PD: contro le discriminazioni

Troviamo incomprensibile il comportamento dell’ospedale di Alessandria che inserisce nella lettera di dimissioni l’orientamento sessuale di un paziente che si era recata presso il nosocomio per un forte mal di testa.
Pensiamo che sia inaccettabile, nel 2019, inserire l’omosessualità tra la lista di malattie come se avesse una qualche rilevanza clinica.
Da quanto emerge dagli articoli di stampa tutto il comportamento tenuto dai sanitari appare pregiudiziale, a partire dal fare eseguire l’esame Hiv (negativo) all’uomo che si era recato al pronto soccorso per un forte mal di testa, o al suo ricovero nel reparto di malattie infettive, o al porgli in modo sgradevole domande sulle sue condizioni personali.
Mentre condanniamo questi comportamenti omofobi nella città che quest’anno ha ospitato per la prima volta un Pride partecipatissimo, esprimiamo solidarietà all’uomo e al suo compagno che sono stati vittime di questo brutto episodio.
Ci tocca ricordare, perché purtroppo pare essercene ancora bisogno, che l’omosessualità non è una patologia fisica, psicologica o psichiatrica. Inseriremmo mai in una lettera di dimissioni “eterosessuale con compagna fissa”? Ecco, poniamoci sempre queste domande per comprendere quanto le discriminazioni sono purtroppo ancora quotidianamente presenti nel nostro Paese. E proviamo a riflettere su quanto dolore questi atteggiamenti possano causare.

Il segretario regionale del PD del Piemonte Paolo Furia
Il segretario provinciale del PD di Alessandria Fabio Scarsi
Il segretario cittadino del PD di Alessandria Rapisardo Antinucci

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