Rispetto dei limiti di velocità nelle Zone 30

Le ZONE 30 sono aree urbane create per garantire più sicurezza e favorire gli utenti deboli della strada; ad esempio nella zona 30 la nozione di “attraversamento pedonale della strada” viene sostituita da quella di “attraversamento veicolare dei marciapiedi”. Ad ogni intersezione, grazie all’utilizzo di intersezioni e piattaforme rialzate, i veicoli a motore si trovano a dover “salire sul marciapiede”, cioè ad invadere un’area in cui il pedone ha la precedenza.
Nonostante diverse vie di Alessandria siano da anni diventate ZONA 30 con tanto di segnaletica, le automobili continuano a farla da padrone: i limiti di velocità non vengono MAI rispettati; il rallentamento e la fermata in caso di attraversamenti pedonali sono spesso considerati un fastidio o comunque un “piacere” che viene fatto da parte del conducente del mezzo motorizzato; lo spazio della strada non è stato opportunamente modificato come previsto ma la larghezza delle corsie automobilistiche è rimasta immutata, i marciapiedi non sono stati allargati e non sono state create corsie ciclabili; gli attraversamenti pedonali non sono stati rialzati e illuminati.
A fronte delle inadempienze da parte delle Amministrazioni che si sono succedute e che non hanno mai portato a termine gli interventi dovuti, a fronte dei decisamente insufficienti controlli e sanzioni da parte delle forze di Polizia preposte al rispetto dei limiti di velocità, in molte delle ZONE 30 di Alessandria vige la legge della giungla: chi è più forte ha ragione.
Al quartiere Cristo è il caso ad esempio delle vie Maggioli, Giordano, Raschio, Bensi, Campi.
Qualcuno potrebbe obiettare che alcune di quelle strade non sarebbero state adatte a essere trasformate in ZONA 30: è vero, in alcuni casi si tratta di strade di attraversamento, in cui il limite di velocità (fatto rispettare) sarebbe più indicato; ma tant’è: la segnaletica è di ZONA 30, e l’unica possibilità per i cittadini rimane quella di riprendersi i diritti negati o non fatti rispettare: occupando gli spazi dovuti e “invitando” gli incivili a rispettare i limiti e i doveri.
Claudio Pasero
(FIAB)

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