LE MANS ’66 – LA GRANDE SFIDA di James Mangold.

Le 24 ore di Le Mans sono una delle prove di resistenza più estenuanti di qualsiasi altro circuito. Non si tratta solamente di tagliare il traguardo, di arrivare primi in quella corsa che, seppure sostenuta a perdifiato, si ripete in maniera costante, sempre velocemente, sempre uguale. Le Mans è la determinazione, è il risultato di carrozzeria, testa, abilità e anche un pizzico di fortuna che ti sanno condurre fin proprio alla fine di quella lunga giornata, permettendoti di tagliare il traguardo e facendoti sentire ancora addosso l’adrenalina di una delle esperienze più totalizzanti per qualsiasi pilota sportivo.

È la ricerca del giro perfetto quella che Ken Miles ha perseguito quella volta sul suolo francese, la convinzione che forse non avrebbe compiuto ad ogni svolta il suo percorso migliore, ma che, qualsiasi cosa fosse accaduta, avrebbe comunque cercato il modo di farlo. E di questa gara che ha fatto la storia delle corse, che ha avviato la sfida tra le compagnie della Ford e della Ferrari, è il legame tra due uomini che James Mangold sceglie di raccontare, due sportivi, professionisti, amici, che hanno portato a fondo il sogno di un altro, rendendolo, di riflesso, il loro.

“Le Mans ’66 – La Grande Sfida” (titolo originale “Ford v Ferrari”) segue le vicende degli ingenieri e dei membri della scuderia statunitense Ford, guidata dal progettista Carroll Shelby (Matt Damon) e dal suo pilota britannico Ken Miles (Christian Bale), ingaggiati da Henry Ford II e Lee Iacocca col compito di costruire la Ford GT40, in grado di vincere la 24 Ore di Le Mans del 1966 contro l’avversaria Ferrari: a rivestire proprio il ruolo di Enzo Ferrari è un fantastico Remo Girone che eccede in una magnifica interpretazione molto realistica del famoso “commendatore”.

In 2 ore e 30 minuti, “Le Mans ’66 – La Grande Sfida” è un film totalmente di parte che racconta una storia adrenalinica e intimista, che non guarda in faccia a nessuno, arrivando dritto al suo traguardo senza fermarsi ai box, una pellicola che corre sopra i “7000 giri al minuto” come la Ford GT40 di Ken Miles alle 24 Ore di Le Mans.

Un film da vedere per gli appassionati (e non) di motori, macchine, piste e il loro amore per le corse automobilistiche.

Un gioiellino da non perdere.

Un film che sarebbe sicuramente piaciuto a Paul Newman o a Steve McQueen.

Un film che avrebbe girato George Lucas (da sempre, fin da giovane, amante della velocità) dopo “American Graffiti” (1973), invece di entrare nell’Impero dei Sogni di Star Wars.

Riccardo Coloris

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