Una triplice proposta per un nodo non semplice

Una recentissima comunicazione del Ministero delle Infrastrutture ci riporta sulla terra… e potrebbe rivelarsi un atout non da poco per le liste che sostengono il governatore Chiamparino in Piemonte. E’ fin troppo evidente che sarà difficile per il nostro “Chiampa” rintuzzare i prevedibili attacchi sulla TAV Torino Lione, data la presenza di liste (soprattutto LUV) ma anche di candidati sparsi un po’ qui un po’ là, poco convinti della sovrapposizione “Sì per un Piemonte in positivo” con Sì per la TAV. Certo…non sarà l’unico argomento di confronto ma, di sicuro, terrà banco. Mi sembra già di sentire battute ed irrisioni “Ma come… proprio lei che era il paladino dei Sì TAV si mischia con certa gente?” . Già “certa gente”… Pare di sentire il refrain di un cult di Paolo Pietrangeli, della anni Sessanta (scorso secolo): “Del resto mia cara di che si stupisce  / anche l’operaio vuole il figlio dottore  / e pensi che ambiente che può venir fuori  / non c’è più morale, Contessa.” (*) Un ritorno al passato di cui ci eravamo già accorti, anche con l’inedita soluzione nazionale “giallo/verde”, a ben vedere la brutta copia dei governatorati del Lombardo-Veneto, appesantiti dallo scimmiottamento dei governi tecnici alla Monti. Un “destra-centro” tecnocratico e avventurista…il meglio per il futuro dell’Italia.

Se non ci credete andatevi a leggere cosa ci racconta il nostro ottimo Ministro delle Infrastrutture Toninelli…. Uno si aspetterebbe un tifo sfegatato per il passaggio del traffico commerciale da gomma a rotaia…invece no.

Infatti il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, dopo due altri “pressanti” tentativi,  torna a scrivere al Commissario europeo ai Trasporti, Violeta Bulc, per ribadire con ancora più forza la propria contrarietà nei confronti delle misure restrittive per l’autotrasporto previste unilateralmente dal Tirolo. Soprattutto il governo austriaco ha mantenuto il divieto di transito degli autoarticolati – soprattutto quelli con containers – per diminuire l’impatto ambientale di migliaia di Tir al giorno. Un provvedimento che ormai data al 2006 ma che evidentemente dà noia a qualcuno. Questa volta l’ottimo Toninelli, si mette in vetrina con una comunicazione congiunta scritta a quattro mani con l’omologo tedesco Andreas Scheuer. I due ministri chiedono che Bruxelles inviti le autorità austriache a desistere dall’adozione di misure che, se applicate, arrecherebbero un ingente danno alle imprese di autotrasporto che attraversano il corridoio del Brennero, con pesanti ricadute sull’economia italiana e su quella tedesca. Sì, avete letto bene… “imprese di autotrasporto”… proprio quelle che dovremmo disincentivare in cento modi per manifesta funzione inquinante.

Le misure a cui si fa riferimento sono quelle proposte e notificate alla Dg Move dal Governo federale austriaco, che imporrebbero pesanti limitazioni al trasporto di alcune merci e di alcuni autoveicoli provenienti dall’estero, quindi dall’Italia, nel Land del Tirolo. Operazione meritoria che viene bollata (manco fosse un Governo Berlusconi) come “scelta  che penalizzerebbe esclusivamente il traffico di transito e tutelerebbe quello interno, a danno dell’autotrasporto da e per l’Italia e, di rimando, delle imprese degli altri Stati membri”.  Rendendosi forse conto della comicità della situazione Toninelli e Scheuer, nella comunicazione alla commissaria Bulc, sottolineano peraltro come sia l’Italia che la Germania perseguano politiche di tutela dell’ambiente e della salute, “anche con sforzi finanziari ed investimenti importanti che sarebbero fortemente influenzati in negativo dalle misure austriache di restrizione del transito dei camion”. Il pezzo virgolettato è tratto pari pari dal sito del Ministero e contiene almeno una contraddizione lampante… “Investimenti che viaggiano per camion”? Siamo seri…

E proprio qui potrebbe innestarsi una “proposta ampia” che, data la situazione generale di difficile ritorno ad ante sia per la TAV Genova-Milano, sia – e ancor più – per la TAV Torino Lione, porterebbe ad un chiarimento delle posizioni nel centrosinistra e ad un impegno programmatico di tutto rispetto.

Si basa su tre punti cardine. Il primo è l’utilizzo di tutto quanto si riesce a recuperare da risparmi legati alle due opere (da snellire e semplificare) nel trasporto locale di breve e media percorrenza, con miglioramento dei servizi, delle linee e con maggiore attenzione per i pendolari. Il secondo riguarda le due opere direttamente e, rivedendo tempi e utilizzi per la parte di “alta capacità” (quella commerciale), rilanciarne invece l’utilizzo veloce tipico del sistema ad “alta velocità”. Si avrebbe una movimentazione veloce dalla e per la Francia dal Piemonte, una continuazione della linea verso Piacenza e Bologna (evitando giri acrobatici da Milano Centrale per andare a Roma) con la possibilità di innestare il traffico di alta velocità da e per Genova in una stazione ponte, sul tipo di quella costruita a Reggio Emilia. Il luogo ideale (così come già sostenuto dalle RFI in documenti vari a partire dal 2005) potrebbe essere Tortona o Voghera, con un naturale innesto sulla direttrice Milano-Genova. L’impatto del sistema ad Alta velocità si è dimostrato – tutto sommato – sostenibile e, se ben gestito da RFI o da un delegato di profilo nazionale, non rischierebbe ulteriori indagini della Magistratura (con conseguenti azzeramenti di dirigenze, come è già successo diverse volte, anche con il consorzio COCIV). Il terzo riguarda la capacità politica di sintesi che deve stare a monte della proposta, che non è una boutade elettorale, ma un impegno sincero e convinto. Ciò comporta la capacità di esprimersi ad una sola voce, non solo per essere più credibili, ma per far capire che si è capaci di far politica, che è anche discussione, confronto e – talvolta – accettazione di proposte non completamente condivisibili. Qui l’arte di Chiamparino dovrà essere del livello più sopraffino, perché vincere si può, cambiare una tendenza che parrebbe irreversibile, pure. Mai come in questi ultimi vent’anni l’elettorato italiano è stato così labile e flessibile. Ed una delle corde su cui si può (si deve) fare affidamento , è quella della credibilità e della concretezza.

Sono stato firmatario di almeno tre tra denunce ed esposti contro l’alta velocità piemontese, nel corso degli ultimi trent’anni… con il risultato di avere una alta velocità – comunque – strisciante e , alla lunga , prevalente.  Con ridicole compensazioni per Comuni e Comunelli alla canna del gas, pronti a tutto pur di avere qualche milioncino, comunque non impiegato a favore dei pendolari. E, dulcis in fundo, con la difesa a spada tratta del traffico su gomma, come Toninelli insegna e, d’altronde, come una buona parte dell’emiciclo  gradisce….per convinzione, interesse o, più spesso, per ignavia.

Certo un percorso difficile, accidentato, ma supportato da diverse relazioni di marca RFI con l’appoggio di molti istituti universitari. Basta volerlo.

L’immagine è tratta da una recente trasposizione genovese del CORIOLANO di W. Shakespeare.

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