Anima e Mondo

Nei prossimi giorni, a partire dal 31 gennaio , sarà in libreria il mio libro:  Anima e Mondo. Il poema sulla storia e sui sogni. L’idea della rinascita nel XXI secolo, edito dall’editore Golem di Torino alla fine del 2018 (pagg. 443, euro 32)

Il titolo indica la volontà di guardare il mondo storico e collettivo in termini psichici (“d’anima”, cioè interiori) e quello psichico (“d’anima”, interiore) in termini di intimità personale, ma tenendo sempre d’occhio i problemi della liberazione collettiva: con impegno finale ad unire i due piani (quello più inter-soggettivo o collettivo, e quello più soggettivo e intimo). L’opera contamina coscientemente più generi: quello storico politico e filosofico e quello letterario, ma prevale il “linguaggio dell’anima”, poetico (e per ciò il “poema”). E in effetti è espressa per due terzi in prosa poetica (e talora in versi), e in una forma classicamente saggistica solo nella terza parte, quando i piani psicostorico e intimo tendono alla fusione razionale in una nuova visione.

   Tenendo insieme pàthos e lògos, la passione interiore e il ragionamento, pressoché in ogni pagina, ho provato a parlare di cose decisive per me e per tutti quanti.

   Il percorso si sviluppa tramite una ricerca ‘ininterrotta’ di realizzazione di sé (collettiva e individuale). Il discorso procede per prove ed errori, personale come pure delle grandi collettività di riferimento. Dopo aver messo a fuoco, nel Prologo, decisivi problemi sul significato e fine dell’esistenza, in generale e nella storia reale – con particolare riferimento alle idee di Hegel, Marx, Nietzsche e Jung – ho provato a sondare l’avventura dell’anima nel mondo ricercando il significato esistenziale e il destino delle grandi idee nella storia: dalle origini risorgimentali del socialismo italiano alla rottura con i libertari; dall’anarcosindacalismo, politicamente ambivalente, di Georges Sorel alla politica come protagonismo delle masse di Rosa Luxemburg e all’ulteriore operaismo marxista, riformatore e rivoluzionario, degli anni Sessanta e Settanta del Novecento (e oltre); dal comunismo centralista, ma sempre rivoluzionario, di Lenin a quello totalitario di Stalin e a quello autoritario dei suoi epigoni al potere in più parti del mondo, e al crollo dell’URSS; e, di nuovo in Italia – tramite vasta, documentata e drammatica riflessione – dalla Grande Guerra allo scatenamento del fascismo e, all’opposto – alla nascita sviluppo e fine del partito comunista – da Bordiga, Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer ai loro epigoni, e dalla barbarie del terrorismo degli anni Settanta del Novecento allo scacco della Rivoluzione, ma anche del riformismo socialista. In tutta tale parte la psiche è vista in lotta “nel mondo”, alla ricerca di una realizzazione di sé “in interiore homine”, ma soprattutto “inter homines”, tra gli altri. Ma le misere entrate inducono l’anima ad una sorta di fuga nell’opposto, alias a un ripiegamento intimistico.

    In tal caso il focus del discorso diventa il mondo nell’anima, con deciso passaggio della soggettività dalla sfera collettiva all’interiorità più profonda. In tale seconda parte vengono raccontati – con estrema fedeltà – soprattutto miei sogni assolutamente veri, del genere che Jung chiamava “grandi sogni”: i sogni che oltre ad essere personalissimi sembrino avere un senso anche sovrapersonale (sino alla ricerca di vie nuove dell’autorealizzazione di tipo spirituale, anche nel senso di una nuova religiosità “nella” vita).

   Infine, in una forma più classicamente saggistica, provo ad unificare Anima e Mondo, in un quadro che ha senso vuoi in una dimensione soggettiva che intersoggettiva. Qui è abbozzato un pensiero filosofico e politico, psicologico e spirituale, per un’epoca per molti versi diversa da quella snodatasi da Marx alla fine del XX secolo. Ma sempre in un senso post-capitalistico, ossia volto a svelare un’altra mentalità e civiltà possibili, nel segno di una rinascita spirituale, sociale, democratica ed ecologica.

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