Due a Due – Le fonti della della disgrazia

Se ci fosse stato Eduardo Galeano, autore fra gli altri notevoli libri, di “Splendori e miserie del gioco del calcio”, domenica 25 agosto a vedere la partita  “Alessandria-Gozzano”, avrebbe sicuramente tirato fuori qualche “motivazione della disgrazia”. Ne suo libro cita, infatti,  il CT argentino Carlos Bilardo, alcune sue strane fissazioni contro la sfortuna (famoso il divieto di consumo di carne di pollo per i giocatori dell’ “AlbiCeleste”), ricorda che “porta sfortuna calpestare un rospo, pestare l’ombra di un albero, passare sotto una scala, dormire al contrario, rompere uno specchio”.Porta sfortuna perchè “poi si perde”… Ecco… Ci piacerebbe sapere quale incantesimo è stato fatto oggi (domenica) per non far vincere i “Grigi” . Prima una evidente abbuffata di panna o mascarpone con conseguente appesantimento di gambe e annebbiamento di cervelli, poi la prima botta di Tomaselli (n. 24 del Gozzano) corretta in rete – involontariamente –  dal nostro Prestia, poi qualche giochettino di troppo come se fossimo al Luna Park. Infine…dopo sessanta minuti,…. la vera Alessandria. Finalmente con pressing, attenzione, utlizzo delle ali (ricordandosi, finalmente, di Cambiaso), palle veloci, pochi dribbling avventurosi e “soce facili”.  Di lì ai due bei goal di testa di Eusepi e Chiarello, il passo è stato breve.
Quel che è successo  dopo appartiene in pieno alle “Fonti della disgrazia”.  Un professionista sa che esultare troppo può costare un cartellino giallo… , un professionista sa che con una ammonizione sul groppone bisogna fare attenzione…molta attenzione… Soprattutto un insieme di professionisti, quali sono i giocatori “grigi”, si sarebbero dovuti accorgere di avere davanti non una “parrocchiale” ma una squadretta di tutto rispetto, con tempi giusti, ripartenze, tecnica e, fin quando ha tenuto il fiato, capacità di gestire la partita… Niente…si deve essere riusciti a “dormire al contrario” ieri sera, “pestare un’ombra” in mattinata e .. chissà che altro. Risultato…si sono persi due punti. Ha ragione Alessandro Gazzi quando ci invita a prendere in considerazione soprattutto il secondo tempo (con “sconfitta-spauracchio” finale scongiurata da  attenzione e maturità), come ha ragione l’allenatore Scazzola che – omestamente – dice di “non essere soddisfatto” e che qualcosa deve cambiare soprattutto a livello mentale. Già. Due punti persi per superficialità e un po’ di sfortuna. Arbitri e guadialinee (e due pali) ci hanno messo del loro ma “la fonte della disgrazia” va cercata dentro di noi, non fuori.   Ci serva di lezione.

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