Legge “Sicurezza” ?

In merito alla legge “Sicurezza”, la sezione ANPI di Casale Monferrato esprime l’esigenza di ricordare che la Costituzione Italiana, all’articolo 10, recita:
“[…] Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge […]”

Alcuni punti di questa nuova legge, specialmente quelli inerenti il fenomeno dei migranti, contravvengono alla Costituzione, e lo fanno in nome di pretestuosi motivi di sicurezza nazionale.

Ora, che un fenomeno così complesso e particolare, come quello epocale delle migrazioni venga ridotto a un semplice problema di sicurezza è quantomeno riduttivo e propagandistico.

Tanto più quando i veri problemi di sicurezza, specialmente quelli legati alla criminalità organizzata e la carenza di uomini e mezzi delle forze dell’ordine, passano in secondo piano mediante misure di lieve entità o nemmeno vengono affrontati.

Il problema va affrontato in un contesto di politica interna, ed estera, di più ampio respiro che contempli la solidarietà, l’accoglienza e l’integrazione; non certamente nel modo disomogeneo e non strutturale come risulta nella nuova legge che restringe ancor più ogni possibilità di integrazione e di inserimento nella società per rifugiati e migranti.L’ANPI di Casale Monferrato, in linea con l’ANPI nazionale, auspica che il diritto costituzionale all’accoglienza, venga rispettato nella sua pienezza, così come vengano rispettati i diritti umani dei richiedenti asilo: infatti essi, ridotti in grave difficoltà per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno o il suo rinnovo e non essendo loro garantito il rimpatrio, si troveranno senza diritti né tutele.

In questa nuova condizione, potrebbero più facilmente cadere nei circuiti della criminalità organizzata o nella rete del lavoro nero, non creando certo maggior sicurezza per i cittadini.

L’ANPI sta con i sindaci e i governatori di regione che resistono costituzionalmente all’applicazione di norme che di fatto ledono i diritti umani.

Invitiamo il governo ad operare in modo fattivo e non propagandistico per i reali problemi che affliggono il nostro Paese: l’immigrazione non è certo ai primi posti.

Diamo appuntamento ai cittadini per discuterne nei gazebo in programma in Piazza Mazzini nei giorni 26 gennaio (dalle 15.30 alle 19), 2 febbraio e 9 febbraio (dalle 9.30 alle 12.30).

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*