Salvini e Di Maio alla corte di Ivan il Terribile

Due dei personaggi più pittoreschi della scena politica italiana si stanno mettendo in moto per salvare la Pace Mondiale, quindi decidono di recarsi, ciascuno per conto suo, verso uno dei poli del mondo, cioè Mosca.
Salvini deve salvare il salvabile, cioè recuperare l’elettorato perduto negli ultimi due anni, sia a causa della sua imperizia che di fenomeni esterni.
L’altro, Di Maio, con tutti i crismi del Ministero degli Esteri, anche se acquisito senza meriti o competenze, deve recarsi a Mosca, poiché è la vittima sacrificale dell’Occidente: d’altronde, senza parlare le lingue e con traduttori malaccorti, è evidente che l’operazione di approccio non può riuscire.
Ma, all’arrivo dei due a Mosca, si pone un problema notevole per la corte moscovita: sappiamo benissimo che Ivan il Terribile è più uso a trattare con i Tatari di Kazan che con gli Europei occidentali.
Per cui, dopo un concitato incontro a tre fra Ivan, il suo Ministro degli Esteri e il portavoce dello Kzar, si decide di imprigionare i due e, per dare un istruttivo esempio all’Europa, di scuoiarli entrambi.
Prima di effettuare l’esecuzione, però, il trio del Cremlino viene a sapere che esiste una fondata possibilità che nell’anno 2023 una donna possa diventare la Kzarina di tutte le Italie.
Ivan, già scottato nelle precedenti trattative con la Regina d’Inghilterra, Elisabetta I, per realizzare un matrimonio dinastico che lo allontani dal ricordo lancinante della sua prima, amatissima moglie Anastasija, decide di attendere ancora un anno, fino al 2023, per constatare se tale unione fra lui, Kzar di tutte le Russie, e la candidata, futura Kzarina di tutte le Italie, possa avere esito positivo.
La prospettiva di una facile entrata nel mondo europeo occidentale era ed è molto allettante.
Lo Kzar deve essere molto prudente, le guerre contro i Tatari in Crimea e contro gli Ucraini sono molto impegnative, per cui il trio del Cremlino decide in fretta: preso un enorme Antonov, carica le due pelli con destinazione Santa Croce sull’Arno e per la gentile dama un enorme diamante grezzo rinvenuto in Siberia.
Piccola spesa, grandi frutti.

Giorgio Penzo

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*