Una scelta decisa per il “Porta a Porta” che ci piace. Domenico Ravetti sulla “questione rifiuti”.

Alessandria. Sulla “Situazione rifiuti” interviene in modo netto e inequivocabile il consigliere regionale Domenico Ravetti. Facciamo nostre le sue riflessioni e…alla fine…proviamo a ragionare un po’…

“A Forza Italia e Lega chiedo: “Volete passare al Porta a Porta per ridurre i rifiuti, migliorare l’ambiente e nel tempo ridurre i costi a carico dei cittadini o siete sempre alla ricerca di pretesti?”

Nella rassegna stampa del 14 novembre leggo un articolo dal titolo RIFIUTI, PER ORA NIENTE PORTA A PORTA IN PERIFERIA. Stop da Forza Italia e Lega. E L’assessore all’ambiente del Comune di Alessandria Borasio dichiara “Quel bando regionale era una beffa”. Credo sia necessaria una precisazione.

La somma totale destinata al Bando è di 5.4 milioni. L’importo a cui erroneamente l’assessore di Alessandria si riferisce (1.4 milioni) è la somma ad oggi impegnabile e che viene nel tempo incrementata. Ma ha un valore relativo, in quanto soggetta alle dinamiche di incasso. Infatti il finanziamento del Bando Regionale è sostenuto attingendo le risorse dell’intero ammontare del gettito del tributo speciale per il deposito in discarica di rifiuti, nei limiti delle somme effettivamente incassate. Si noti che l’incasso del tributo nei confronti dei gestori è effettuato dalle Province che devono poi girarlo alla Regione. La Provincia di Cuneo ha già girato il tributo relativo ai conferimenti del 2018, La città Metropolitana quello del 2017, la Provincia di Alessandria ha recentemente saldato il 2016. Quindi se ad oggi per il Bando sono impegnabili solo euro 1.400.000 ciò è determinato dai ritardi nei versamenti da parte delle Province, in particolare quella di Alessandria. Mi si perdoni l’accenno polemico lontano dal mio stile ma voglio informare l’assessore che la Provincia di Alessandria è ultimamente per lui facilmente contattabile in quanto amministrata da un Presidente e da una maggioranza del suo stesso colore politico.

Inoltre è bene precisare che sul primo bando stanno ricevendo finanziamenti 8 progetti, il più consistente dei quali relativo al Consorzio – Tortonese, Ovadese, Novese, Acquese – per oltre 700.000 euro a sostegno del passaggio Porta a Porta. Da relazioni informali ricavo che sul secondo Bando lo stesso Consorzio sta prospettando una ulteriore richiesta (che verrà valutata nelle sedi competenti) per analogo intervento in altra zona del medesimo consorzio. Questa è la dimostrazione del fatto che o si cercano pretesti oppure si cercano risultati importanti in termini di consistenza dei finanziamenti. Infine annoto che presumere una linearità nell’attribuzione delle risorse che porta a immaginare che al massimo ad Alessandria sarebbero spettati 200.000 euro, come riportato nell’articolo, non corrisponde al meccanismo di funzionamento del bando. Esso prevede la finanziabilità dei progetti fino ad un massimo di 900.000 euro sulla base delle valutazioni di merito della commissione esaminatrice i cui criteri sono scritti negli allegati al bando che basterebbe leggere. Diciamo la verità: al primo Bando il Comune di Alessandria non ha partecipato e al secondo probabilmente non intende partecipare.”

Domenico Ravetti

Consigliere Regionale – Capogruppo PD

Ottimo intervento che pienamente condividiamo – come redazione – e che ci riporta indietro ai tempi di Mara Scagni (Sindaco) e Giorgio Bertolo (AMIU) impegnati a spiegare a pletore di alessandrini perplessi le “indubbie bontà” del “porta a porta”. Eravamo intorno al 2005-2006 e ci capitò in diverse occasioni di essere testimoni di quelle “tirate”. Intendiamoci: tutto  giusto. Dall’approccio generale, figlio dell’allora recente Legge Ronchi sulla gestione rifiuti, alla documentata e ben sostenuta presenza di tecnici ed esperti a supporto. Tutto ok… anche se si intravvedeva già qualche mugugno, qualche preoccupazione: “Ma come faremo senza cassonetti?”, “E poi, … chi verrà nei nostri cortili?”… per arrivare al top : “Non daremo mai le chiavi dei nostri cancelli a sconosciuti…”. Sappiamo come è andata a finire. Da una buona proposta, anzi ottima, si è passati ad una serie di “Ma”, “Se” e innumerevoli altri distinguo. Forse, ma solo forse, un maggiore coinvolgimento delle associazioni ambientaliste avrebbe aiutato di più l’operato dell’amministrazione di allora, …… forse si sarebbe usciti da quell’aura di “calato dall’alto” che, un pochino, ha portato ai passi indietro successivi. Passi da gambero che abbiamo ben conosciuto e che ci portano , oggi, ad avere ancora debiti per i grandi contenitori (acquistati in Spagna) da portare comunque a “fine vita”… pena la ripetizione di situazioni gia’ viste: una amministrazione fa, l’altra disfa…senza continuità. Ecco, vogliamo considerare l’intervento di Domenico come uno stimolo, nella parte finale – addirittura – un invito a leggere meglio le opportunità fornite dai bandi, nello spirito migliore di servizio al cittadino. Ci attendiamo soprattutto che l’attuale amministrazione, senza aspettare la prossima, metta le premesse per una seria raccolta differenziata. E’ una questione di maturità e di responsabilità prima che di partigianeria politica.

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