Il mesto declino della Sinistra in Italia

In Italia, il PD, al governo assieme al M5S, dimostra un’imbarazzante incapacità di arginare il sempre più imperante “sistema Salvini”, che dimostra la fragilità di certa popolazione, che si adagia sulle parole del leader della Lega, il quale porta avanti una politica fatta di slogan e provocazioni: in particolare, il leader leghista ha concentrato la sua politica sul tema dell’immigrazione, dando spazio e adito a istinti brutali e belluini di buona parte del popolo italiano (basta ricordare il caso di Carola Rackete e degli insulti e delle minacce a suo danno, appena sbarcata in Italia, perché ha salvato la vita a persone di colore in fuga dalle loro terre, vittime di guerre intestine e soprusi).

Inoltre, la presunta “forza” di Centro-Sinistra si adagia sulle proposte del M5S e soprattutto di Di Maio, a capo di un partito con idee molto nebulose, composto da politici che non possono (perché non sanno) rispondere alle istanze del popolo italiano.
Il M5S è in netto calo, a favore, a livello di percentuali, del PD, che però non sa assolutamente come comportarsi e quali politiche attuare.
Ecco: Salvini è il politico dello slogan, Di Maio quello delle false promesse. E Zingaretti? Mah…
Il problema per chi vota a Sinistra e la vuole “ricostruire” riguarda il tema di come si vuole strutturare questa Sinistra, che non è minimamente rappresentata dal PD.
Non vi è la preparazione della scuola politica del PCI, il partito padre del PD, e non vi è alcuna idea di come portare fuori dalla crisi (sotto ogni punto di vista) questo paese e, soprattutto, gli ideali che hanno animato PCI, PSI, DC e altre forze politiche confluite nel PD si stanno estinguendo.
Che fare?
Non è riportata a caso una domanda del genere, visto che Lenin realizzò un’opera con il medesimo titolo.
Che fare? (1902) è un’opera che porta avanti le istanze di Lenin su come organizzare il movimento rivoluzionario socialista: qui entra in gioco l’Avanguardia, che deve portare assieme alla classe operaia una vera e propria rivoluzione, che possa sovvertire lo status quo a favore degli sfruttati e dei più deboli. Che Fare? è quindi, se vogliamo, una sorta di vademecum del “buon rivoluzionario”, un programma di attuazione della rivoluzione.
Ecco, di Lenin tanti hanno detto di tutto, con tanti pro e tanti contro: sinceramente, a parer mio, per come la si voglia vedere, la figura di Lenin ha letteralmente aperto con le sue riflessioni uno spazio di analisi della e per la Sinistra, spazio che da anni la Sinistra in Italia (e nel mondo) ha perso.
Con la caduta del muro di Berlino nel 1989 e la fine dell’U.R.S.S. nel 1991, si è aperto un panorama dove Fukuyama parlava di “fine della Storia”, in maniera senza dubbio ingenua. Il comunismo e il capitalismo hanno spaccato il mondo in due, ne hanno caratterizzato il ‘900, il cosiddetto “Secolo Breve” dello storico inglese Hobsbawm.
Oggi, con il XXI secolo, partito con una crisi economica importante, si vede solo il volto del capitalismo, un volto che si dimostra sempre più estremista.
Non c’è pietà per l’uomo: comanda il capitale, la merce è un feticcio assoluto e stiamo passando da una società opulenta a una società dell’apparenza, dove vali per come ti mostri e ti “atteggi”, e solo così puoi ottenere qualcosa di utile per te… Adam Smith, che riteneva il vantaggio del singolo come causa del vantaggio della comunità, sembra essersi sbagliato.
Oggi siamo di fronte a un uomo solo, isolato, perso, di fronte a un mondo che non lo vede più al centro del suo sistema, come poteva essere nella Rivoluzione Copernicana di Immanuel Kant, prospettiva ripresa da Hegel e da Marx, il padre del comunismo.
Karl Marx ha analizzato il capitalismo attentamente, come una sorta di detective che deve svelare l’inganno, ovvero il crimine, di questo sistema, e ha delineato, senza però darne dei tratti molto netti, una società alternativa, per alcuni utopica, che deve portare la felicità della comunità.
Da lì in poi tanti allievi, come Lenin, ma soprattutto, rimanendo in ambito italiano, Gramsci, Togliatti, Longo, Berlinguer, solo per fare alcuni esempi di politici che hanno affrontato la piaga del fascismo e hanno trovato un posto importante nel panorama della politica nazionale ed internazionale.
Oggi, caduto ogni pudore, si è rinunciato a ogni ideale “storico” e la Sinistra si è omologata al pensiero ultracapitalista che sta schiacciando ogni possibilità di una Sinistra “genuina”.
Che Sinistra è questa?
Una Sinistra che si rispetti dovrebbe riprendere in mano gli scritti dei padri del socialismo, ripartire da lì e proporre una politica volta non solo a difendere i diritti dei lavoratori e degli sfruttati (perché anche oggi ci sono gli sfruttati), ma anche proporre un piano di sviluppo economico green, prendendo ispirazione da una figura intelligente come quella di Greta Thunberg, una tutela dello studio e della cultura, un netto contrasto all’odio razziale con un’impronta, senza alcun dubbio, internazionalista…
Ci vuole una Sinistra che sappia tornare a parlare alla gente, alla massa, quella massa che non ha più riferimenti per poter porsi in maniera critica di fronte alla scelta politica.
Il PD non rappresenta niente e nessuno, forse solo alcuni nostalgici del povero Enrico Berlinguer, che in questo momento si sta rivoltando nella tomba.
E, poi, pensiamo alle tante fazioni di una Sinistra che si sgretola sempre più, senza trovare un punto reale di contatto per confrontarsi con la Destra di Salvini e Meloni, che sono poi due facce della stessa medaglia.
Se la situazione a livello europeo è deludente (vedi su tutti i fatti la sconfitta dei laburisti in favore della Brexit di Boris Johnson), a livello italiano tale situazione è del tutto delirante.
Nonostante tutto ciò, una Sinistra genuina non demorde di fronte a siffatte difficoltà e le prova ad affrontare con spirito combattivo.
In sostanza, deve comunque continuare a credere in una via alternativa: citando il filosofo Ernst Bloch, “l’importante è imparare a sperare”, perché la Speranza è un metodo, un modus operandi per contrastare le ostilità che si pongono davanti e rispondere con proposte intelligenti e concrete.
Sembra di tornare indietro nella Storia, ad anni terribili, ad anni in cui si soffriva, si aveva paura: ecco, una vera Sinistra deve rispondere a tale paura e sconfiggerla, grazie, a parere del sottoscritto, a politiche che guardano al prossimo come una possibilità, al futuro come un’opportunità. Non ci si può trincerare dietro le paure, anche quelle più recondite: ci vuole coraggio, e la Sinistra di oggi ha il dovere di avere coraggio.
L’immagine, di Rene’  Magritte appartiene alla raccolta “Voir”

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*