Nulla mi toglie dal capo il fatto che la guerra fra Russia ed Ucraina sia strettamente collegata al ritiro delle forze americane dall’Afghanistan.
Sappiamo che nel 2021 il presidente Biden ha ordinato un ritiro immediato delle forze armate USA da Kabul ed ha troncato i finanziamenti al cosiddetto esercito regolare afghano.
Pochi mesi dopo la Russia estende in modo provocatorio la sua aggressione all’Ucraina, continuando una serie di conflitti iniziati nel 2014.
Mi sembra chiaro che c’è una stretta correlazione fra i due avvenimenti, e cioè la Russia, avendo scoperto una grande debolezza politico-militare degli USA, ne approfitta immediatamente e colpisce al cuore il continente europeo.
L’Europa è il ventre molle dell’alleanza atlantica, gli Stati Uniti sono ben lontani e si guardano bene dall’attuare una strategia che difenda economicamente l’Europa, puntano tutto sul fatto che la Russia, colpendo l’Ucraina, indebolisca tutto il continente europeo.
Nessuno avrebbe immaginato una Russia così aggressiva e così pronta a sfidare militarmente e politicamente il continente (Europa Occidentale), da cui era stata così fortemente attirata nei precedenti 250 anni.
Conosciamo bene i grandi errori della politica estera americana, da Truman in avanti, sappiamo che molte aggressioni sono state compiute in nome di una “democrazia” fortemente voluta dagli USA, ma magari non altrettanto dai paesi vittima (Cuba, Vietnam, Iraq, per ultimo l’Afghanistan).
Soltanto un esule ebreo-tedesco ha saputo dare un tocco di originalità alla politica estera USA, il Dr. Kissinger, forse perché conosceva bene storia, geografia, economia politica: ma è stato una mosca bianca.
Di questa grande defaillance la Russia ha approfittato immediatamente, Putin ha dimostrato di non avere paura delle sanzioni occidentali ed, anzi, sta puntando ad una alleanza organica con la grande Cina, forse con l’India ed altri paesi asiatici.
Il suo tentativo è quello di dare una formidabile spallata all’ordine mondiale creatosi dopo la Seconda Guerra Mondiale, in cui gli USA avevano ed hanno una posizione preminente.
Chi pagherà le maggiori spese di questa guerra e di questo nuovo, presumibile, ordine mondiale, sarà evidentemente la piccola Europa.
Abbandonata dalla Gran Bretagna, dedita ancora ai sogni imperiali di un passato remoto, l’Europa si trova schiacciata fra una Russia comunque molto potente, dotata di innumerevoli armi nucleari, e, soprattutto piena di risorse inestimabili sotto terra e sovra terra, un’America potentissima ma lontana, fisicamente e mentalmente, mentre una Cina lontanissima sta conducendo altre nazioni asiatiche ad una rivalsa da secolari umiliazioni.
L’Europa quindi, vaso di coccio fra i vasi di ferro rappresentati dalle tre super-potenze, senza grandi prospettive future, se non nel brandire una Cultura immortale, che destino può avere? Molto nebbioso…
E l’Italia, in tutto questo scenario? Uno scricciolo “clamans in deserto”, che si illude di contare qualcosa e crede che Roma sia ancora il centro del mondo.
Un soffiatore di Murano direbbe che questa Italia è come un piccolo vaso di vetro, soggetta a tutte le intemperie, ma incapace di gestirne una.
Viator
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