Panzer vs Leopard

Sono sempre stato stranamente affascinato da quest’arma e in occasione dei miei esami di Storia Contemporanea all’università mi ero sempre occupato di questi mezzi così determinanti nella Seconda Guerra Mondiale.

La Germania, come ricorderete, aveva sempre annesso una grande importanza ai mezzi corazzati, tanto da farne il nucleo d’attacco durante le fasi della guerra d’invasione in Francia nel 1940 e successivamente durante il colossale attacco all’Unione Sovietica nel 1941 e nel 1942.

Il nome di Heinz Guderian e di altri specialisti aveva accompagnato le gesta dei Panzer, più tardi dei Tiger ed infine dei Koenigtiger (“tigre reale”).

Ma neppure questi super carri avevano potuto alterare il corso della guerra, anche se erano in grado di demolire i Pershing o gli Sherman americani.

Come dicevo, neppure la supremazia tecnica di questi carri permise la vittoria ai Tedeschi, poiché contro di essi si levò un numero enorme di carri armati sovietici, i famosi T34 e poi gli Stalin, che ridussero in briciole le velleità germaniche durante la battaglia di Kursk (1943).

La Seconda Guerra Mondiale fu dominata dai carri armati, che ne segnarono le sorti.

Oggi, a distanza di ottanta anni, sembra riproporsi lo stesso tema, anche se le armi specialistiche contro carro sono innumerevoli: ricorderemo i famosi bazooka, i panzerfaust e più recentemente i razzi anticarro ed i piccoli missili sparati dagli elicotteri.

Anche i Russi hanno fatto ampio uso di questo mezzo, se ben ci ricordiamo dell’invasione dell’Ungheria nel 1956 o quella della Cecoslovacchia nel 1968, per non parlare del territorio ucraino letteralmente invaso oggi da questi poderosi insetti d’acciaio.

Mi sorge però un dubbio, in quanto ai racconti fantasiosi di tanti spettatori da strapazzo preferisco contrapporre ciò che ho visto con i miei occhi e toccato con mano.

Nel 1991, dopo la fine della Prima Guerra del Golfo, ho visto un cimitero di carri armati sovietici, quelli impiegati da Saddam Hussein per l’invasione del Kuwait: erano stati bombardati, credo con razzi, dagli elicotteri americani, durante il ritiro dal paese, seguendo la direttrice per Bassora.

Le torrette erano letteralmente fuse, parte dei carri sventrati, il tutto era ridotto a un mucchio di ferraglia inutile, ma, ogni carro aveva avuto al suo interno 4 o 5 uomini letteralmente dissolti.

Non è stato un bello spettacolo, anzi, ha provocato in me una grande angoscia, poiché sembrava che un mezzo militare così spaventoso negli anni ‘40 fosse diventato un oggetto da crivellare dall’aria negli anni ‘90.

Proprio in questi giorni si fa un gran parlare sia dei Tank sovietici che dei celeberrimi Leopard 2 tedeschi o Abrams americani, ma io dubito molto che possano veramente cambiare le sorti di una guerra dopo quello che ho visto nel “cimitero” del Kuwait.

Forse questi mezzi possono essere influenti in una gigantesca battaglia campale, come quella di Kursk, ma non credo che altrimenti possano avere un risultato schiacciante.

Spero soltanto che non si debba arrivare a tanto nella prossima primavera.

Viator

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