Investitura di Giorgio Abonante. Noi c’eravamo.

Era nell’aria, qualcuno se lo augurava, qualcun altro meno. La persona è competente, seria, democratica e inclusiva. Potrebbe essere la classica “quadratura del cerchio”. Il nome è Giorgio, il cognome è Abonante. Stiamo facendo riferimento alla prima ufficiale dichiarazione di merito riguardo la prossima candidatura a Sindaco per il PD (e, in pectore, per tutta la coalizione di CentroSinistra più CinqueStelle) alle prossime elezioni amministrative comunali di Alessandria. Anno 2022.

L’annuncio

Comincia Rapisardo Antinucci che, con il suo intervento di apertura, intende “formulare alcune indicazioni e proposte nei confronti di quei partita, gruppi e movimenti che andranno a costituire le liste dello schieramento progressista”.  Prende in contropiede chi si aspettava un congresso alessandrino pieno di distinguo e invettive, più da curva stadio che da partito responsabile. Così non è stato. Attacca subito l’Amministrazione di centrodestra attualmente ad governo di Alessandria, definendola “del tutto inconcludente e oltremodo dannosa per la città” . Salta a piè pari ciò che da più parti, anche dall’associazione Cittafutura, viene richiesto, e cioè una analisi spassionata delle motivazioni della sconfittà del 2017 e punta su altro. Ritiene che le forze progressiste di Alessandria debbano presentarsi agli elettori con una coalizione la più ampia e coesa possibile, senza preclusioni ingiustificate. Lo scopo deve essere quello di vincere, perchè…” i problemi della città non possono più attendere e la sua attuale condizione di declino culturale, economico e sociale, deve essere arrestata, impedendo che diventi strutturale ed operando per invertirne la tendenza”.

Per realizzare tutto questo, secondo Antinucci, si deve partire dalle forze politiche e dai movimenti che in questi ultimi anni hanno rappresentato l’opposizione in Consiglio Comunale (PD, M5Stelle, Lista Rossa, Moderati, Italia Viva) e a cui va riconosciuto di aver operato in maniera unitaria e di essere riusciti, in alcune significative occasioni, a denunciare i pericolosi propositi dell’attuale maggioranza verso fondamentali beni pubblici del Comune, evidenziandone limiti, miopie e contraddizioni.

Preso dal ruolo di segretario uscente e ben conoscendo i contenuti dei prossimi passi che lo vedranno segretario riconfermato all’unanimità, prova ad ipotizzare qualche ambito di lavoro specifico. Dell’opera di coordinamento ed equilibrio che spetterà al PD in un quadro collaborativo di coalizione si è già scritto, manca il secondo punto affrontato da Rapisardo Antinucci: la riorganizzazione del centro storico in prospettiva di una sua chiusura (facendo riferimento a quanto più volte segnalato dagli studi della “TRT engineering”). Contestualmente a questa indicazione dà per primo l’annuncio di Giorgio Abonante candidato Sindaco alle prossime elezioni amministrative, evidentemente al termine di contatti ai massimi livelli cittadini, provinciali e regionali. Prosegue, poi, con riferimenti al “rinnovamento” sicuramente necessario ma sempre a favore del partito (o, nel caso delle amministrative, di una intera città). Infine, in modo mediato, arriva alle divisioni che hanno caratterizzato la settimana precedente il congresso. La prende alla larga citando addirittura il mitico congresso fondativo del Partito Socialista (Genova , 1892) ricordando la rissa fra anarchici e socialisti. Quasi un destino di discussioni, valutazioni differenti, prese di posizione (anche forti) divisioni, ma sempre in modo costruttivo e per un fine comune e condiviso. In chiusura offre il palco a Mauro Bressan, atteso come suo competitor e, invece, ben disponibile a trovare un accordo e un punto di convergenza. Soluzione che si è trovata sull’inizio della campagna elettorale comune con Abonante Sindaco.

