“Solvay di Spinetta: la latitanza delle istituzioni”

Il vasto inquinamento ambientale e la situazione sanitaria che ne deriva nella Fraschetta, la vasta piana a oriente di Alessandria, causati dal Polo Chimico Solvay continua ad essere trascurato se non del tutto ignorato dagli enti e dalle pubbliche amministrazioni. L’indagine sanitaria promossa dal Comune di Alessandria nel 2013 ha evidenziato preoccupanti eccedenze di malattie anche tumorali. Ma i risultati presentati in più occasioni alla popolazione e oggetto di articoli giornalistici hanno avuto poca o nulla eco presso la popolazione come se non li riguardassero. Come si può spiegare questo atteggiamento? Il primo motivo consiste nel fatto che gli abitanti tendono a rimuovere e ignorare risultati che metterebbero in discussione l’esistenza stessa di una fabbrica fonte di lavoro e reddito rilevante per l’economia Alessandria, il secondo è che sono oggetto di una campagna di controinformazione condotta capillarmente dalla Solvay. Non è comprensibile e tanto meno scusabile viceversa il comportamento delle istituzioni, Comune, Regione ed ASL. La giunta comunale insediatasi nel 2017 non ha dato seguito all’indagine sanitaria lasciando incompiute le fasi di correlazione fra patologie e inquinanti presente nell’ambiente (il cosiddetto rapporto di causalità). E cosa aspetta la Regione Piemonte a dar corso all’analisi del sangue degli abitanti a cominciare da quelli che abitano nelle adiacenze del polo chimico per valutare la presenza nell’organismo umano in particolare dei pericolosi PFAS? PFAS che oltre alla accertata presenza nell’aria e nell’acqua sono stati trovati negli alimenti (ortaggi, uova, latte) prodotti nel circondario del polo chimico, come denunciato da Bartolomeo Giglio, dirigente responsabile del settore Sicurezza Alimentare della Regione Piemonte, che ha inoltre aggiunto di non poterne misurare le quantità in quanto l’azienda non concede gli standard analitici dei PFAS attualmente in produzione (ADV e cC6O4). E’inspiegabile che la Regione non li pretenda e non solo per le analisi del settore “Sicurezza Alimentare” ma anche per permettere ai laboratori di ricerca di valutare esattamente l’impatto di queste pericolose sostanze sulla salute umana e dell’ambiente. Ed è veramente incredibile constatare il potere che queste multinazionali esercitano e parimenti la supina accettazione delle loro decisioni da parte delle istituzioni! Infine ARPA e ASL di Alessandria hanno accertato e denunciato la presenza di Cloroformio nell’aria di Spinetta e la presenza di questa sostanza in cocktail con altre nelle cantine di varie abitazioni accertandone la provenienza dalle falde acquifere sottostanti. Acque estremamente inquinate anche da altre sostanze fluorurate e clorurate oltre che da cromo esavalente, sostanze cancerogene oltre che tossiche. Dove sono le istituzioni? Si rendono conto che la situazione ambientale della Fraschetta è simile a quella dell’Eternit di Casale, ove ancora oggi non ostante la chiusura dello stabilimento la “strage degli innocenti” continua, situazione aggravata dal fatto che Solvay è “Sito Seveso” cioè industria a rischio di incidente con grave impatto sulla salute e sulla vita non solo dei lavoratori ma anche degli abitanti di Spinetta?

Claudio Lombardi

(Associazione politico- culturale Cambiare!)

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