Intitolazione via cittadina ad Almirante

Unendoci allo sdegno provocato in tutti gli antifascisti, pubblichiamo unitamente i comunicati di CGIL e Fondazione Luigi Longo relativi alla proposta di intitolare una via a Giorgio Almirante

SDEGNO E FERMA OPPOSIZIONE ALLA INTITOLAZIONE DI UNA VIA CITTADINA AD ALMIRANTE

COMUNICATO STAMPA

La CGIL di Alessandria si unisce alle forze democratiche e antifasciste della città e del territorio nell’esprimere il proprio sdegno e ferma opposizione alla proposta di intitolare una via a Giorgio Almirante.

Almirante nel corso di tutto il ventennio non fu solo un entusiasta sostenitore dell’ideologia fascista (da cui non avrebbe mai preso le distanze), ma ricoprendo incarichi di primo piano durante la dittatura fu direttamente responsabile di alcuni dei suoi atti più vergognosi.

Nella sua qualità di segretario del comitato di redazione della rivista “La difesa della razza” (che pubblicò il “Manifesto della razza”) scrisse numerosi articoli di stampo antisemita e razzista, smentendo quanti, ancora oggi, vaneggiano di un regime fascista non direttamente coinvolto con l’orrore dei campi di sterminio.

Dopo l’8 settembre 1943 Almirante aderì al governo filonazista di Salò, arruolandosi nella Guardia nazionale repubblicana con il grado di capomanipolo.

Come capo gabinetto del Ministero della cultura popolare stilò e firmò quello che viene ricordato come il “Manifesto della morte”, l’ultimatum che intimava ai militari “sbandati” e agli “appartenenti a bande” (locuzione che identificava i partigiani che combattevano per la liberà) di consegnarsi ai tedeschi e ai fascisti: coloro che non avessero rispettato l’ordine sarebbero stati considerati fuori legge e passati per le armi, insieme con coloro che avessero aiutato i partigiani.

Fu l’avvio di una indiscriminata caccia all’uomo e di rastrellamenti sanguinosi che non avrebbero risparmiato la popolazione civile.

Queste pagine oscure e feroci non possono essere dimenticate.

Chi ora volesse tratteggiare l’immagine di Giorgio Almirante come quella di un esponente della Destra in doppio petto, austero e rigoroso, commetterebbe un falso storico: mentirebbe sapendo di mentire.

Giorgio Almirante dovrà essere sì menzionato, ma solo nei libri di storia, per non dimenticare un passato che ancora oggi si affaccia con inquietanti e pericolosi rigurgiti e sembra affascinare chi – in spregio delle istituzioni democratiche che dovrebbe rappresentare – con un colpo di mano nel periodo estivo (quando si ritiene che la coscienza collettiva sia un po’ assopita) vorrebbe commemorarlo intitolandogli una via della nostra città.

Nell’anniversario della strage neofascista della stazione di Bologna, la CGIL rivolge un appello ai più autorevoli esponenti delle istituzioni affinché respingano questa vergognosa iniziativa che calpesta il ricordo e il sacrificio di quanti persero la vita nella lotta contro il nazifascismo per restituire libertà e democrazia al nostra Paese, e che valsero alla provincia di Alessandria la Medaglia d’oro al Valor Militare per l’attività partigiana.

Alessandria, 2 agosto 2021

La Segreteria Provinciale della Camera del Lavoro

In merito alla proposta di intitolare una via della città di Alessandria al fascista Giorgio Almirante, la Fondazione Luigi Longo ritiene doveroso sottolineare che:

  • esiste un legame genetico della Costituzione Italiana con la Resistenza e la guerra di liberazione dal nazifascismo
  • Il 17 maggio 1996 il Presidente della Repubblica ,Oscar Luigi Scalfaro, insignì della Medaglia d’oro al Valor Militare la Provincia di Alessandria
  • sul piano nazionale, è bene ricordare che la questione dei conti con il fascismo, è tema pluridecennale: la proposta avanzata dal Presidente del consiglio comunale di Alessandria ne è l’ennesima testimonianza
  • con il governo Berlusconi ( 1994) i fascisti entrarono nel governo, fatto che non deve e non doveva essere sottovalutato o banalizzato e che ha investito i fondamenti antifascisti della nostra Repubblica
  • il neofascismo nel dopoguerra inizia con la riorganizzazione degli ex-fascisti e repubblichini nel Movimento Sociale italiano ( 26/12/1946) guidato da Giorgio Almirante e si richiama esplicitamente al ventennio fascista ed in particolare alla Repubblica di Salò
  • Giorgio Almirante fu sempre legato alla destra stragista sia quando era segretario del M.S.I. sia dopo per tutta la sua vita politica coltivando disegni eversivi che si componevano non solo della violenza squadrista e del terrorismo, ma anche di complicità istituzionali.

Infine è bene ricordare che nella Costituzione Italiana si riconosce il valore assoluto dei diritti dell’uomo, dei principi di giustizia sociale e l’idea che la democrazia non è solo un insieme di regole bensì un progetto di uguaglianza: questa l’eredità dell’antifascismo del dopoguerra.

Almirante fu sempre estraneo e nemico di questa eredità, restò invece fedele alle teorie che come capo redattore ,stampava sulla rivista “La difesa della razza”.

Opporsi alla proposta di alcuni consiglieri di maggioranza dell’amministrazione comunale di Alessandria è doveroso, storicamente corretto e necessario . Siamo certi che il Comitato unitario antifascista assumerà una netta posizione contro questa proposta che ha solo il valore di una vergognosa mistificazione storica e di insulto ai valori della democrazia.

Fondazione Luigi Longo AL

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*