Anche in Alessandria sciopero della fame a staffetta per rompere il muro del silenzio sul popolo kurdo e sull’isolamento di Ocalan

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa pervenuto dall'Associazione onlus Verso il Kurdistan

ANCHE IN ALESSANDRIA SCIOPERO DELLA FAME A STAFFETTA PER ROMPERE IL MURO DEL SILENZIO SUL POPOLO KURDO E SULL’ISOLAMENTO DI OCALAN

 

Da sabato 27 aprile, inizia in Alessandria, lo sciopero della fame, a staffetta, di attivist* dell’Associazione Verso il Kurdistan contro l’isolamento del popolo kurdo e dei prigionieri politici in Turchia, per la libertà del leader di un popolo di 40 milioni di abitanti, Apo Abdullah Ocalan, rinchiuso in isolamento da oltre vent’anni nel carcere – lager di Imrali, in mezzo al Mar di Marmara, vera e propria Guantanamo europea. 

Questa lotta di resistenza che, simbolicamente, inizia alla vigilia del nostro 25 aprile, la facciamo perché la lotta del popolo kurdo è una lotta di libertà e di uguaglianza giusta che ci riguarda da vicino anche in Occidente. E’ una lotta che facciamo anche nel nome di Lorenzo Orsetti “Orso”, internazionalista partigiano della nuova Resistenza, ucciso in Siria dalle bande nere di Daesh, lo stato islamico. Lo facciamo anche perché vent’anni fa, il governo italiano si è reso responsabile dell’allontanamento di Ocalan dall’Italia finito poi in mano agli aguzzini turchi, nonostante il riconoscimento tardivo dell’asilo politico in Italia.

 

Noi siamo a fianco di Erol Aydemir, kurdo, il primo scioperante della fame ad oltranza in Italia e siamo a fianco dei 7300 detenuti politici e militanti in sciopero della fame fino alla morte, dentro e fuori le carceri turche.

Nove di loro sono già morti durante queste proteste. Leyla Guven, deputata dell’HDP (Partito della democrazia dei popoli) in Turchia, è arrivata al 168° giorno di digiuno. 

Questa protesta è destinata a non fermarsi. I kurdi hanno pagato pesantemente con 12 mila morti in Siria per sconfiggere ISIS – e questa cosa riguarda anche noi! – e stanno pagando duramente in tutti i Paesi in cui è frazionato il Kurdistan.

 

Il potere del nuovo “sultano” Erdogan deriva dall’appoggio internazionale che riesce ad avere da molti Paesi, compresa l’Italia: i Paesi europei hanno versato nelle casse del “sultano” qualcosa come sei miliardi di euro per tenersi i profughi; la Germania vende alla Turchia i carri armati Leopard che abbiamo visto all’opera nell’attacco alla città di Efrin  e l’Augusta Westland italiana vende alla Turchia  elicotteri da combattimento che servono per bombardare i villaggi kurdi.  

E’ il silenzio che uccide, il silenzio di quest’Europa complice e connivente!

“Noi non vogliamo morire, vogliamo vivere, ma non abbiamo altra scelta che resistere” – ci hanno detto gli scioperanti della fame che la nostra delegazione ha incontrato a marzo nel Kurdistan iracheno – Voi siete la nostra voce in Europa”.

 

Chi vorrà potrà venire sabato 27, domenica 28 e lunedì 29 nella sede dell’Associazione in via Mazzini a portare una concreta solidarietà a chi sta attuando lo sciopero della fame.

 

Alessandria, lì 24 aprile 2019-04-23 

Associazione onlus

Verso il Kurdistan

 

 

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