Molto interessante l’intervento di Mauro Bressan che, una volta ricordato di essersi ritirato in buon ordine,  ha iniziato ad elencare quelli che dovrebbero essere gli obiettivi prioritari. Primo fra tutti la riscrittura del PRGC, ormai degli anni Settanta dello scorso secolo, pensato per una città abnorme in perenne crescita che, come si è visto, ha invece dovuto registrare una netta contrazione nel numero di abitanti ed in una  serie di altri settori strategici (commercio, industria, logistica, polo ferroviario). Al proposito ricorda i dati forniti in un recente incontro avvenuto all’ASCOM di Alessandria curato da esperti dell’Università della Sapienza di Roma. Ciò che ne risulta, secondo Bressan, è oltremodo preoccupante: un Comune, quello alessandrino, con il 15 per cento della popolazione di origine extracomunitaria, con punte del 25 per cento in città; ben il trenta per cento della popolazione ha più di 65 anni, il 70 per cento delle famiglie è al di sotto dei due elementi per nucleo, il tutto in un contesto di deprivazione che porta i finanziamenti esterni per imprese o altro ad un impietoso meno 28 per cento in soli vent’anni.. Un numero di disoccupati da sud Italia (il 30 per cento degli under 40), un reddito medio basso nel range nazionale ma un risparmio immobilizzato di miliardi, quest’ultimo fra i più alti in Italia. Situazioni che ci suggeriscono interventi di aiuto mirato, di attenzione ai singoli e ai nuclei familiari, di facilitazioni per giovani e imprese, di sostegno – soprattutto – alla popolazione più in là negli anni. Poi continua nell’elencazione delle “cose da fare”, passaggio più avanti nel dibattito giustamente elogiato dalla già Sindaco prof.ssa Rita Rossa, mettendo l’emergenza “Amag-Alegas” al primo posto. Una azienda di prim’ordine che sta per essere declassata da primo player nel campo dell’energia e della distribuzione di acqua e gas ad una comprimaria scalcinata destinata ad avere ancor più decurtazioni di personale di quanto abbia già avuto. E, a proposito di organici, Bressan non si lascia sfuggire l’occasione per ricordare come sia ridotto l’insieme del parco personale comunale… Praticamente al 50 per cento di quanto sarebbe necessario con le mansioni e i profili che dovrebbe caratterizzare un Ente Comune di quasi centomila abitanti. A seguire tutta una serie di puntuali riferimenti a problemi irrisolti: il Teatro Comunale da riaprire, la Cittadella e la sua rivalutazione, la Raccolta Differenziata da riportare al porta a porta classico senza pericolosi salti nel buio. Un piano del traffico e della mobilità sostenibile graduale, ben preparato, discusso con tutti i portatori di interessi e, soprattutto, condiviso nelle modalità di applicazione. Contestualmente ad un piano per il commercio attento alle specificità delle tradizionali botteghe del centro, da fruire in tutta tranquillità e a piedi (o in bici). Infine un accenno circostanziato alla necessaria prossima costruzione di un Ospedale completamente nuovo che dovrebbe, insieme al Polo Scientifico Culturale, andarsi a posizionare in quello che è ora l’aeroporto “Bovone” (zona Orti). Una opportunità che rischiamo di perdere, secondo Bressan,  se i progetti esecutivi non saranno presentati per tempo  entro il dicembre 2023. Data su cui riflettere e che ci pone in grande imbarazzo visti i gravi ritardi organizzativi e realizzativi dell’attuale Giunta. Immobilismo che si può rilevare anche in altri progetti già pronti ma non cantierati come quello del ponte Bormida e del c.d. “Bando Periferie”.

Come si può constatare un intervento a tutto tondo che segnerà il dibattito seguente e che fa capire quali saranno i punti salienti del programma di lavoro del futuro Sindaco. A seguire gli interventi di Paolo Berta,  Francesco di Salvo,  Rita Rossa,  Daniele Viotti, oltre a quelli del consigliere regionale Ravetti  e dei responsabili di partito provinciale e regionale. Il suggello è stato dato, alla fine, dal membro della segreteria nazionale on. Enrico Borghi che ha considerato positivo il dibattito e la successiva scelta del candidato Sindaco, confortando coloro i quali sosterranno la prossima campagna elettorale con la conferma del fatto che il centrodestra è fortemente diviso al suo interno e, quindi, più battibile di qualche mese fa.

Giorgio Abonante, nel suo intervento ha ripreso un po’ tutti i temi programmatici già citati, aggiungendo il dato fondamentale dell’attenzione alle spese, cioè al rispetto dei criteri base di Bilancio che sono stati il motivo fondante della crisi comunale ai tempi del Sindaco Fabbio. Disattenzioni nelle spese, approssimazione, investimenti e acquisti sbagliati, previsione di rientri di denaro non concretizzati, mancanza di idee. Un quadro desolante che ha portato la Città sull’orlo del baratro e che, paradossalmente, ha trovato proprio nelle forze dell’allora opposizione (di cui faceva già parte Abonante) gli anticorpi fondamentali per ricominciare in salute.

Riassumendo, una mattinata utile, concreta, veloce nei passaggi cruciali, ben preparata e con un “lieto fine” arricchito dall’indicazione del candidato. Restano le motivazioni per le quali il 60 e più per cento della popiolazione non va a votare, non trovandosi più d’accordo con i rottamatori e distruttori a tempo perso, sonoramente sconfitti alle ultime elezioni ma solo con una forma di Aventino della maggioranza della popolazione. Se ne era andata dai partiti tradizionali in pieni anni Novanta dello scorso secolo, aveva cercato strade nuove, non è stata soddisfatta degli esiti “nuovisti” e attende proposte chiare, credibili, competenze nei diversi ambiti di lavoro amministrativo. In una parola “serietà”. Le questioni sono complesse, il tempo è poco e il timore che tutti vogliano proporre un loro programma appesantendo così la proposta di insieme, è forte. ma è un rischio da correre, facendo proposte concrete e comprensibili. Il futuro anno sarà cruciale e parte proprio dalla pietra miliare del congresso della “Taglieria del pelo”.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*