“Sui modi di acquistare vita dal cielo”.

 

 

 

 

 

Thomas Moore

Pianeti interiori – L’astrologia psicologica di Marsilio Ficino

Moretti & Vitali

Se questo libro non lo leggerete con la consapevolezza della nostra meravigliosa Ignoranza, inseparabile dal desiderio di Conoscenza che a sua volta è inseparabile dall’Amore, evitatelo!

I “Libri de vita” ( 1489) sono il testo capitale della psicologia rinascimentale.

L’interessante saggio di Thomas Moore, edito da Moretti & Vitali, vuole essere un’accurata introduzione e una convincente lettura psicologica della terza sezione dell’opera che Marsilio Ficino ha intitolato
“ Liber de vita coelitus comparando” ( Libro sui modi per acquistare vita dal cielo).

Già qui avevo l’acquolina in bocca.

Questo saggio è, come il “teatro” de” Il Lupo della steppa” di Hermann Hesse, con ingresso libero, ma solo i più curiosi, solo i pazzi, avranno desiderio di entrare e il prezzo d’ingresso è lo stesso che si svela a Harry Haller:  qui o lo trascendi il mentale o ti conviene non spendere nemmeno i soldi per il libro, perché qui finalmente si parla della meraviglia del pensiero analogico, quello che ci fa muovere come saetta d’energia da un filo all’altro della rete, il cui centro è in ogni luogo e la cui circonferenza in nessuno.
La magia appunto, della vita, cosa che i rinascimentali come Ficino, non separavano dalla ragione, comprendendola senza separazione alcuna.

Ecco qua la“ realtà cosmoteandrica” di cui parla oggi Raimon Panikkar, ecco che ancora una volta dobbiamo prendere atto che ci facciamo sempre del male nel dimenticare la memoria, che è sempre necessario e salvifico tirarcela dietro, come i feriti sul campo di battaglia, per rinnovare in noi la loro eterna vita, rivitalizzando la nostra.

Marsilio Ficino ( 1433-1499), filosofo di Figline Valdarno, è uno di quegli Immortali che ho per amico, anche lui uno dei molti matti maghi che amo.
Marsilio ci invita a sperimentare personalmente come l’influsso degli astri nella vita degli uomini sia fondato su precise ragioni di ordine metafisico e al tempo stesso psicologico.

Qui possiamo imparare, ma poi l’esperimento è in noi che s’ha da fare, come fra il mondo astratto e spirituale delle idee ( o dell’essere) e quello concreto e materiale della Natura, sia necessario introdurre la mediazione ontologica dello spiritus, che consenta ai modelli universali delle cose di venire recepiti dalla materia corruttibile.

Il movimento trinitario di ogni realtà: la relazione.
Senza un Tu non c’è nemmeno un Io. Ma è nello spazio-tempo“tra” un Tu e un Io che nasce il nuovo.

Gli astri, le stelle, i pianeti sono da immaginare come vettori cosmici dell’influsso che le idee spirituali, presenti nella mente divina, esercitano nel mondo sensibile della natura.
Così ogni pianeta è mediatore dell’influsso di una precisa idea universale e al tempo stesso depositario di una determinata influenza sulla psiche umana che, in quanto dimorante nell’orizzonte della Natura, subisce l’influsso dei corpi celesti.

Ficino è straordinario nel personificare gli astri e le costellazioni in figure mitologiche, che attingeva dal suo straordinario bagaglio di erudizione classica ed esoterica di cui era depositario.

Insomma qui si viaggia davvero attraverso il non tempo e il non spazio, qui c’è da sbizzarrirsi nei collegamenti che ne emergono, l’alchimia con il suo solve et coagula, la preoccupazione di salvare l’anima dalla fuga nello spirito e al tempo stesso di farla uscire dai confini del materialismo, si ricollega alla tempiternità di Raimon Panikkar, all’hic et nunc di Gesù, dove è senza miracoli, ma anche con il corpo che si risorge.

L’anima vivifica il corpo- osserva Jung –e viene a sua volta vivificata dallo spirito.
L’anima è una qualità più che una quantità, non è merce da ipermercati, ma sostanza artigianale, ecco da dove parte l’angoscia moderna, dall’isteria dell’800 siamo passati alla depressione del 900, sino all’odierno narcisismo.
La gratitudine è dipendenza riconosciuta e i narcisi d’oggi non sanno altro che dire grazie a sé stessi, ( di che poi?!) perduti nel buco nero della loro mancanza di senso, perché scollegati da tutti e da tutto.

