“Oltre il ponte”di Italo Calvino

Cantovivo, l’importante gruppo folk torinese, fondato e diretto dal compianto Alberto Cesa,  per decenni propose la musica popolare in concerti e serate collettive. “Oltre il ponte” è la splendida canzone scritta da Italo Calvino nel 1959, musica di Sergio Liberovici. Calvino 20enne fu partigiano nel sanremese insieme al fratello Floriano (poi docente di geologia all’Università di Genova) 16enne.  Pensate all’angoscia della madre. Nel 1965 gli nascerà Giovanna, la “ragazza dalle guance di pesca” figlia tanto desiderata. Sulla sua esperienza partigiana Calvino scrisse il primo romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno”, in cui mescola in modo curioso e originale un suo stilema, ripreso anche nei libri successivi, che consiste nel mescolare la fiaba, connotata dall’ aura fantastica e affascinante, e la dura e difficile realtà quotidiana di allora. Splendido il ritornello, qui cantato dal gruppo all’unisono.

 

OLTRE  IL  PONTE

O ragazza dalle guance di pesca,
O ragazza dalle guance d’aurora,
Io spero che a narrarti riesca
La mia vita all’età che tu hai ora.
Coprifuoco: la truppa tedesca
La città dominava. Siam pronti.
Chi non vuole chinare la testa
Con noi prenda la strada dei monti.

Silenziosi sugli aghi di pino,
Su spinosi ricci di castagna,
Una squadra nel buio mattino
Discendeva l’oscura montagna.
La speranza era nostra compagna
Ad assaltar caposaldi nemici
Conquistandoci l’armi in battaglia
Scalzi e laceri eppure felici.

Avevamo vent’anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l’altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent’anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l’amore.

Non è detto che fossimo santi,
L’eroismo non è sovrumano,
Corri, abbassati, dai, balza avanti,
Ogni passo che fai non è vano.
Vedevamo a portata di mano,
Dietro il tronco, il cespuglio, il canneto,
L’avvenire d’un mondo più umano
E più giusto, più libero e lieto.

Ormai tutti han famiglia, hanno figli,
Che non sanno la storia di ieri.
lo son solo e passeggio tra i tigli
Con te, cara, che allora non c’eri.
E vorrei che quei nostri pensieri,
Quelle nostre speranze d’allora,
Rivivessero in quel che tu speri,
O ragazza color dell’aurora.

Avevamo vent’anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l’altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent’anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l’amore.

 

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