L’Accrocco
Tutto vien dimenticato
Pur d’andare assai lontano
E con repentino afflato
Stai con “quelli di Bibbiano”…
Col sorriso inalterato
D’una maschera di bronzo
Salterai nel nuovo stato
Mentre cerco rima in “onzo”.
Tante mani stringerai
Sollevando le tue gonne
Le parole ingoierai
Al cospetto di Macronne.
Ti faranno male i calli
Per i passi consumati
Con quei quattro Gilet Gialli
“non li avessi mai incontrati!” .
Or si sciolga il gargarozzo
Con la coppa di champagne
Perché pur dall’altra parte
Non son poche le magagne …
Tutti siano accontentati,
che non soffino correnti!
Vanno i buchi sigillati
Per tenere fuori i venti.
Cerco invano l’espressione
Di sublime arte umana
Che governi la nazione
Senza fare la puttana:
La politica si sa
È un insigne compromesso
E credete non mi va
Sia escremento per il cesso
Quando sede di governo
è la spiaggia di Salvini
E da Ministro dell’Interno
Detti legge fra i bagnini.
Qui mi sfogo col dileggio
L’occhio volto al precipizio
Ma obbligata al meno peggio
Or sospendo il mio giudizio.
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