L’anima è anello di collegamento tra mente e corpo, ( eccola la parola religio, ciò che relega, che tiene insieme) il compito è non lasciare che scompaia nella mente o nel corpo, l’attività dell’immaginazione, del lasciarci da lei fecondare, ci apre il terzo occhio, costitutivo degli altri due, ma così difficile da comprendere come movimento trasformatore che rende integrale la vita, che la trafigge d’altra luce, che permette una visione a più strati, dove ognuno è necessario all’altro affinché la gioia possa fiorire dentro noi.

E’ la “gioia” la pietra di paragone dell’animo, scrive Rilke,” Saper gioire, com’è immensamente diverso dall’essere felici, com’è irrevocabile, sottratto a ogni pericolo e addirittura all’invidia degli dei! Ed è una dimostrazione perché qui avviene la vera prova di forza; qui nella gioia, si mostra il vero stato, la vera portata del cuore”.

Ficino è l’antesignano, oltre che di Jung, anche di Hillman ( e di molti altri) per quanto riguarda la necessità dell’immaginazione nella nostra quotidiana vita:” I fenomeni diventano pieni di vita e trasmettono anima attraverso le nostre fantasie immaginative su di essi. Quando non abbiamo nessuna fantasia sul mondo, allora il mondo è oggettivo, è morto. La fantasia è un modo di essere nel mondo e di restituire anima al mondo”.

Indovinate se l’ha scritto Ficino o Jung o Hillmann! Se leggerete il saggio lo scoprirete.

Moore ci dice che bisogna essere chiari sulla parola “fantasia”. La fantasia, scrive, consiste nelle immagini e nelle storie che abbiamo dentro di noi mentre ci occupiamo delle nostre faccende quotidiane . Per esempio un insegnante può avere la fantasia in classe di essere il padre dei suoi alunni, ma può anche pensare di essere un piccolo dittatore, o un oratore , o un attore…
La fantasia è l’immagine, cosciente o inconscia, che sta sotto il comportamento o che permea l’azione; ed è la fantasia a dirci davvero le nostre aspettative o a spiegarci le soddisfazioni o le frustrazioni che si provano nell’eseguire l’azione. Percependo le fantasie all’opera nella nostra vita, possiamo avvicinarci alla profondità e alla dimensione dell’anima.
Ci vuole anima per percepire l’anima!

Ognuno di noi può –e dovrebbe – fare della sua vita un’opera d’arte.

E per fare questo è necessario comprendere i processi dell’anima e per comprenderli è necessaria una cura e un’attenzione continua, giornaliera, per non dire oraria.

Guardare le cose, noi, il mondo, dal punto di vista psicologico, è per me il modo serio e gioioso di renderci consapevoli di tutte la nostre parti, visibili e invisibili, interiori ed esteriori e divenire così responsabili del nostro essere cooperatori all’anima del mondo.

Se mi comporto male come posso sperare in un mondo migliore?!

“Lo scopo è importante solo come idea, la cosa essenziale è l’opus che porta allo scopo: questo è lo scopo di tutta una vita” scrive Jung, gran corroboratore d’Anima
Insomma ogni passo è la meta.

Che è ancora poi quello che scrive Panikkar:” la religione non è un esperimento , ma un esperienza della vita per mezzo della quale l’uomo partecipa all’avventura cosmica” e ancora: “ la vita è rischio; l’avventura è novità radicale; la creazione si produce ogni giorno, è qualcosa di assolutamente nuovo e imprevedibile”

Leggetelo questo illuminante saggio, parla di quel che abbiamo e che non vogliamo riconoscere.

La sostanza di Dio ruggisce in eterno, come il mare, con un suono troppo vasto per essere udito.

(D.H. Lawrence- il serpente piumato)

Ma se questo libro non lo leggerete con la consapevolezza della nostra meravigliosa Ignoranza, inseparabile dal desiderio di Conoscenza che a sua volta è inseparabile dall’Amore, evitalelo!

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