Interrogazione On. Federico Fornaro sulla discarica di Sezzadio

“E’ stata discussa oggi in commissione ambiente una mia interrogazione a risposta immediata del Governo sulla discarica per rifiuti non pericolosi di Sezzadio.
Nella replica alla risposta del sottosegretario Micillo ho sottolineato come ci sia stato un oggettivo arretramento da parte del Governo rispetto alla posizione espressa dal Ministro Costa in occasione del question time del 10 ottobre 2018.
In quella occasione il Ministro annunciò l’invio di due ispettori dell’Ispra per verificare se vi fossero i presupposti per l’applicazione dell’articolo 191 del Trattato europeo sul principio di precauzione.
Nella risposta all’interrogazione odierna non è stata data risposta dal Ministero dell’Ambiente sulle ragioni del mancato invio degli ispettori e non si cita il principio di precauzione e il ministero sostanzialmente “fotografa” l’inizio dei lavori della discarica.
Ho invitato e sollecitato, infine, il ministero a provare ancora a valutare l’applicazione del principio di precauzione e bloccare così l’iter autorizzativo della discarica”.
Lo scrive in una nota il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro
TESTO INTERROGAZIONE:
Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – Per sapere – premesso che:
le comunità locali e 32 amministrazioni comunali della Valle Bormida, territorio già gravemente offeso sotto il profilo ambientale per la nota vicenda dell’Acna di Cengio, si sono opposte dall’inizio alla localizzazione dell’impianto di discarica per il conferimento di rifiuti non pericolosi nel comune di Sezzadio (Alessandria) proposto dalla Riccoboni nell’area che la regione Piemonte tramite il piano territoriale delle acque ha inserito tra le aree di ricarica della falda;
a valle del progettato impianto esiste nel comune di Predosa un campo pozzi, gestito dalla società pubblica Amag che potenzialmente sarebbe in grado di soddisfare la domanda di acqua potabile, di elevata qualità, per circa 250.000 abitanti della provincia di Alessandria;
in data 10 ottobre 2018 il Ministro Costa  rispondeva ad una interrogazione a risposta immediata degli interroganti affermando, tra l’altro,  che: a) la deliberazione di giunta del febbraio del 2018, relativa alle aree di ricarica degli acquiferi profondi, per le discariche di rifiuti non pericolosi, prevede la realizzazione o l’ampliamento di nuovi impianti, purché sia garantita maggiore protezione del terreno e delle acque sotterranee rispetto a quanto già previsto dalla normativa vigente; b) erano state  individuate specifiche misure cautelari relative, in particolare, alla distanza del fondo scavo dalla falda, l’impermeabilizzazione del fondo e il livello del percolato, nonché l’esecuzione di un sistema di misure di protezione immediata della falda per impedire o comunque minimizzare la fuoriuscita di sostanze indesiderate; c) l’eventuale realizzazione di discariche all’interno della perimetrazione delle aree di ricarica dovrà pertanto necessariamente conformarsi alle misure richiamate nell’ambito delle procedure autorizzative;
per quanto concerne il potenziale rischio di contaminazione delle acque sotterranee, l’ARPA Piemonte ha proceduto ad una ricostruzione dell’andamento degli acquiferi;
nella citata interrogazione a risposta immediata il Ministro Costa affermava che avrebbe incontrato i comuni interessati e che avrebbe inviato gli ispettori dell’ISPRA, proprio perché si tratta di falde acquifere, per applicare, l’articolo 191 del Trattato europeo sul principio di precauzione;
quali iniziative concrete sono state messe in atto dal Ministero per rispondere alle sollecitazioni dei comuni, che il Ministro Costa ha incontrato i sindaci il 21 novembre 2018 ad Acqui Terme, nonché per quali motivi non sono stati inviati gli ispettori Ispra, iniziativa annunciata nella risposta alla interrogazione a risposta immediata del 10 ottobre 2018.

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