Per l’Alessandria è Serie B di rigore.

Ad Alessandria non è rimasto molto a cui aggrapparsi. Le colpe che hanno portato a questa situazione sono molte e tante volte da noi stigmatizzate….Per una volta – dopo quarantasette anni – qualcosa è andata per il verso giusto.  Ci pare doveroso segnalarlo….

17 giugno 2021. Alessandria – Padova   5 a 4 (dopo i calci di rigore finali)

I “Grigi” non sbagliano un rigore e condannano il Padova di mister Mandorlini al Purgatorio della Serie C. Una signora squadra, quella messa in campo dal mister comasco ex Spezia (ed ex Verona) che non ha potuto nulla di fronte alla freddezza dei calciatori in casacca grigia. Dopo 47 anni l’Alessandria torna in Serie B, torna fra le (medio) grandi del Calcio italiano e porta la città “della nebbia e delle zanzare”, così è stata incautamente definita da qualche padovano buontempone, ad ottenere un traguardo quasi impossibile. Eravamo stati molto duri dopo il “ko” di Como e avevamo paragonato l’eterna “incompiuta” dell’Alessandria ad una condizione di minorità a cui è, per molti versi, condannato il nostro territorio. Sempre litigiosi, con bellezze non valorizzate, con poco spirito di gruppo. Ecco…il lavoro di Moreno Longo, l’impegno del presidente Di Masi, hanno fatto il miracolo. L’Alessandria Unione Sportiva è in serie B e, in un certo senso, un’intera città è salita di categoria. La ciliegina sulla torta l’hanno piazzata, con i loro tiri perfetti Bruccini, Stanco, Eusepi, Giorno e Rubin, facendo letteralmente esplodere il “Moccagatta” ed aprendo spiragli nuovi per lo sport alessandrino e provinciale, per gli sponsor, per tutte le attività connesse e, di fatto , per l’intera città.  Era ora. Non sono bastati i 98 minuti di Padova ed i 122 di Alessandria per premiare una o l’altra squadra, sinceramente meritevoli entrambe del salto di categoria, e solo i calci di rigore hanno fissato il risultato sul 5 a 4 definitivo per i Grigi. Vediamo come è andata…

Bel primo tempo sostanzialmente equilibrato con occasioni da una parte e dall’altra. Faticano all’inizio i difensori “grigi “ a prendere le misure agli avanti biancoscudati. Particolamente in vena Chiricò e Biasci, aiutati da un sempre presente Halfredsson. Già subito nei primi minuti due occasioni per il Padova, prima a Biasci, poi a Kresic. I giocatori in completo “grey” Casarini, Bruccini e Prestia, con l’aiuto di DiGennaro, provano a fare filtro e a rilanciare per Arrighini e Corazza, ma non è semplice superare la ragnatela del centrocampo patavino. Al settimo minuto Chiricè batte una punizione da favorevole posizione ma tira alto. All’ottavo  la prima risposta dell’Alessandria con un insidioso tiro dal limite di Corazza deviato con difficoltà dal portiere patavino Dini. Seguono tre calci d’angolo consecutivi a favore dei Grigi che, però, non sortiscono nulla di speciale. Solo Corazza, a seguito dell’ultimo calcio da fermo mette in difficoltà la difesa veneta ma senza risultati tangibili. Sia Mandorlini che Moreno Longo si sbracciano e cercano di suggerire posizioni e giocate, anche se le due squadre giocano – evidentemente –  a memoria e seguono percorsi stabiliti in precedenza. In risalto, tra gli alessandrini Bruccini, Casarini e Prestia nella difficile fase di impostazione. Proprio Casarini ci prova con un tiro da lontano che si perde alla sinistra di Dini. Dopo una breve pausa nei continui cambiamenti di fronte, è il “bianco” Jelenic ad avere la palla buona del vantaggio padovano ma sparacchia in bocca a Pisseri. Immediata risposta al ventesimo minuto di Arrighini che impegna sulla sinistra Dini con un pregevole tiro “a giro”. Dopo continui contrasti a centrocampo e rilanci improvvisi è Bruccini a provarci con un tiro di punizione insidioso che fa la barba al palo biancoscudato. Chiude un primo tempo combattutissimo l’ottimo Chiricò con una rasoiata, ben parata da Pisseri. Si riprende ed è Corazza ad avere una buona occasione su ripartenza fulminea dopo uno dei tanti pericoli portati da Biasci. Niente di fatto. Continuano i capovolgimenti di fronte e Arrighini prima e Mustacchio dopo hanno buone occasioni per mettere in difficoltà la difesa biancoscudata. Al decimo minuto è Prestia a disinnescare Jelenic lanciato a rete. Perfetta la sua prova, come quella di DiGennaro e Celia. Sul rovesciamento di fronte, a riprova di quanto appena segnalato, è Celia  a forzare e a tentare un tiro al volo…alto. Al 18esimo, invece, è Chiarello a tirare ma Dini risponde. Anche la prova di Chiarello e casarini è stata, stavolta, encomiabile. Al ventesimo è Biasci ad avere la palla dell’ uno a zero ma un eccesso di sicurezza è fatale all’attaccante euganeo. Pisseri fa la paratona della serata e si rimane sullo zero a zero. Buone le mosse di mister Moreno Longo che inserisce Giorno e DiQuinzio per Casarini e Charello. Nuova linfa a centrocampo in vista di un finale che si preannuncia impegnativo. Di nuovo il Padova con Chiricò avanti che prova un colpo dal limite dell’area grigia. Anche in questo caso Pisseri si fa trovare pronto. Si va ai supplementari, vissuti sempre su buoni ritmi e continui cambiamenti di fronte che, comunque, non portano allo sblocco del risultato…così si arriva alla lotteria dei rigori. Rubin, freddo, chiude al meglio quella che un emozionatissimo Moreno Longo ha definito “una delle più belle vittorie della  carriera”. Sant’Antonio, presente in gradinata sud, per stavolta non ha fatto miracoli. Li ha fatti San Baudolino.

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