A Roma per trovare una “via maestra” insieme

Eravamo presenti con tanto di striscione “Addio alle armi” alla bella e partecipata (più di centomila persone) manifestazione svoltasi a piazza San Giovanni a Roma al culmine di due o tre lunghissimi cortei che hanno reso multicolore e fortemente radicata nella società civile la manifestazione poi chiusa magistralmente dal segretario CGIL Landini. Eravamo soprattutto collegati a Olga Karash attivista bielorussa che cerca in tutti i modi di far prevalere la ragione e le ragioni della pace in particolare, rispetto all’abominio della guerra (1).  Cinque i temi presenti negli spezzoni di rappresentanza (“cortei” ne svilisce il valore) che hanno reso ancor più bella Roma:  sicuramente il Lavoro, la sua tutela in tutte le sue forme, poi la Sanità con una fortissima critica alle operazioni tese a liberalizzare tutto, la Parità in tutte le sue declinazioni possibili con una attenzione particolare al rapporto da riequilibrare fra componente femminile e maschile. Infine due tematiche connesse e molto sentite dai partecipanti, quella dei Diritti violati, di tutti i diritti e quella della Pace, ancor più pressante in presenza delle emergenze attuali. Ottima l’organizzazione e ottimo il servizio d’ordine. Molto buoni gli interventi del presidente ANPI, di don Ciotti e la chiusura di Landini. Speriamo che serva…

 

Qui di seguito i temi così come sono stati riassunti…

…   Roma.  7  ottobre  2023

AUMENTARE I SALARI E DIFENDERE
I REDDITI DA LAVORO E DA PENSIONE
DALL’INFLAZIONE, RAFFORZARE LA
CONTRATTAZIONE E RIFORMARE IL FISCO
.Tutelare e aumentare il potere di acquisto di salari e pensioni. Intervenire a livello nazionale ed europeo sulla formazione dei prezzi. Fissare un tetto alle bollette. Proteggere l’occupazione. Integrare il trattamento economico della cassa integrazione.
Salario minimo legato al trattamento economico complessivo dei CCNL e legge sulla rappresentanza. Rinnovare i contratti, e affermare la centralità della contrattazione per assicurare diritti e partecipazione.
.No Flat Tax e condoni, sì a una riforma progressiva e e alle pensioni più basse.

STOP ALLA PRECARIETÀ
E RIDUZIONE DEGLI ORARI DI LAVORO
Superare il Jobs Act e le norme che hanno precarizzato il lavoro, abolendo le tipologie di lavoro precario e sottopagato e introducendo un contratto unico di ingresso a contenuto formativo ed estendendo le tutele dei lavoratori autonomi.
.Lavoro. Piano per la piena e buona occupazione in particolare per giovani e donne. Superare i divari di genere e generazionali, collegandoli alla stabilità dell’occupazione e contrastare le delocalizzazioni.
.Riduzione e redistribuzione degli orari di lavoro per una nuova occupazione stabile e per il diritto alla formazione permanente.

IL FILO DELLA LEGALITÀ
E LA SICUREZZA SUL LAVORO
.Estendere a tutto il sistema degli appalti e dei subappalti privati il rispetto e l’applicazione dei Contratti nazionali e lavorativo, il caporalato e il lavoro nero.
.Basta morti sul lavoro: prevenzione, formazione, salute e sicurezza garantite ed esigibili e inasprimento delle sanzioni.

NUOVO STATO SOCIALE
E DIRITTI DI CITTADINANZA
.Innovare il sistema pubblico e investire attraverso un piano straordinario di assunzioni pubbliche e di stabilizzazione del personale precario. Centralità del servizio sanitario pubblico e universalistico e del sistema pubblico di istruzione e conoscenza. Garantire una misura universale di lotta alla povertà, come il reddito di cittadinanza. Introdurre la legge garantire l’esigibilità di diritti e l’accessibilità alle prestazioni in modo uniforme in ogni territorio. Politiche inclusive e piena integrazione e diritti civili per i cittadini migranti.
.Cambiare la legislazione sull’immigrazione.

