Ciao Ciàno – Il ricordo del Partigiano Luciano Deandrea

Diffondiamo, per volontà della famiglia, il ricordo del Partigiano Luciano Deandrea, “Ciàno”, ad opera della nipote Licia Sesia.
 

Ciao Nonno,
ti ricordi ?

Ti ricordi quando mi venivi a prendere a scuola e mi portavi a casa a mangiare in pausa pranzo, perché nonna sa fare la pasta buona , e poi mi caricavi sulla macchina e mentre mi raccontavi delle colline è delle fughe, il tutto accompagnato da una cassetta….e si la nostra macchina aveva il mangiacassette.

Documenti del nostro tempo: BELLA CIAO – TAPUM – FIGLI DI NESSUNO – SUL PONTE DI BASSANO – FISCHIA IL VENTO – PIETÀ L’È MORTA.

TI RICORDI ?

Ti ricordi nonno, quante volte abbiamo ascoltato questa cassetta, mentre tu mi insegnavi la libertà e che sapore ha essere naturali e spontanei.

Io ridevo perché sei stato il primo ribelle che ho conosciuto, ce ne sono stati altri di ribelli dopo è sono diventata ribelle pure io.

Hei nonno… sono la bambina che a otto anni ha letto, piccola ma con orgoglio negli occhi, davanti a Tina Anselmi la lettera dei partigiani della banda Tom:

“Vado spesso con il mio nonno, anche lui ex giovane partigiano,  nella Cittadella e davanti alla vostra lapide voglio ricordarvi e ringraziarvi per quanto avete saputo fare, donando la vostra vita per sollevarci dall’oppressione e offrirci la libertà.

Che bella parola era ???? Libertà”

Ti ricordi nonno ?

Ma ti rendi conto che è una cosa divertentissima essere tua nipote ?

Ma ma chi può avere il privilegio di chiamare il nonno in radio per salutare e dirti che avevo studiato la poesia in due ore e volevo dirla in radio prima di tutti quanti e prima di dirla alla maestra.

Ma che risate.

Mentre io fantasticavo che il vostro sacrificio fosse di insegnamento ai governanti del mondo, affinché non ci siano più guerre, tutti terrestri senza differenze di razze di religioni e culture e che si possa veramente vivere in pace.

Solo così, sono certa, il vostro martirio non sarà stato vano.

Queste sono le parole che avrebbe voluto sentire al suo funerale…e poter vedere qualche amico ridere sotto i baffi: il Barbison.

Viva il toro nonno.

Quando dicevi Partigiano non c’era vanto, c’era l’orgoglio di una scelta che neanche la malattia gli aveva cancellato. Ne farò tesoro, promesso nonno.

Ciao Ciàno.

ANPI Casale Monferrato

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