Bill Gates e i “complottisti”

Bill Gates è troppo ricco e potente. E’ una semplice quanto scomoda verità. E’ quindi proprio così strano che nel popolino allignino teorie cospirative sul suo conto? Ovviamente no. E’ un fenomeno abbastanza fisiologico. La vera patologia sociale è la super-ricchezza, quando uno potrebbe letteralmente nuotare nei dollari come Zio Paperone e si scarica invece la coscienza del peccato sociale di pagare poche tasse con la filantropia (e fra l’altro Gates vorrebbe pagarne un po’ di più, anche se… non troppe: Sanders vade retro! Un po’ come l’ipocrisia di Bill Clinton quando ammetteva di avere fumato gli spinelli ma… “senza aspirare”). Il cospirazionismo è una conseguenza, una valvola di sfogo per le comprensibili frustrazioni sociali dei sottoposti. Che sicuramente può costituire un problema quando è fomentato e cavalcato strumentalmente da fascisti e nazionalisti. Ma non bisogna per questo scambiare le cause con gli effetti! Le bufale dannose (come quelle propalate dagli anti-vaccinisti) vanno certamente contrastate, ma è anche vero che un po’ troppo spesso l’attività del cacciatore di bufale è paragula e funzionale al sistema, un’abile scorciatoia dialettica per taluni falsi progressisti che vogliono in realtà lasciare tutto com’è e non affrontare le enormi disuguaglianze e ingiustizie della globalizzazione che causano le grandi sofferenze psicologiche e sociali che possono, come sempre, andare ad alimentare i mostri della storia sempre pronti a ritornare, in nuove forme, a braccetto del capitalismo più sfrenato. Perciò anche se ringraziamo Gates per le sue attività benefiche, per la sua innegabile capacità di analisi (aveva correttamente previsto il pericolo della pandemia), continuiamo a pensare che non saranno i monopolisti e i super-ricchi come lui a salvarci. Anzi, loro sono il problema.

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