Roma Nera

Possiamo considerare che Roma Nera abbia inizio dal momento in cui Benito Mussolini scese dal predellino del treno che lo portava da Milano a Roma per ricevere dal re Vittorio Emanuele III la nomina a primo ministro.

Per oltre venti anni la nuova Roma Imperiale divenne il centro di quel movimento fascista, che fu sonoramente e giustamente sconfitto dall’azione congiunta degli Alleati e del movimento partigiano.
Sembrava che il fascismo in Italia fosse definitivamente scomparso dal Maggio 1945, ma i vecchi rigurgiti non mancarono di tornare alla ribalta e negli anni successivi si assistette alla nascita del MSI.
In questo partito tutti gli elementi dell’antica Destra nazionalista, fascista, reazionaria tornarono a galla e diedero vita a molte manifestazioni che sembrarono mettere in dubbio l’affermazione della Costituzione Italiana, che non permette la ricostituzione di un partito fascista o similia.
Un momento particolarmente nodale fu il tentato congresso del MSI a Genova, nel 1960, quando i lavoratori uniti dettero luogo ad una contestazione generale, che portò all’annullamento di tale congresso e alla caduta del governo Tambroni.
La presenza di movimenti neofascisti è costante nella storia della Repubblica: ricordiamo il putsch tentato da Junio Valerio Borghese, ex comandante della X Mas.
Inoltre, negli anni ’70, con la connivenza probabile dei servizi segreti statunitensi, ci furono momenti di grande tensione che ricordano la fine di Salvador Allende in Cile e l’arrivo al potere dei militari in Argentina.
Un’Orchestra Nera, che non ha smesso mai di suonare sinistramente e che alle azioni disperate delle Brigate Rosse ha fatto corrispondere quelle di un’estrema Destra radicale, molto probabilmente connivente negli atti di terrorismo della Banca dell’Agricoltura Milano, Piazza della Loggia a Brescia, le bombe sui treni e l’attentato alla Stazione di Bologna.
Quello che possiamo dire, con un grande grado di certezza, è che a Roma si raccolgono questi gruppi o gruppuscoli e che si uniscono a dei fenomeni quasi sotterranei di nobiltà nera, banda della Magliana ed altre forze che si raccolgono sotto i simboli dei vecchi regimi nazifascisti e sotto le immagini di Benito Mussolini e talvolta di Adolf Hitler.
E’ un mondo che, come abbiamo visto, non è poi tanto sotterraneo, ma appare e scompare come un fenomeno carsico, ma esiste, eccome…
L’attacco alla CGIL di alcune settimane fa ce lo conferma, e il fatto che movimenti come Forza Nuova e Casa Pound continuino ad esistere, specialmente a Roma, ci dicono che, a quasi ottanta anni dalla fine della II Guerra Mondiale, tali movimenti sono pronti a cavalcare subdolamente ogni tipo di protesta che possa stroncare le istanze dei lavoratori.
Ma non c’è nulla da fare?
Io ho una proposta radicale: seguiamo l’esempio brillante del Brasile, che volle fondare una capitale nuova di zecca a Brasilia, sotto gli auspici di un grande architetto quale Oscar Niemeyer; prendiamo un’ombrosa vallata dell’Umbria, facciamo costruire ministeri e Parlamento, le cui parole d’ordine siano: “Titoli, merito, competenza”.
Forse è l’unico modo per sfuggire a quel mondo di ipocrisie e sotterfugi che hanno caratterizzato per tanti decenni la nostra vita civile, rendendola incivile.
Giorgio Penzo

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