Versetti quasi ecologici

L’associazione ALEx si rifa’ alla vita e alle opere di Alexander Langer. Qui un “grido di dolore” tra il narrativo e il poetico…  Per cambiare un po’ “registro”.

“Ci avevano avvisati già 50 anni fa, scienziati e poeti, e non li abbiamo ascoltati, l’onnipotenza dell’uomo che si crede invincibile è stata messa in crisi da un piccolo pipistrello.

Ora, chiusi in casa abbiamo finalmente l’opportunità per riflettere, per imparare che possiamo vivere in maniera diversa.
Ma ci dicono che dobbiamo ritornare al più presto alla normalità, cioè all’onnipotenza dell’Homo Sapiens, i signori del pianeta fermati da un virus.
La crisi climatica, se non rallenterà, porterà molte più vittime di questo virus che l’uomo ha contribuito a generare con il suo comportamento. E non ci sarà cura e vaccino per noi e il pianeta.
Non potremo più difenderci passivamente stando a “casa”.

La Casa comune sarà compromessa e non andrà affatto “tutto bene”.

Il biologo Barry Commoner (ha scritto The Closing Circle, nel 1971) nel 1970 ha definito le 4 leggi base sull’ecologia, che spiegano ciò che sta succedendo  all’uomo, prima che alla Terra, e sono:

1. Ogni cosa è connessa con qualsiasi altra cosa (gli effetti su soltanto uno degli organismi viventi hanno conseguenza su tutti).
2. Ogni cosa deve finire da qualche parte. Non esiste spreco o rifiuto in natura.
3. La natura è l’unica a sapere il fatto. Ogni cambiamento operato dall’uomo nel sistema naturale ha tutta la probabilità di risultare dannoso per il sistema.
4. Non ci sono pasti gratuiti, in Ecologia come in Economia, non c’è guadagno che possa essere ottenuto senza un certo costo. Nel 1971…

Come associazione vogliamo citare anche il grande Hans Jonas;
“Il grande pericolo per la sopravvivenza del pianeta è la potenza dell’uomo stesso e la tecnica non è più un campo neutrale dell’agire, ma diventa campo di scelte etiche”.

Chiudiamo con la bellissima poesia profetica di Giorgio Caproni:

Versetti quasi ecologici

Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro.

L’amore finisce dove finisce l’erba e l’acqua muore.

Dove, sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra”

Tutto qui…sperando che qualcosa cambi.

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