. Ridare dignità al sistema pensionistico dopo gli interventi di penalizzazione cominciati con Monti e proseguiti nel tempo.

POLITICHE DI SVILUPPO
E NUOVO INTERVENTO PUBBLICO
.Nuove politiche industriali e costituzione di un’Agenzia per lo Sviluppo dotata di poteri e di un Fondo speciale per le transizioni ambientale e digitale per rafforzare gli strumenti di governo delle crisi e delle riconversioni. Piano nazionale per le Giuste transizioni, ambientale e digitale per garantire la tutela e continuità occupazionale, creazione di nuova occupazione e diritti. Piano strategico per l’autonomia
energetica con conseguente e fondamentale accelerazione degli investimenti nelle fonti rinnovabili.
.Recuperare i divari territoriali e di sviluppo a partire dal delle aree interne e incrementare l’edilizia pubblica e sociale.

.1. Olga Karash è intervenuta ricordando che  con Darya Berg e Katerina Lanko si sono incontrate per la prima volta di persona in Italia, nei loro Paesi sarebbe stato impensabile. Grazie a Mao Valpiana e il Movimento Nonviolento, alla rete internazionale War Resisters e all’Ufficio Europeo per l’obiezione di coscienza (BEOC) hanno portato la loro testimonianza a Modena, Ferrara, Verona, Brescia e Milano.
Ha dichiarato “Due anni di guerra sono troppi, bisogna creare una diplomazia dal basso per evitare un’escalation.” All’UE e al governo italiano il Movimento Nonviolento chiede l’asilo e la protezione di chi intende sottrarsi all’obbligo militare in Russia in Ucraina e Bielorussia, l’apertura di corridoi umanitari per questi giovani e il riconoscimento per loro dello status giuridico di rifugiati politici. Olga Karach ricorda nel suo intervento che  un selfie insieme a lei in Bielorussia può essere punito con 2 anni di prigione, dal plenipotenziario Lukasenko. Per il suo gruppo di potere è considerata una terrorista e una estremista ma è una attivista per la pace e i diritti umani e la sua organizzazione Our House in Bielorussia fa parte della War Resistence International.
“Abbiamo iniziato a mobilitarci da subito, quando le prime truppe russe entravano dal territorio bielorusso e poi ukraino. Uno dei nostri slogan è No means No, che abbiamo preso dalla lotta femminista sul consenso, crediamo che tutti gli uomini abbiano il diritto di evitare questa guerra e di rifiutare di imbracciare le armi. Siamo sotto attacco dei media bielorussi anche se ci siamo spostati in Lituania, al punto che il nostro avvocato è stato arrestato con l’accusa di spionaggio. In questi giorni (settembre 2023) il Parlamento di Lukasenko ha approvato una legge che punisce con25 anni di carcere fino alla pena di morte i disertori di questa guerra, un fatto gravissimo per il quale chiediamo l’intervento della comunità internazionale.
La nazione bielorussa non vuole la guerra. Pensate che il ministro dell’Interno bielorusso ha inviato 43 mila cartoline per l’arruolamento e ne ha raccolte in risposta solo 6000, molti stanno cercando di lasciare il Paese. Per la propoganda di guerra in Bielorussia bisogna partecipare alla guerra per sconfiggere i nazisti in Ucraina. Non c’è nessuna libertà di informazione, gli unici canali indipendenti bielorussi di informazione lavorano dall’esilio.” … “Lukasenko e il suo ministero per la difesa, in questi mesi ha avviato campi di addestramento per 18mila bambini, dai 6 ai 16 anni. Equipaggiati, imparano a marciare, a sparare e tutta  la retorica di guerra. L’obiettivo quale può essere se non formare bambini soldato nel clima della guerra in Ucraina?”. Termina con un “Grazie Italia…non ho più parole…”

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