il ghiaccio e soprattutto la possibilità di fare un breakfast molto sostanzioso la mattina.

Notai che, accanto alla struttura, c’era un piccolo stagno, che lui chiamò pond, e che stonava in mezzo a tutto quel deserto, che avevo affrontato per ore. Dal momento che ero molto stanco, mi addormentai sul letto ed incominciai a sognare.

Il risveglio fu molto brusco: un gracidare improvviso divenne sempre più insistente e a poco a poco quasi assordante, mentre vedevo le luci delle stanze vicine accendersi. Non riuscendo bene a capire cosa stava accadendo, mi avvicinai alla finestra e vidi dopo qualche minuto una figura uscire da una stanza, il janitor’s quarter, ed avvicinarsi lentamente allo stagno: dopo pochi secondi, seguì uno sparo e poi ancora un altro.

Il gracidio si tramutò in un silenzio tombale e le rane si guardarono bene dal farsi sentire per tutto il resto della notte.

La mattina dopo mi alzai e molto incuriosito andai dal portiere e gli chiesi un resoconto di quanto successo durante la notte; mi spiegò che in questo stagno risiedevano le famose rane toro, le chiamò bull-frogs, che gracidavano in modo spaventoso e il loro rumore assomigliava al muggito dei tori.

Secondo lui, non c’era altro sistema per silenziarle se non usare una doppietta a pallettoni, che le avrebbe sicuramente ridotte al silenzio.

Me lo diceva tranquillamente, in modo serafico, come fosse una cosa normale; aggiunse inoltre che in alcuni negozi indiani, quelli che egli chiamò Indian curiosity shops, si potevano trovare talvolta tali rane schiacciate e ridotte a una sorta di pizza…

Non so se quello che mi raccontava il vecchio fosse vero, ma scossi la testa e mi avviai verso il mio veicolo.

I soliti sistemi americani: violenti, ma molto efficaci…

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