Flat Tax: Salvini e Di Maio litigano sulle false promesse

(*) Non si placano le tensioni nella maggioranza di governo. Le scintille di oggi sono concentrate soprattutto sulla Flat tax, la misura tanto cara al Carroccio, che invece è vista con occhio critico dal M5s. Da una parte Salvini vorrebbe l’approvazione già nel prossimo Def, sostenendo di voler applicare il contratto di governo; dall’altra, il leader grillino sostiene invece che la misura dovrebbe garantire una certa progressività per i più deboli e che quindi dovrebbe essere rivista a favore del ceto medio. Parole su cui Salvini, però, taglia corto: “La flat tax non può essere progressiva, altrimenti non è più una flat tax”.

È l’ennesimo botta e risposta tra i due leader, che ormai entrano in rotta di collisione su tutto: due politiche alternative per ogni tema. E a pagarne le conseguenze, evidenzia Nicola Zingaretti, sono come al solito gli italiani: “Il Paese sta peggiorando per colpa loro, per colpa di questo Governo”.

Ma la domanda che ci si pone è la seguente: se già nella legge di Bilancio appena varata non c’erano risorse, come pensano i due leader di maggioranza di coprire la Flat tax, considerando oltretutto il peggioramento dell’economia (e quindi delle meno risorse a disposizione)? La soluzione che si profila è semplice, la Flat tax sì, ma in cambio più tasse. Il provvedimento farebbe infatti scattare le clausole di salvaguardia messe nero su bianco dallo stesso governo, che tradotto vuol dire aumenti di tasse per 23 miliardi di euro.

Per questo l’ipotesi più plausibile, al momento, è che si tratti di una mera mossa elettorale che, è evidente, si trasformerà in una ennesima promessa non mantenuta.

(* – tratto da Flat Tax: Salvini e Di Maio litigano sulle false promesse   di Stefano Minnucci. “Democratica”, 8 aprile 2019)