La situazione politica e sanitaria sta incoronando Giuseppe Conte leader del Paese.

Il presidente del Consiglio, liberato dal giogo defatigante ed inconcludente del “Triunvirato” di centro destra, costituito oltre che dallo stesso Conte, da Di Maio e Salvini, con il nuovo governo si è palesato un vero statista.  In parte il merito è del PD che ha impedito il riproporsi dello stesso schema, ed in parte è merito del M5Stelle che ha posto il problema circa l’incompatibilità del doppio incarico a Di Maio medesimo: responsabile politico del Movimento e Vice presidente del Consiglio.

Zingaretti e Franceschini hanno colto la palla al balzo, proponendo la soppressione della figura dei due Vice, limitando il loro ruolo a capi delegazione ministeriali. Il M5Stelle ha anche spogliato dalla carica di responsabile politico Luigi Di Maio relegandolo al ruolo di ministro degli esteri, compito sicuramente importante, ma più marginale rispetto alla gestione diretta dei problemi interni del Paese. I Grillini hanno finalmente capito che uno degli ostacoli che nel precedente governo aveva impedito uno scorrevole funzionamento di quell’esecutivo, era dato dal  protagonismo sfrenato e ricattatorio di Salvini e Di Maio. I cui linguaggi risultavano urticanti sia nei confronti della minoranza che dell’Unione Europea.

Nel governo Giallo-Rosso, il ruolo del Presidente del Consiglio ha potuto così far riferimento su un’unica figura istituzionale, quella del Presidente Giuseppe Conte. Il Governo parla con una voce sola. E’ accresciuta la collegialità dell’intero esecutivo e con essa il prestigio sia interno che internazionale Ogni ministro esercita il proprio compito senza le incomprensibili interferenze e scavalchi  registrati in passato da parte di Salvini e  Di Maio che volevano occuparsi non solo dei loro ma anche degli altrui ministeri.

Il Presidente del Consiglio Conte, nel corso di questi pochi mesi di attività si è dimostrato all’altezza del proprio compito, in modo particolare in occasione del diffondersi nel nostro Paese della pandemia causata dal Coronavirus. La presenza del PD nel governo ha accresciuto il prestigio dell’esecutivo sia all’interno del Paese, nei rapporti con le forze economiche, sindacali e finanziarie e sia con l’Unione Europa e i patner internazionali. Nel settore della sanità, settore gravemente investito dal dramma della pandemia, il ministro Roberto Speranza, a sua volta, ha dimostrato capacità organizzative oltre che di ascolto e di dialogo con il corpo sanitario del Paese, le Regioni e le forze politiche e sociali. Il dialogo portato avanti dal Ministro del tesoro Roberto Gualtieri ha favorito   un cambio di  atteggiamento di Bruxelles nei confronti dell’Italia. La svolta della Commissione Europea e della BCE in materia di flessibilità finanziaria consentirà al nostro governo di far fronte, senza forti tensioni sociali, ai problemi determinati dalla chiusura di molte attività produttive, economiche e commerciali. Il  blocco delle attività economiche non significa blocco delle retribuzioni e degli stipendi oltre che degli introiti derivanti dalle attività professionali, commerciali e artigianali, così come bisogna trovare le coperture alle mancate entrate fiscali previste per la sospensione dei versamenti. Lo Stato deve avere le necessarie risorse per consentire l’erogazione di stipendi e pensioni e far fronte alle spese aggiuntive necessarie per potenziare il sistema sanitario messo a dura prova dalla pandemia medesima.

Ricorreremo a massicci  prestiti  che la Banca Europea e i diversi istituti finanziari si sono già impegnati ad erogare. Ai margini del dramma che ha colpito l’Italia continuano a scalpitare Matteo Salvini e Matteo Renzi, alla ricerca di una quanto mai inopportuna, visibilità a buon mercato.

 

Alfio Brina

L’immagine in home page ritrae il mitico imperatore Probo. A metà del terzo secolo d.C. prova a rimettere in sesto l’Impero Romano. “Restitutor Orbis”….chissà.

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